Un uomo armato di un coltello ha ucciso nella mattinata di giovedì 29 ottobre, a Nizza, in Francia, tre persone. Si tratta di un uomo e di due donne, secondo quanto riportato dalla stampa transalpina. L’attentato è stato effettuato nei dintorni della basilica di Notre Dame de l’Assomption.
« Notre pays a été frappé par une attaque terroriste islamiste » Dans sa déclaration à Nice, Emmanuel Macron a encore appelé à "ne céder à aucun esprit de terreur" ➡ https://t.co/k9jHlpLoQ5#attentat#NiceAttack
Le modalità con le quali è stata effettuata la strage sono particolarmente cruente. La prima donna è stata infatti sgozzata, mentre l’uomo è stato colpito a morte a colpi di coltellate. La polizia è intervenuta e ha colpito l’autore presunto del gesto, che è stato ferito e si trova in questo momento in ospedale in gravissime condizioni.
La procura nazionale antiterrorismo della Francia ha aperto un’inchiesta
La procura nazionale antiterrorismo ha aperto un’inchiesta per “omicidio” e “tentativo d’omocidio”. Secondo quanto riferito da fonti interne alle forze dell’ordine francesi, l’autore della strage avrebbe gridato “Allah akbar” (Dio è grande) uscendo dalla chiesa. Nel pomeriggio il presidente Emmanuel Macron ha previsto di recarsi sul posto, mentre il ministro dell’Interno Gérald Darmanin ha deciso di imporre un piano di prevenzione nei luoghi di culto e nei cimiteri.
Al contempo, il primo ministro Jean Castex ha annunciato che il piano Vigipirate – predisposto da anni al fine di prevenire gli attacchi terroristici – è stato innalzato al livello “emergenza attentato” su tutto il territorio nazionale.
Besjana Guri e Olsi Nika hanno portato avanti la lotta contro nuove centrali idroelettriche sul fiume Vjosa, in Albania. L’hanno vinta e ora hanno ricevuto il Goldman Environmental Prize.
Su Facebook sono circolati diversi post che incitavano alla violenza in Etiopia. Ora alcuni cittadini hanno denunciato la società Meta per la mancata moderazione.
Ursula von der Leyen annuncia un pacchetto di investimenti di 12 miliardi di euro per rafforzare la cooperazione. E intanto le cinque repubbliche ex-sovietiche si smarcano dalla Turchia sulla spinosa questione cipriota.