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Francia, arrestati due attivisti che volevano denunciare le pratiche inumane di un macello
I militanti di L214 volevano documentare le terribili sofferenze dei maiali soffocati con il biossido di carbonio.
Sébastien Arsac, co-fondatore dell’associazione animalista L214, e un altro attivista dell’organizzazione, sono stati arrestati nella notte tra lunedì e martedì, nel comune francese di Houdan, per essersi introdotti nel macello della città. I due uomini, incappucciati e con indosso abiti mimetici, sono stati sorpresi dai gendarmi mentre tentavano di recuperare le quattro telecamere installate il giorno precedente nel macello. I due hanno violato la legge e sono colpevoli del reato imputato loro, non c’è dubbio, ma sono davvero loro i colpevoli in questa vicenda? Henry David Thoreau riteneva che “non è desiderabile coltivare il rispetto per la legge, quanto quello per la giustizia. Il solo dovere che ho il diritto di praticare è di compiere in ogni occasione ciò che ritengo giusto”.
Maiali nelle camere a gas
I due attivisti si sono introdotti nel macello per riprendere e diffondere immagini di una pratica che prevede la somministrazione di biossido di carbonio ai maiali prima della macellazione. I suini vengono condotti in una vera e propria camera a gas progettata per stordire gli animali prima delle successive fasi della lavorazione.
Una morte lenta e dolorosa
Questa procedura è sempre più in voga perché più comoda per i mattatoi ed è presentata come moderna e “rispettosa” nei confronti degli animali. La realtà è ben diversa, in questo modo, come denuncia L214, i maiali vanno incontro ad una morte terribilmente lenta e dolorosa. Riprese ottenute da altri macelli mostrano infatti come il gas impedisca ai maiali di respirare e li faccia impazzire di dolore nel tentativo di combattere il soffocamento, prima di perdere definitivamente i sensi.
Come sono stati scoperti gli attivisti di L214
I due uomini sono stati “traditi” da una telecamera che, fissata con del nastro adesivo, si è staccata ed è caduta ai piedi di un impiegato del mattatoio. Il direttore del macello, Vincent Harang, ha immediatamente denunciato l’accaduto alla gendarmeria. “Abbiamo scommesso che sarebbero tornati per recuperare il loro materiale abbastanza rapidamente”, ha dichiarato. Nove poliziotti hanno dunque aspettato i due attivisti all’interno della struttura e appena si sono introdotti li hanno arrestati confiscando loro l’equipaggiamento.
Azione illegale ma “legittima”
Un portavoce dell’associazione L214 ha detto che i due militanti non si sono recati in quel macello per caso, ma perché è stato segnalato loro il massiccio ricorso alla CO2 per stordire i maiali, tecnica “scioccante e che è fortemente messa in discussione da studi scientifici – secondo L214 – La nostra azione non era legale, ma rimane legittima”. I due attivisti, attualmente sotto custodia, volevano mostrare a tutti l’agonia provata dagli animali soffocati con il biossido di carbonio, ma a quanto pare non ci è permesso di vederlo.
Per mostrare ciò che avviene nei macelli
Proprio lo scorso settembre una commissione parlamentare d’inchiesta istituita in Francia per indagare sulle condizioni degli animali, dopo che L214 aveva pubblicato due video che mostrano violenze gratuite e sevizie in due macelli nel sud della Francia, ha chiesto di rendere obbligatoria l’installazione di telecamere all’interno di tutti i macelli presenti sul territorio transalpino. Il provvedimento sarebbe rivoluzionario, permetterebbe di abbattere quel muro di omertà che circonda queste “fabbriche di carne” e mostrerebbe un oceano di dolore attualmente al riparo dagli sguardi. Documentare e rendersi conto di cosa effettivamente accade nei mattatoi è importante, sia per gli animali che per la salute delle persone che se ne cibano. “Senza immagini, questi animali non esistono. Non sono mai esistiti – scrive in un comunicato L214 – Quando il macello è una scatola nera, documentare ciò che gli animali subiscono è un’azione legittima di ricerca della verità”.
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