L’ultimo bilancio di sostenibilità di Gruppo CAP, Sorgente di connessioni, ricorda l’importanza di fare rete per rendere concreta la transizione ecologica.
La macchina rivoluzionaria che depura mille litri d’acqua all’ora
Si chiama Safe Water Cube, costa 5.500 euro e permette di depurare ogni tipo di acqua di superficie. Senza bisogno di elettricità né di manutenzione.
Circa 750 milioni di persone nel mondo, ancora oggi, bevono ogni giorno acque pericolose per la loro salute. E 2,6 milioni muoiono ogni anno a causa di malattie riconducibili all’utilizzo di acque insalubri. Inoltre, nei paesi in via di sviluppo il 76 per cento delle donne e dei bambini è costretto a dedicare 140 milioni di ore per raggiungere i pozzi e le fontane più vicine. Una situazione che potrebbe diventare ancor più critica nei prossimi anni, a causa dei cambiamenti climatici e del notevole incremento demografico che vivrà il pianeta.
La macchina può rendere potabile quasi ogni tipo di acqua
Per questo, sei anni fa Jean-Paul Augereau, francese oggi alle soglie dei 50 anni, ha deciso di provare a trovare “una soluzione adatta ad ogni condizione, utilizzabile anche nei villaggi più remoti”. Settimane, mesi e anni di duro lavoro nella sua abitazione a Carquefou, nella periferia di Nantes, alla fine hanno dato i loro frutti.
Ne è nato infatti il Safe Water Cube, un apparecchio in grado di rendere potabile ogni tipo di acqua, senza bisogno di alcuna energia per funzionare. Alto un metro e 20 centimetri, si tratta di un dispositivo completamente meccanico e mobile, capace di depurare mille litri all’ora di acqua proveniente dalle fonti più disparate: fiumi, mari, pozzi o bacini salmastri. Con una qualità certificata che risponde ai criteri dell’Organizzazione mondiale della sanità.
Un filtro in ceramica blocca batteri e virus
“Il sistema – spiega Augereau – permette di rendere potabile qualsiasi acqua di superficie, perfino fangosa. Non serve elettricità né, soprattutto, manutenzione, a parte una pulizia effettuata con acqua e aceto. Per azionarle il Safe Water Cube è sufficiente versare o pompare l’acqua nella cisterna, quindi azionare una pompa manuale”. A quel punto l’acqua passa cinque fasi di filtraggio meccanico, l’ultimo attraverso un dispositivo in ceramica, talmente fine da non poter essere oltrepassato neppure da batteri e virus.
“Esistono altri apparecchi simili, ma nessuno così performante in termini di quantità di acqua prodotta”. Un sistema talmente ben congegnato da convincere il comune di Nantes ad acquistarne 15 esemplari che sono stati inviati in alcune delle aree di Haiti più colpite dall’uragano Matthew.
Il Safe Water Cube è infatti anche piuttosto economico: per acquistarlo servono 5.500 euro. Una dozzina di apparecchi sono stati già spediti in Benin, Senegal, India e Sri Lanka, grazie all’impegno di alcune Ong. Altri 300 depuratori potrebbero esseri consegnati prossimamente in Costa d’Avorio.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
A fine marzo, una manifestazione francese contro i mega bacini idrici si è trasformata in un campo di battaglia con le forze dell’ordine.
Siccità, alluvioni, inquinamento. La crisi climatica sta cambiando il nostro rapporto con l’acqua, sempre meno accessibile. Ecco 8 soluzioni innovative.
Alla fine del decennio, l’acqua dolce sul pianeta sarà insufficiente. Ed è solo colpa dell’uomo. A dirlo è la Commissione globale sull’economia dell’acqua.
È una provocazione ma è tutto vero: molte zone del paese sono a rischio per la siccità e Deserti d’Italia lo racconta grazie a foto stupendamente tragiche.
Nel capoluogo veneto la campagna per far conoscere la rete delle fontane pubbliche della città aiuta abitanti e turisti a rispettare di più l’ambiente.
Al World water forum di Dakar si è lavorato per garantire una “pace blu”, ovvero per la sicurezza e l’accesso all’acqua e ai servizi sanitari per tutti.
Il progetto Jadar mina la risorsa idrica del fiume serbo. Iskra Krstić non si arrende e continua a battersi in difesa dell’acqua e del suolo.
L’acqua scarseggia nel nord del Senegal. I suoi abitanti sperano di essere ascoltati al World water forum di Dakar, ma la strada è ancora lunga e tortuosa.