L’anno che sta per concludersi fa ben sperare per il futuro dell’energia solare. I dati globali sul fotovoltaico crescono, gli esempi positivi si moltiplicano. Sebbene resti molto lavoro da fare, seguire il sole ci manterrà sulla strada giusta.
Fotovoltaico e agricoltura, una simbiosi possibile
Scopriamo che cosa ha a che fare un impianto fotovoltaico a silicio policristallino con un filare di ulivi secolari pugliesi.
“Il fotovoltaico sta diventando un grande business – esordisce
l’ingegnere Paolo Rocco Viscontini, presidente di
Enerpoint e ideatore del progetto – molti sono i megawatt
installati negli ultimi tempi e ciò non può essere
che positivo”.
In effetti l’installazione di grandi impianti a produzione
fotovoltaica sta crescendo a ritmo serrato, occupando, a volte,
porzioni di territorio che potrebbero essere destinate ad altri
usi, come ad esempio quello agricolo.
“Non vorrei mai – spiega Viscontini – che qualcuno arrivasse a dire
che il fotovoltaico non va bene perché occupa sterminati
spazi, creando problemi con le attività del territorio che
lo ospita”.
Ed ecco l’idea: perché non fare in modo che le due
diverse attività possano coesistere in simbiosi?
“Credo che il fotovoltaico abbia tutte le carte per rappresentare
una grande opportunità, per rilanciare
molte aree che altrimenti verrebbero abbandonate”.
In che modo? “Integrando l’installazione di impianti
fotovoltaici con l’attività agricola” spiega l’ingegnere.
“Abbiamo creato un’azienda chiamata Agripoint: in
questo modo terreni che prima non venivano utilizzati e vi assicuro
che ce ne sono veramente molti – sottolinea – in qualche modo
rinascono e riacquistano valore”.
L’agricoltura dei piccoli coltivatori, specie al sud, è
in crisi; lavorare la terra non rende più e chi possiede
cinque o dieci ettari di terreno, spesso si trova costretto a
venderlo e ciò significa abbondare una zona ricca di storia
e di tradizioni secolari.
“Affittando o acquistando il terreno si creano delle entrate e
si dà la possibilità ai produttori agricoli di
continuare la propria attività, affiancando quest’ultima
alla produzione di energia”.
Nasce così a Grottaglie, in provincia di
Taranto, il primo Parco Solare Fotovoltaico: una
serie di impianti fotovoltaici perfettamente integrati nel
territorio, contornati da filari di ulivi e coltivazioni.
L’impianto, costituito da 17 sottosistemi da 50 kWp e 10 da 20
kWp per un totale di 991,6 kWp, vede l’impiego di pannelli
fotovoltaici al silicio monocristallino, policristallino, amorfo e
tandem. Tali sistemi, posti nelle stesse condizioni di
irraggiamento, inclinazione e orientamento, permetteranno una serie
di studi comparativi sull’efficienza delle differenti
tecnologie.
L’energia elettrica generata all’interno del parco fotovoltaico
verrà immessa sul mercato elettrico nazionale e
permetterà di evitare l’immissione in atmosfera di circa
800 tonnellate di CO2 l’anno.
Un’idea solare, spinta non solo dal profitto, ma da una passione
per la tecnologia e il rispetto della terra che ci ospita.
Rudi Bressa
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il nostro pianeta attraversa una crisi profonda, ma due corposi rapporti dell’Ipbes indicano alcune vie di uscita.
Innalzamento del Mediterraneo: quali impatti su acqua e coste? Lo abbiamo chiesto a Grammenos Mastrojeni, tra minacce e soluzioni sostenibili.
FacilitAmbiente mette a disposizione professionisti che riuniscono i soggetti coinvolti da un progetto, raccogliendo e valorizzando i loro contributi.
Climathon 2024 è l’hackaton che ha riunito giovani talenti a Courmayeur per sviluppare idee innovative e sostenibili, affrontando le sfide ambientali della montagna.
Dopo Milano, il progetto PiantiAmo il futuro di Nescafé arriva a Ferrara: piantato presso la Nuova Darsena il primo dei duecento nuovi alberi in città.
Paul Watson è stato rilasciato dalla prigione in Groenlandia dove era detenuto da luglio. Respinta la richiesta di estradizione in Giappone.
Sull’arcipelago di Mayotte, territorio d’oltremare dipendente dal governo francese, per ora si contano 15 morti e centinaia di feriti. I servizi essenziali sono al collasso.
Alla Cop16 si sperava in un protocollo per fronteggiare siccità e desertificazione, ma la decisione è stata rimandata.