Il governo della Francia sarà obbligato, entro tre mesi, a rendere conto pubblicamente delle proprie politiche in materia di contrasto ai cambiamenti climatici. Ad ordinarlo sono stati i giudici del Consiglio di stato, che hanno chiuso in questo modo una lunga battaglia legale sostenuta da una serie di sindaci (compresi quelli di Parigi e Grenoble) e organizzazioni non governative.
La procedura avviata da un comune esposto agli effetti dei cambiamenti climatici
“Si tratta di un passo da gigante. Così gli obiettivi climatici diventano obbligatori”, ha commentato l’ex ministro dell’Ecologia Nicolas Hulot. In realtà, la decisione della magistratura amministrativa non impone al governo di Parigi di adottare alcuna decisione. Ciò che ora diventa inderogabile è la trasparenza.
Un grand pas pour la justice climatique ! ⚖️
Le @Conseil_Etat demande à l'Etat 🇫🇷 de prouver que ses engagements climat sont suffisants pour atteindre une réduction de -40% des émissions de GES pour 2030
Il Consiglio di stato ha infatti chiesto di “dimostrare che la traiettoria di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra di qui al 2030 possa essere rispettata”. In particolare, la Francia si è impegnata a centrare una contrazione del 40 per cento, rispetto ai livelli del 1990. E a raggiungere la carbon neutrality, ovvero l’azzeramento delle emissioni nette di CO2, entro il 2050.
La procedura amministrativa era stata avviata da Damien Carême, all’epoca sindaco della città di Grande-Synthe, oggi eurodeputato del gruppo Europe Ecologie – Les Verts (Eelv). Ciò dopo aver chiesto, invano, al governo di adottare misure più stringenti per raggiungere gli obiettivi climatici. Il Consiglio di stato ha giudicato ricevibile la domanda, poiché il comune, posto sul litorale settentrionale della Francia, risulta “particolarmente esposto agli effetti dei cambiamenti climatici”, in particolare per il rischio di inondazioni dovute all’innalzamento del livello dei mari.
Gaz à effet de serre : le Conseil d’Etat donne trois mois au gouvernement pour prouver qu’il respecte ses engagements, une première en France https://t.co/7z3f9yqAsE
I giudici: la Francia ha regolarmente sforato i tetti sulle emissioni
Soprattutto, il Consiglio di stato ha sottolineato come, nonostante le promesse, la Francia abbia “nel corso degli ultimi anni, regolarmente sforato i limiti di emissioni che si era fissata”. Per questo, il rifiuto di adottare politiche più stringenti ora dovrà essere giustificato nero su bianco.
Le associazioni che avevano sostenuto la battaglia legale hanno esultato, parlando di “decisione storica”. Secondo quanto riportato dal quotidiano Le Monde, inoltre, l’ex ministro dell’Ambiente Corinne Lepage, ha dichiarato che “a questo punto si passa ad un sistema di risultati vincolanti”. Peccato sia stato necessario l’intervento della giustizia per riuscirci.
Parigi ha annunciato la cancellazione di una piccola parte dei voli interni brevi. Ridimensionando la misura inizialmente prevista e imponendo deroghe.
Il tribunale amministrativo di Parigi ha ritenuto il governo della Francia colpevole di non aver fatto abbastanza per centrare gli obiettivi climatici.