
Il rapporto annuale dell’agenzia Irena indica che il 92,5 per cento dei nuovi impianti installati nel 2024 è legato alle fonti rinnovabili.
Zero spese di installazione e di manutenzione dell’impianto. Energia rinnovabile per autoconsumo e deduzioni fiscali. Ora il solare lo si può noleggiare.
Nuova iniziativa del gruppo Conergy, che permette alle piccole e medie imprese di noleggiare un impianto fotovoltaico e iniziare da subito a usare energia rinnovabile. Si chiama Noleggio Energia ed è disponibile per tutte le aziende che abbiano un tetto a disposizione per l’installazione dell’impianto.
Al resto pensa Conergy, azienda che da più di due decadi lavora nel campo del fotovoltaico. Una nuova formula pensata per chi vuole iniziare da subito a utilizzare energia rinnovabile risparmiando sulla bolletta. Infatti il gruppo, una volta stipulato il contratto di noleggio, si impegna ad installare l’impianto e farsi carico di tutta la gestione tecnica e amministrativa. A quel punto tutta l’energia prodotta è del cliente che la utilizza in base alle esigenze, quindi in autoconsumo o immettendola in rete con lo scambio sul posto.
Quali sono i vantaggi? Come spiega l’azienda, “con l’impiego di un impianto a noleggio, il quadro normativo riconosce l’azienda come auto-produttore di energia elettrica da un sistema riconosciuto ‘efficiente’ e quindi con zero tasse, zero accise e consente di beneficiare della facilitazione offerta dallo scambio sul posto. I canoni sono interamente deducibili per competenza ed anche ai fini Ires e Irap”.
L’energia elettrica inoltre avrà sempre lo stesso costo durante tutto il periodo di noleggio. Risparmio che aumenterà nel momento in cui si scelga di prolungare il noleggio o di riscattare l’impianto. Infatti, scaduto il contratto, sarà possibile prolungarlo, riscattare o addirittura restituire l’impianto.
“L’impianto fotovoltaico viene accuratamente dimensionato per massimizzare l’autoconsumo”, spiega Giuseppe Sofia, amministratore delegato di Conergy. “Inoltre anche l’energia non auto consumata verrà valorizzata tramite il meccanismo di cessione in rete dello «scambio sul posto”.
Una proposta che arriva in un momento cruciale per il mercato del fotovoltaico, come ricordato durante Solarexpo 2015: “Dopo la fine degli incentivi del conto energia il solare ha attraversato in Italia, così come in tutta Europa, una fase difficile di ristrutturazione industriale. Ma ora il settore, dimagrito e guidato dagli operatori più professionali e determinati, è pronto a ripartire”. L’obiettivo: “Riportare la potenza fotovoltaica installata annualmente in Italia a 1 GW all’anno, cioè a 1 milione di kilowatt di picco o, se vogliamo, a circa 100mila impianti installati ogni anno”.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il rapporto annuale dell’agenzia Irena indica che il 92,5 per cento dei nuovi impianti installati nel 2024 è legato alle fonti rinnovabili.
I pannelli fotovoltaici sono la tecnologia verde più utilizzata nella transizione energetica. Ma come smaltirli e riciclarli quando diventano obsoleti?
Il governo vara il ddl che segna l’inizio del ritorno al nucleare, di nuova generazione, per contribuire alla decarbonizzazione. Quali pro e quali contro?
Saudi Aramco, ExxonMobil, Shell, Eni: sono alcune delle “solite” responsabili delle emissioni di CO2 a livello globale.
Il governo vara un decreto per aiutare le famiglie più fragili contro il caro bollette. Ma manca il disaccoppiamento dei prezzi di gas ed elettricità.
Bp aumenterà gli investimenti nei combustibili fossili di circa il 20 per cento, tagliando del 70 per cento quelli nelle rinnovabili.
A cinque anni dall’entrata in funzione di Tap, il progetto di ampliamento della capacità di trasporto di gas riporta l’attenzione sull’opera.
Da una parte, l’Italia stringe un accordo sulle rinnovabili con Emirati Arabi Uniti e Albania. Dall’altra, continua la corsa al gas fossile.
Dopo aver abbandonato il gas russo, l’Austria sta puntando sulle pompe di calore e la geotermia. Un esempio che potrebbe ispirare il resto d’Europa.