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Franz Orsi. Cavalchiamo l’onda della sostenibilità, su una tavola da sup
Non solo spiaggia e sole, muscoli e ragazzi biondi. I surfisti portano con sé un messaggio sostenibile rivolto a tutti. E l’hanno lanciato da Noli, al primo Green surf festival.
Si è tenuta a Noli, un antico borgo marinaro sulla costa di Savona, la prima edizione del Green surf festival, un evento che come dice il nome combina la cultura del surf con un forte messaggio di sostenibilità, tanto semplice quanto importante: il mare e gli oceani vanno protetti e rispettati. L’ecosistema marino è fondamentale per la sopravvivenza di tutti noi, oltre che un habitat amato da surfisti e appassionati di tavola.
Abbiamo chiesto agli organizzatori come ha preso forma l’idea di questo festival e in che modo sono riusciti a veicolare il loro messaggio. La figura chiave è Francesco “Franz” Orsi di Alessandria, ma nolese di adozione, ora trasferitosi sulla costa atlantica del Portogallo battuta dal vento e dall’oceano. Una vita passata in acqua, prima gareggiando con il windsurf, poi come ambasciatore dello stand up paddle (sup), lo sport che prevede di stare in piedi su una tavola che si fa avanzare a forza di pagaiate e ora allenatore della nazionale portoghese di questa disciplina. Sempre, comunque, un appassionato di sport e avventura con il pallino della sostenibilità.
Cos’è e come nasce il Green surf festival?
È un evento con un format unico in Italia, il primo che coniuga sport, cultura ambientale e intrattenimento. Avevamo in mente da tempo questo concept, già l’anno scorso abbiamo provato con la Noli sup race, un evento simile. Ma solo quest’anno abbiamo realizzato il filone dedicato alla sostenibilità. Il nostro scopo è sensibilizzare le persone facendole sentire responsabili dell’ambiente e della società che le circonda. Il sup incarna uno stile di vita rispettoso della natura e per questo crediamo che debba essere in qualche maniera portatore di un messaggio coerente. Come surfisti ci preoccupiamo dello stato dei mari e degli oceani: ci passiamo ore e ore, sono il nostro playground, ci regalano momenti pieni di energia e di emozioni e per questo vogliamo preservarli.
Perché proprio a Noli?
Abbiamo scelto Noli perché questo piccolo paese ha un approccio sostenibile di per sé ed è l’espressione di un sapere e di una cultura secolare fatta di gesti semplici. E alla base della nostra filosofia c’è proprio l’idea di vivere una vita più semplice, più rispettosa dell’ambiente e a misura d’uomo. Uno degli obiettivi fondamentali del Green surf festival è proprio quello di coinvolgere la comunità locale che ci ospita e far passare alcuni messaggi di responsabilità e sostenibilità sociale e ambientale, creando consapevolezza sui comportamenti virtuosi. Per questo abbiamo voluto organizzare un evento aperto che si svolgesse in spiaggia davanti a tutti i suoi possibili frequentatori. Il Green surf festival nasce dalla comunità locale e torna alla comunità locale.
È riuscito a conquistare il pubblico con questo messaggio?
Credo che la cosa fondamentale in questo senso siano stati i green talk, una serie di brevi presentazioni che si sono tenute sul palco allestito nella spiaggia dei pescatori, una delle più battute di Noli. Gli speaker sono stati scelti tra una serie di associazioni e organizzazioni ambientaliste che operano in tutto il mondo per assicurare la conservazione e protezione dell’oceano. Nel corso del weekend una trentina di personaggi hanno ispirato la platea raccontando storie davvero potenti, presentando il proprio lavoro, le proprie idee e soluzioni per la difesa del mare e del suo habitat. Argomento centrale sono stati i rischi causati dalle macro e microplastiche e il rischio che queste pongono alla fauna marina così come anche all’uomo.
