Nella regione del Sahel, sconvolta da conflitti inter comunitari e dai gruppi jihadisti, 29 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria.
Un agricoltore francese rischia otto mesi per aver aiutato i migranti
Per Cédric Herrou la procura ha chiesto una condanna a otto mesi per aver aiutato alcuni migranti eritrei a trovare riparo in Francia.
Cédric Herrou ha 37 anni e di mestiere fa l’agricoltore. Produce olive e uova nella valle della Roya, nell’estremo sud-est della Francia. Proprio al confine con il basso Piemonte, il che ha fatto della zona una delle porte d’ingresso in terra transalpina dei migranti in transito in Italia.
Occupato un centro vacanze delle ferrovie francesi
Il 4 gennaio Cédric si è presentato davanti ai giudici del tribunale di Nizza, con l’accusa di aver fornito aiuto a stranieri in condizioni irregolari. Nello scorso mese di ottobre, infatti, l’agricoltore ha consentito a decine di migranti eritrei, senza autorizzazione, di occupare un centro vacanze della Sncf (le ferrovie dello stato francesi) inutilizzato ormai da un decennio. La struttura è situata nella cittadina di Saint Dalmas de Tende e sin dall’inizio l’utilizzo per fornire riparo ai migranti è stato oggetto di forti proteste da parte delle amministrazioni locali (governate dai conservatori del partito Les Républicains).
https://www.youtube.com/watch?v=G_RCdqnRTSE
Per questo gesto Cédric rischia di essere condannato dal tribunale a otto mesi di reclusione, con sospensione della pena, nonché alla confisca del proprio veicolo – un minibus acquistato grazie a una colletta tra gli abitanti – e all’utilizzo della patente di guida unicamente per ragioni legate alla propria professione. È con la sua auto, infatti, che l’agricoltore era sospettato di aver trasportato i migranti già a partire dal mese di agosto.
“Le mie sono state azioni politiche”
Interrogato dai giudici, l’agricoltore aveva rivendicato di aver effettuato “delle azioni politiche”. “L’ho fatto perché era necessario: queste persone sono in difficoltà. Alcune di loro hanno perso la vita sulle autostrade, ci sono famiglie intere che soffrono, e uno stato che ha chiuso le frontiere senza gestire in alcun modo le conseguenze di tale decisione. È per questo che la mia condanna non risolverà il problema”.
Di fronte al tribunale circa 300 persone si sono riunite in attesa della sentenza, portando sostegno all’imputato. Nel frattempo, dal centro vacanze i migranti sono stati espulsi, dopo un intervento della polizia. Per questo i magistrati hanno chiesto a Cédric che fine abbiano fatto ora i migranti: “Una trentina di ragazzi minorenni sono stati accolti nelle case degli abitanti della zona. Anche io sto ospitando tre di loro, assieme ad un gruppo di adulti”.
“Ho dato riparo a casa mia a 58 migranti”
“Prima dell’occupazione del centro Sncf – ha aggiunto l’agricoltore – sono stato costretto a dare riparo a 58 persone a casa mia. Per questo, con il sostegno di alcune associazioni umanitarie, abbiamo deciso di cercare un luogo adatto ad ospitarle”. I magistrati hanno tuttavia risposto spiegando che “non è compito della giustizia modificare le leggi dello stato”.
Entrando nei locali del tribunale, Cédric si è rivolto ai giornalisti presenti con queste parole: “Quello che faccio non è un sacrificio. Per me è un onore”.
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