“Ho chiesto al governo di adottare le misure necessarie affinché l’uso del glifosato venga vietato non appena saranno trovate delle alternative, e al più tardi entro tre anni”. Era il 27 novembre 2017 e il presidente della Francia Emmanuel Macron annunciava così, su Twitter, la volontà di mettere di fatto al bando la sostanza alla base del pesticida Roundup, fabbricato dalla Monsanto e dal 2015 presente nella lista dei composti “probabilmente cancerogeni” dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc).
J’ai demandé au gouvernement de prendre les dispositions nécessaires pour que l’utilisation du glyphosate soit interdite en France dès que des alternatives auront été trouvées, et au plus tard dans 3 ans. #MakeOurPlanetGreatAgain
Il ministro dell’Agricoltura: con l’obiettivo “zero glifosato” smetteremmo di produrre cibo
“Non ci riusciremo – ha ammesso il 26 giugno il ministro dell’Agricoltura Didier Guillaume -, occorre dire la verità. Affermare che vieteremo il glifosato equivale a prendere in giro le persone. Rinunciare a tale sostanza significherebbe imbarcarsi in qualcosa di drammatico, perché con l’obiettivo ‘zero glifosato’ smetteremmo di produrre cibo”.
Il membro del governo guidato dal conservatore Edouard Philippe ha così risposto agli interrogativi in merito che gli erano stati posti dal leader dei Verdi francesi, l’eurodeputato Yanick Jadot, in un’intervista all’emittente France Info.
Già nel 2018 il presidente Emmanuel Macron evocava possibili eccezioni
La promessa non mantenuta di Macron fu lanciata all’indomani di una battaglia persa a Bruxelles. L’Europa aveva infatti appena rinnovato l’autorizzazione alla commercializzazione del glifosato per altri cinque anni, nonostante l’opposizione proprio della Francia.
In seguito, il presidente della Francia aveva ribadito la propria posizione. Il 25 gennaio 2018 aveva affermato di voler “accelerare la transizione per abbandonare il glifosato”. Un mese dopo, però, il leader centrista aveva cominciato ad evocare possibili eccezioni. Spiegando che “il 10-20 per cento degli agricoltori” non avrebbe ancora a disposizione un’alternativa a tale pesticida. E precisando che a loro “non si chiederà di smettere di utilizzarlo entro tre anni”.
Le vendite di glifosato calate solo dell’8 per cento in tre anni in Francia
Nel maggio dello stesso anno, poi, un deputato del partito di Macron, Matthieu Orphelin, aveva tentato di dare alla promessa connotati normativi, con un emendamento alla legge Agricoltura e alimentazione. Ma la maggioranza di governo non approvò la proposta. Sette mesi dopo, nel gennaio del 2019, lo stesso Macron dichiarerà: “È impossibile dire che non ci sarà più glifosato in tre anni”.
👉 Emmanuel #Macron avait-il promis la fin du #glyphosate pour 2020 ✅ VRAI
📉 Cette promesse est bien réelle. Les ventes sont en baisse en 2019, mais l'abandonner en 2020 paraît impossible. Pour @franceinfo Joanna Yakin fait les comptes ▶️ https://t.co/bSuedMFyfX
— Journalistes Solidaires (@JournalistesSol) June 29, 2020
Come se non bastasse, le vendite del pesticida sono risultate solo in leggero calo nel corso dell’ultimo triennio. Dopo un 2018 di vendite record, si è registrata infatti una sostenuta contrazione lo scorso anno, ma sui 36 mesi l’abbassamento è stato dell’8 per cento. Anche in questo senso, la promessa di Macron appare oggi come una mera illusione.
In un discorso pronunciato il 24 gennaio, il presidente francese Emmanuel Macron ha affermato che “vietare il glifosato ucciderebbe la nostra agricoltura”.
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