Nella regione del Sahel, sconvolta da conflitti inter comunitari e dai gruppi jihadisti, 29 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria.
Francia, altre quattro persone arrestate per aver fornito sostegno ai migranti
Nella giornata di venerdì quattro persone sospettate di aver aiutato alcuni migranti in arrivo dall’Italia sono state arrestate in Francia.
Dopo il processo ad un agricoltore di 37 anni, Cédric Herrou, per il quale sono stati chiesti otto mesi di reclusione per aver fornito aiuto nella ricerca di un alloggio a cittadini stranieri in condizioni irregolari, proseguono le azioni delle forze dell’ordine francesi contro i membri di un’associazione che, nella valle della Roya, al confine con l’Italia, aiuta i migranti a varcare la frontiera fra le montagne alpine.
Nei giorni scorsi, infatti, altri quattro abitanti della valle – tre uomini e una donna – sono stati arrestati mentre trasportavano un gruppo di migranti, secondo quanto confermato dal loro avvocato. Per loro l’accusa è di favoreggiamento dell’ingresso, del soggiorno e della circolazione di migranti, e per questo sono stati convocati presso il tribunale di Nizza, di fronte al quale dovranno comparire nel prossimo mese di maggio. Sylvain, marito della donna arrestata, ha spiegato al quotidiano Libération che “quel giorno i migranti erano troppi: non avevamo più posto per ospitarli. Per questo abbiamo deciso accompagnarli in una casa situata in un altro comune. L’alternativa sarebbe stata quella di montare per loro delle tende, ma la temperatura in questi giorni ha toccato i tre gradi sotto lo zero…”.
“Se non li aiutiamo, i migranti rischiamo di morire”
I quattro militanti sono stati portati in un posto di polizia, interrogati e rilasciati nella giornata di sabato, dopo ventiquattro ore. “Se non li aiutiamo noi ad effettuare gli spostamenti, i migranti si incamminano da soli. E con il freddo, la neve, e i rischi del percorso, la polizia non potrà far altro che raccogliere dei cadaveri”, ha aggiunto Sylvain. In un comunicato, il collettivo Roya Citoyenne ha spiegato che i membri fermati “cercavano semplicemente di spostare sei giovani rifugiati al fine di consentire loro di trovare un alloggio in condizioni sicure e dignitose”.
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La valle della Roya è situata al confine con il basso Piemonte, il che la rende un punto di ingresso in Francia per i migranti, la maggior parte dei quali sono arrivati sulle coste italiane e hanno poi attraversato l’intero paese con l’obiettivo di entrare sul suolo transalpino. Varcare le Alpi nei mesi più duri dell’inverno, tuttavia, può rivelarsi particolarmente rischioso. “Quanto tempo – ha concluso il comunicato dell’associazione– quanta sofferenza, quanti morti e quanti arresti ci vorranno prima che le istituzioni adottino le misure necessarie per la protezione di questi uomini, di queste donne e di questi bambini?”.
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