Thx Noli Major 4 Official Citizenship 4 speaking at #ProtectBlue #AttitudeOfGratitude #honor #humbled @CarrickWealth #TheSupCrossingStory pic.twitter.com/DN1WAR7tt4
— Chris Bertish (@chris_bertish) 18 luglio 2017
Chi sono stati i protagonisti principali?
Ospite speciale del Green surf festival è stato Chris Bertish, uno dei più grandi navigatori e avventurieri del nostro tempo. Il primo uomo ad attraversare l’atlantico in solitaria su una tavola da sup, l’ha fatto per un motivo umanitario, per una causa sociale, ma anche per fare un punto della situazione sullo stato degli oceani. Noli, città di navigatori, repubblica marinara indipendente per sette secoli, lo ha voluto insignire della cittadinanza onoraria, come segno di continuità con una tradizione marinara secolare.
Era presente anche 5 Gyres di Los Angeles, negli Stati Uniti, una fondazione che fa educazione ambientale e campiona le acque per trovare microplastiche, poi Sea Shepherd, che combatte attività illegali soprattutto nella pesca ma anche a iniziative come quella di Carolyn e Carlos di Whale company che hanno completato una maratona di 42 chilometri su una tavola realizzata con bottiglie di plastica. Il Green surf festival ha accolto anche realtà radicate sul territorio come la Fondazione Cima, un ente di ricerca ligure che si occupa di proteggere la biodiversità.
E poi c’era Starboard, brand produttore di sup e windsurf e main sponsor del festival, che cerca di dare il buon esempio: ha investito moltissimo sulla sostenibilità grazie ad una accurata ricerca dedicata ai materiali puntando a realizzare tavole con materiale completamente riciclato e riciclabile con una produzione che non abbia impatto sull’ambiente.
Ci può dare un riscontro sulla prima edizione del festival?
Abbiamo voluto veicolare il nostro messaggio di sostenibilità attraverso diverse attività nell’arco di un fine settimana raggiungendo la popolazione locale, i turisti e i passanti, oltre a sportivi più o meno convinti. Al centro dell’evento c’era il desiderio di far conoscere il sup: per questo abbiamo organizzato competizioni amatoriali aperte a tutti e abbiamo messo a disposizione le tavole per i neofiti che volevano avvicinarsi alla disciplina. Il programma prevedeva anche la Noli sup race, una competizione nata nel 2016 ed entrata subito tra le gare più importanti a livello internazionale. Valida per il campionato italiano, la gara ha attirato atleti, mezzi d’informazione e l’attenzione su quelli che sono i temi di cui vogliamo parlare e che più ci interessa veicolare rispetto all’ambiente. Il successo della Noli sup race è anche dovuto al fatto che si svolge in uno degli scenari naturali più belli della Liguria: le falesie di Capo Noli, la baia dei Saraceni, il borgo di pescatori di Varigotti sono un background spettacolare e un ottimo biglietto da visita per presentarci agli occhi del mondo.
E alla fine quanto è stato verde il Green surf festival?
Abbiamo voluto coerentemente dare vita ad un evento con un impatto ridotto. Abbiamo cercato di contenere al massimo le emissioni di CO2 dovute al consumo di energia e la produzione di plastiche e di rifiuti nocivi per l’ambiente e soprattutto per il mare. Abbiamo raggiunto questi obiettivi collaborando con tante associazioni e con il comune di Noli.
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In particolare gli stand che vendevano cibo dovevano utilizzare piatti, posate e bicchieri in bioplastica e abbiamo messo a loro disposizione bottiglie di acqua in plastica biodegradabile. Ai partecipanti abbiamo distribuito borracce per incoraggiarli a riempirle alla casa dell’acqua, il dispensatore pubblico che il comune di Noli ha installato proprio davanti alla spiaggia dell’evento. Abbiamo anche fatto disporre sulla spiaggia e sulla passeggiata molti cestini per la raccolta differenziata, in bella vista.
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