Il concerto milanese per Gaza, un successo di pubblico e raccolta fondi, è stata la presa di posizione più forte contro il genocidio della scena musicale italiana.
Fumetti rock
Londra inverno 1998. Cartoni di pizza ovunque e sigarette lasciate a metà ancora accese, scarpe da tennis disseminate sul pavimento e lattine in giro a casaccio. Questo lo scenario che fa da sfondo a due ragazzoni inglesi annoiati e sprofondati sul divano in un appartamento che affaccia su Westbourne Grove, a Notting Hill. Non
Londra inverno 1998. Cartoni di pizza ovunque e sigarette lasciate a metà ancora accese, scarpe da tennis disseminate sul pavimento e lattine in giro a casaccio. Questo lo scenario che fa da sfondo a due ragazzoni inglesi annoiati e sprofondati sul divano in un appartamento che affaccia su Westbourne Grove, a Notting Hill.
Non sono due trentenni qualsiasi: uno, Damon Albarn, è stato tra i pionieri del brit pop e la sua band, i Blur, è famosa in tutto il mondo. L’altro, Jamie Hewlett, è un regista e fumettista inglese. Da quando si è preso una pausa dal gruppo e dalla fidanzata, Damon è andato a vivere a casa dell’amico. Cerca come può di riprendersi da quel periodo complicato e dalle sue tossicodipendenze anche se i due trascorrono i giorni guardando MTV.
http://www.youtube.com/watch?v=LoQYw49saqc&feature=kp
“Basta! Questo canale è diventato insopportabile, solo musica e video che fanno schifo” Jamie si alza dal divano e sbuffa “Mettiamoci insieme e creiamo qualcosa di nuovo”.
È l’inizio di un’avventura musicale chiamata Gorillaz.
Jamie disegna un fumetto che diventa, per i primi anni, l’unica immagine della band, l’altro, Albarn, ci mette la musica che non è più quella dei Blur, ma si spinge oltre gli orizzonti dell’elettronica. I singoli che anticipano l’uscita dell’album di debutto omonimo, destano parecchia curiosità soprattutto perché nessuno è a conoscenza di chi si cela dietro la band.
Anche ai Brit Awards del 2002, ai quali sono invitati con sei nomination, i Gorillaz si esibiscono mostrando al pubblico solo un’animazione 3D. Il primo tour prevede l’utilizzo di ologrammi, ma poi l’idea è abbandonata per i costi troppo elevati del progetto. In più, circolano voci, più tardi confermate, che dietro quei fumetti ci siano Damon Albarn e Jamie Hewlett.
Dopo 4 album di successo e un seguito sempre più ampio, nel mese di aprile 2012, Albarn dichiara al The Guardian che i rapporti tra lui e Hewlett sono divenuti difficili e che i progetti futuri dei Gorillaz sono divenuti “improbabili”.
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