L’utilizzo di animali selvatici nei circhi itineranti sarà progressivamente vietato in Francia. Allo stesso modo, la riproduzione e l’introduzione di orche e delfini nei tre delfinari esistenti sul territorio della nazione europea diventerà illegale. L’annuncio, che in Francia ha suscitato la soddisfazione delle associazioni che si battono per i diritti degli animali, è stato effettuato martedì 29 settembre dalla ministra della Transizione ecologica Barbara Pompili.
Le Gouvernement a annoncé la fin progressive de la présence d'animaux sauvages dans les cirques itinérants, la fin de la présence d'orques et de dauphins dans les delphinariums, la fin des élevages de visons pour la fourrure ainsi qu'une amélioration des conditions dans les zoos. pic.twitter.com/uBVYAHcmVP
Per lo stop agli allevamenti di visoni occorrerà aspettare cinque anni
Quest’ultima ha presentato infatti una serie di misure sul “benessere della fauna selvatica in cattività”. Tra queste, anche lo stop agli allevamenti di visoni per le loro pellicce, giustificando la decisione con il fatto che “al giorno d’oggi abbiamo cambiato la nostra attitudine nei confronti degli animali”.
La ministra ha aggiunto che il cambiamento sarà in ogni caso progressivo, e la stampa transalpina ha sottolineato il fatto che non è stato illustrato un calendario preciso. Per gli allevamenti di visoni, inoltre, i tempi saranno piuttosto lunghi: si parla di un divieto in posto di qui a cinque anni.
Nous avons pris hier un tournant majeur pour la condition des animaux sauvages en France. Cirques, delphinariums, visons : ces décisions sont des avancées pour le bien-être animal et pour une société consciente de sa responsabilité vis-à-vis de la nature. pic.twitter.com/1bnSfLpQsR
Occorrerà aspettare meno, invece, per le orche: lo stop dovrebbe essere imposto entro due anni. Più complicata la questione dei delfini: occorre infatti trovare soluzioni per accoglierli e proteggerli e ciò potrebbe comportare anche sette anni di attesa.
Per i circhi previsto un processo di riconversione
Barbara Pompili è stata ancora meno precisa per quanto riguarda i circhi: “Ai gestori abbiamo indicato una finestra temporale ma non una data precisa. Imporla non risolverebbe tutti i problemi: preferisco avviare un processo con l’obiettivo di arrivare al risultato prima possibile”. Ciò in quanto le misure per il settore circense “sono dure. Se per i delfinari occorrerà progressivamente andare verso la chiusura, per i circhi l’idea è di effettuare una riconversione. Per sostenerla, stanzieremo otto milioni di euro”.
Victoire HISTORIQUE ! La France met fin à l'élevage de visons, aux delphinariums et à la présence d’animaux sauvages dans les cirques ! 🤩🎉 Les bouchons de champagne sont en train de sauter chez PETA – merci à tous ceux qui ont œuvré à cette victoire ! 🙌https://t.co/KVnYPMXZxG
Secondo Anissa Putois, della Ong Peta France, si tratta “di un grande passo nella buona direzione. Questi annunci erano attesi da molto tempo”. Tuttavia, l’attivista ha sottolineato la delusione per le tempistiche molto lunghe immaginate dal governo di Parigi. Nonché il fatto che le misure per i circhi riguardano unicamente quelli itineranti: “È chiaro che in quelli non stanziali la vita degli animali è ancora più faticosa. Ma anche negli altri casi la loro sorte non è invidiabile”.
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