Le soluzioni di smart home & building automation abilitano la transizione ecologica, come dimostra il Report di sostenibilità “Welcome to the Nice future”.
Fotovoltaico pop
Andy Warhol l’avrebbe sicuramente definita un’idea degna della pop-art: un gruppo di scienziati dell’Università del Michigan ha inventato nuove celle solari ultrasottili, trasparenti e colorate che possono essere applicate su diverse superfici, dalle tende alle pareti degli edifici (anche quelli posti sotto vincolo paesaggistico!), dalle finestre ai cartelloni pubblicitari. Gli obiettivi del team di
Andy Warhol l’avrebbe sicuramente definita un’idea degna della pop-art: un gruppo di scienziati dell’Università del Michigan ha inventato nuove celle solari ultrasottili, trasparenti e colorate che possono essere applicate su diverse superfici, dalle tende alle pareti degli edifici (anche quelli posti sotto vincolo paesaggistico!), dalle finestre ai cartelloni pubblicitari.
Gli obiettivi del team di ricerca sono essenzialmente due: da un lato, rendere “simpatico” e popolare il fotovoltaico, svincolandolo dai tetti delle case, dove le schiere di pannelli, pur utili, appaiono esteticamente poco gradevoli; dall’altro, allargare la superficie utilizzabile per produrre energia solare, diffondendo così l’utilizzo di fonti sostenibili.
“Penso che questa ricerca offra un modo diverso per utilizzare il fotovoltaico, anziché concentrarlo in una piccola area”, afferma Jay Guo, professore di ingegneria del team. Rendendo i pannelli più belli, sottili e funzionali, il gruppo di scienziati ha anche fatto un favore ai designer, che possono sfruttarli anche in ambienti chiusi in qualsiasi colore vogliano.
Le celle sono costituite da un film ultrasottile di silicio amorfo è inserito tra due elettrodi semi-trasparenti che permettono alla luce di colpire il semiconduttore, oltre a trasportare la corrente elettrica generata dalla cella stessa. Invece di essere tinta per produrre un colore, questa viene strutturata meccanicamente per trasmettere specifiche lunghezze d’onda della luce, variando così lo spessore dello strato di silicio.
Ad esempio, sul prototipo che emula la bandiera USA, le regioni rosse sono spesse 31 nanometri mentre le regioni blu solo 6.
Unica pecca di questi pannelli, che sono 10 volte più sottili di quelli normalmente costruiti nello stesso materiale, è che sono un po’ meno efficienti delle celle scure utilizzate per i tetti.
Chissà se i colori, la versatilità e lo spessore determineranno comunque la diffusione del fotovoltaico pop.
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