La Francia punta ad introdurre un nuovo strumento che dovrebbe disincentivare l’acquisto di veicoli inquinanti. Ovvero un sistema di “bonus-malus” basato sul peso di ciascun mezzo. Un dispositivo con il quale si punta in particolare a penalizzare i Suv.
Lo scontro tra il primo ministro e il ministero della Transizione ecologica
La misura è stata oggetto, secondo quanto spiegato dalla stampa francese, di un braccio di ferro tra il primo ministro Jean Castex e la ministra della Transizione ecologica Barbara Pompili. Con quest’ultima che alla fine l’ha spuntata, non soltanto per il nuovo “bonus-malus” ma anche per un’altra misura. Ovvero l’esclusione dei diesel dai cosiddetti “premi per la conversione”, versione transalpina della “rottamazione”, finalizzata a consentire ai proprietari di veicoli vecchi e inquinanti di acquistarne di nuovi (o usati) a minore impatto ambientale.
La richiesta di tassare in modo più forte le auto che presentano un peso più importante, era stata d’altra parte avanzata anche dalla Convenzione cittadina per il clima. Organismo voluto dal presidente Emmanuel Macron, formato da cittadini scelti a sorte, che ha proposto una lunga serie di misure (che tuttavia, finora, solo in piccola parte sono state accolte dal governo). Ora la norma sul nuovo “bonus-malus” verrà inserita nella legge di bilancio 2021.
Saranno tassati i veicoli il cui peso è superiore alle 1,8 tonnellate
Ad essere colpiti saranno i veicoli che presentano un peso superiore a 1,8 tonnellate. Anche in questo caso si tratta di un compromesso al ribasso rispetto alle richieste della Convenzione, che aveva indicato un peso di 1,4 tonnellate. In questo modo, va detto che solo una piccola parte del parco automobilistico francese sarà interessata (pari a circa il 2 per cento). Ciò che è positivo, però, è che il principio è per lo meno stato introdotto.
Les SUV c'est un danger: ❌ pour le climat ❌pour notre santé ❌ pour les piétons ❌ pour les gens qui les conduisent ➡️ les bannir progressivement de nos villes, mettre en place un bonus malus sur le poids et interdire la publicité suv #noSUVhttps://t.co/hLw2xlIedc
Sul medio e lungo termine, l’obiettivo della Francia è di far sì che si riesca a diminuire il quantitativo di emissioni di CO2 derivanti dalle auto. Esso era infatti sceso nel periodo 2009-2016, ma è poi tornato a salire. E ciò, sottolinea il Wwf, proprio a causa dell’aumento del peso medio delle auto, nonché della loro potenza. Figlio, a sua volta, della crescita del mercato dei Suv.
La Francia vuole considerare le emissioni dell’intero ciclo di vita delle auto
L’impatto in termini di emissioni di questo tipo di veicoli, infatti, è in media cinque volte superiore rispetto a quello di una berlina elettrica, nell’intero ciclo di vita del mezzo. Ma anche rispetto alla media delle altre auto (anche a motore termico), i Suv emettono il 20 per cento in più.
L’idea è dunque di cominciare a prendere in considerazione, nella tassazione, non soltanto le emissioni misurate al tubo di scappamento, ma anche quelle legate alla fabbricazione. Saranno tuttavia esonerati i veicoli elettrici e ibridi ricaricabili.
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