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Future city, le foto della città del futuro di Roberto Polillo in mostra a Milano
Come sarà la città del futuro? Future city è la mostra fotografica di Roberto Polillo che esplora uno scenario possibile cogliendo le caratteristiche della città di domani attraverso uno sguardo approfondito rivolto alle metropoli di oggi. La mostra che si tiene dal 27 febbraio all’11 settembre è alla Bocconi art gallery (Bag), lo spazio espositivo dell’Università Bocconi di Milano dedicato alla fotografia e all’arte contemporanea.
Come sarà la città del futuro? Future city è la mostra fotografica di Roberto Polillo che esplora uno scenario possibile cogliendo le caratteristiche della città di domani attraverso uno sguardo approfondito rivolto alle metropoli di oggi. La mostra che si tiene dal 27 febbraio all’11 settembre è alla Bocconi art gallery (Bag), lo spazio espositivo dell’Università Bocconi di Milano dedicato alla fotografia e all’arte contemporanea.
Future city, in mostra le foto delle metropoli del futuro
La mostra curata da Mia photo fair in collaborazione con Bag è l’anteprima di un progetto più ampio sulle città del futuro di Roberto Polillo. Figura poliedrica, è stato fotografo di concerti jazz negli anni Sessanta, storico di musica jazz, imprenditore di informatica e docente universitario, e da dieci anni è ritornato alla passione originaria della fotografia. Future city espone quattordici immagini di architetture in grande formato (da 80×120 centimetri a 100×300 centimetri) scattate a New York, Miami, Città del Messico, Milano, Abu Dhabi, Dubai e Hong Kong, allestite come se gli edifici ritratti appartenessero a un’unica grande città.
Polillo indaga sull’architettura contemporanea fotografando solo edifici recenti che rappresenta non in forma documentaria ma attraverso il suo linguaggio artistico, ovvero con la ripresa fotografica in movimento che registra la realtà e la restituisce in modo astratto, quasi pittorico e che sollecita in chi guarda una riflessione sull’architettura contemporanea e il futuro delle città. “Nelle metropoli ci sono cose bellissime e altre raccapriccianti. Io cerco stimoli artistici, segni di come si evolveranno nel futuro, immagini nel bene e nel male con forte impatto emotivo che facciano pensare chi le guarda”.
La tecnica di ripresa delle immagini
Le foto sono realizzate con una tecnica chiamata intentional camera movement (Icm), una modalità di ripresa che prevede tempi di esposizione molto lunghi e il muoversi della macchina fotografica durante lo scatto. Rifacendosi agli esperimenti di fotografia mossa di alcuni grandi autori contemporanei come Ernst Haas (il fotografo austriaco famoso negli anni Sessanta per l’uso del colore e delle immagini in movimento) e ispirandosi ai pittori-viaggiatori e alle avanguardie artistiche del Novecento come gli impressionisti e gli espressionisti, Polillo non usa questa tecnica per raccontare il movimento ma per “astrarre” le immagini. Usa la macchina fotografica come fosse un pennello e il fotogramma una tela digitale. Movimenti di ripresa sempre diversi – verticali, orizzontali, circolari, obliqui, lenti o bruschi a seconda di come lo ispira il soggetto – e un accurato lavoro di post produzione fanno delle sue fotografie affascinanti e suggestive rappresentazioni pittoriche di grande impatto.
Le città del futuro
“La dimensione storica e culturale delle città si manifesta oggi solo in parte nel modo in cui ogni società declina il concetto di comunità, risolve le sue esigenze quotidiane e concepisce esteticamente gli edifici – scrive il critico Alessandro Luigi Perna –. A definire l’identità delle grandi megalopoli dei nostri tempi, non importa in quale località del pianeta si trovino, è invece soprattutto l’audacia della sfida architettonica che caratterizza i nuovi edifici. Spesso, infatti, l’architettura contemporanea non è concepita come strumento al servizio dell’umanità e della sua socialità ma come vertigine ed ebrezza delle possibilità, come sfida ai limiti della tecnica e della tecnologia, come simbolo di potere e opulenza in una gara verticale fra gli uomini, la natura e gli dei che ci riporta indietro nell’immaginario storico fino alle torri cittadine dei signori medievali e ancora prima alla torre di Babele”.
Qual è il tipo di città che desiderate per i vostri nipoti?
Con le immagini di Future city l’autore non pretende di suggerire soluzioni urbanistiche alternative. Si limita a ricercare i semi e i segni di ciò che probabilmente dominerà le grandi città di domani e pone agli studenti dell’Università Bocconi e ai visitatori della mostra un quesito importante: “Qual è il tipo di città che desiderate per i vostri nipoti?” La domanda apre uno scenario complesso e le risposte degli studenti potranno costituire il punto di partenza di un dibattito allargato sul pensiero dei giovani sulle città del futuro che ci auguriamo la Bocconi, una delle più prestigiose università italiane di fama internazionale, vorrà estendere oltre i confini milanesi.
Roberto Polillo, Future city è aperta dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 20, sabato dalle 10 alle 18. Si tiene dal 27 febbraio all’11 settembre all’Università Bocconi, Foyer piano seminterrato, via Sarfatti 25, Milano. L’ingresso è libero.
Immagine in evidenza: Dubai, vista da Palm Jumeirah island, 2016 © Roberto Polillo
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