I fumi dei giganteschi incendi che da settimane stanno devastando il Canada hanno fatto il giro del mondo: la nuvola, che ha già letteralmente invaso numerose aree degli Stati Uniti, ha raggiunto perfino la Norvegia. Particelle derivanti dai roghi della nazione nordamericana sono state segnalate dalla stazione di rilevamento di Birkenes, secondo quanto riferito dall’Istituto norvegese per la ricerca climatica e ambientale.
Updated calculations carried out by @Nick_Evangeliou, @EckhardtSabine & colleagues at @NILU_now show that smoke from the forest fires 🔥 in Canada is still drifting in over Norway. It will also reach other parts of Europe over the next few days:https://t.co/7EpkRNPT5Z
Qualità dell’aria degradata per 111 milioni di americani
Intanto, ormai secondo l’Agenzia per la protezione dell’ambiente degli Stati Uniti sono più di 111 milioni i cittadini americani costretti a respirare aria insalubre a causa degli incendi. Le fotografie della città di New York invasa dal fumo hanno fatto il giro del mondo e le autorità si sono viste costrette perfino a chiudere le scuole, annullare gli eventi previsti all’esterno e invitare la popolazione ad uscire di casa il meno possibile.
Negli ospedali, gli ingressi ai pronto soccorso per crisi d’asma risultano in crescita nella Grande Mela, con centinaia di pazienti trattati negli ultimi giorni. Negli aeroporti, a partire da quello di LaGuardia, numerosi voli sono stati ritardati per via della scarsa visibilità, come confermato dall’Agenzia per l’aviazione civile.
400 incendi attivi in Canada, 203 fuori controllo
Sono ormai quasi 4 milioni gli ettari distrutti dalle fiamme. A livello nazionale, sono più di 400 i roghi arrivi, di cui quasi 203 considerati fuori controllo. Una situazione inquietante, ma non per questo sorprendente: da anni gli scienziati di tutto il mondo hanno allertato sul fatto che il rischio di incendi è esacerbato dai cambiamenti climatici.
“La situazione a cui assistiamo in Canada è conforme agli avvertimenti degli specialisti”, ha confermato Stéphane Dujarric, portavoce del segretario generale delle Nazioni Unite. E non siamo neanche all’inizio della stagione estiva.
Si parla tanto di finanza climatica, di numeri, di cifre. Ma ogni dato ha un significato preciso, che non bisogna dimenticare in queste ore di negoziati cruciali alla Cop29 di Baku.
Basta con i “teatrini”. Qua si fa l’azione per il clima, o si muore. Dalla Cop29 arriva un chiaro messaggio a mettere da parte le strategie e gli individualismi.
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo alla Cop29 a Baku, ha ribadito il proprio approccio in materia di lotta ai cambiamenti climatici.