Su cosa punterà la presidenza italiana al G7 su clima, energia e ambiente

Il ministro Pichetto delinea all’Aie i temi in agenda per il G7 su clima, energia e ambiente: decarbonizzazione e sicurezza, anche con il nucleare.

  • Alla riunione ministeriale dell’Agenzia internazionale per l’energia, il ministro per l’Ambiente e la sicurezza energetica Gilberto Pichetto delinea i temi in agenda per il G7 su clima, energia e ambiente.
  • Avanti con la decarbonizzazione ma da coniungare con la sicurezza nell’approvvigionamento energetico, anche attraverso il gas.
  • Idrogeno nei settori hard to abate, cattura e stoccaggio di CO2 e nucleare “sicuro” con i mini-reattori le altre priorità della presidenza italiana.

Procedere verso la decarbonizzazione, sì, ma senza rinunciare “alle esigenze sempre più urgenti, visto il quadro internazionale, della sicurezza energetica”. Che, tradotto, vuol dire continuare a tenere i piedi in due scarpe: ok lo sviluppo delle rinnovabili con l’orizzonte del 2050 per l’obiettivo emissioni zero, ma nel frattempo continuare a estrarre e importare gas, lavorando anche per il nucleare “sicuro”, per non rimanere scoperti. La riunione ministeriale di apertura dell’Agenzia internazionale per l’energia, in corso a Parigi, è l’occasione per il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin per ribadire la chiave con cui l’Italia affrontare la strada della transizione durante questo 2024 in cui al nostro Paese spetta la presidenza del G7, e con essa anche dell’evento del G7 su clima, energia e ambiente. “La sfida al cambiamento climatico è una strada molto impegnativa – dice il ministro nel suo intervento al vertice di Parigi – Se le sfide del cambiamento climatico e della sicurezza energetica vanno affrontate insieme, è altrettanto importante che l’approccio complessivo persegua una transizione energetica giusta e inclusiva, che affronti anche la povertà energetica e gli ostacoli all’accesso all’energia per tutti”.

Verso il G7 su Clima, energia e ambiente 

Questo sarà l’approccio che guiderà la presidenza G7 su clima, energia e ambiente, che avrà il suo evento clou a Torino il 28-29 e 30 aprile prossimi, e porrà al centro “la lotta al cambiamento climatico, la garanzia degli approvvigionamenti e la collaborazione con i paesi terzi in via di sviluppo”. Pichetto, nel suo intervento, ha delineato quelli che saranno i principali temi nell’agenda del “G7 Clima ed energia” (così lo chiama il ministro, anche se in realtà si chiama appunto ‘Clima, energia e ambiente’…):

  • Accelerazione della diffusione delle rinnovabili,
  • progressivo abbandono dei combustibili fossili,
  • utilizzo dell’idrogeno nei settori industriali hard-to-abate, quei comparti che sono particolarmente difficili da decarbonizzare a causa dell’alta intensità di emissioni di gas serra associate alle loro attività,
  • utilizzo dei sistemi di cattura e stoccaggio del carbonio, una sorta di scorciatoia tecnologica, che piace all’industria fossile, perché permetterebbe di continuare a produrre energia senza rinunciare a estrarre e bruciare gas e petrolio
  • promozione della ricerca e sviluppo di tecnologie nucleari avanzate al 2040 e 2050, per le quali l’Italia ha istituito la piattaforma per il nucleare sostenibile: oggi come oggi, l’Italia collabora con il progetto francese Iter per la fusione ed è impegnata negli studi per la realizzazione di mini reattori.

Per quanto riguarda le rinnovabili, sono stati fatti dei passi in avanti negli ultimi mesi, a partire dal varo del decreto per le comunità energetiche rinnovabili fino ad alcuni punti del recente decreto energia, che prevedono la promozione dell’autoproduzione di energia rinnovabile nei settori energivori a rischio delocalizzazione attraverso la cessione dell’energia rinnovabile a prezzi equi, dalle concessioni geotermiche agli incentivi per le Regioni ad ospitare impianti di rinnovabili, gli impianti eolici offshore e il registro per gli impianti fotovoltaici. L’Italia punta ad aumentare la quota di rinnovabili nei consumi finali del settore elettrico fino al 65 per cento entro il 2030 (al momento è intorno al 30 per cento), e nel primo semestre de 2023 la capacità installata era pari al 2.5GW, rappresentando un aumento del 120 per cento rispetto al 2022. Circa l’abbandono del fossile, però, l’Italia in realtà procede più lentamente, e anzi con lo stesso decreto ha incentivato l’approvvigionamento di gas, per esempio con la creazione di nuovi rigassificatori in Sicilia e con gli accordi con diversi paesi del Nord Africa per fare dell’Italia “l’hub del gas”.

In più, ha aggiunto Pichetto, “la presidenza italiana sta invitando i paesi del G7 a discutere di temi connessi alla decarbonizzazione più direttamente legati alla sicurezza, quali lo sviluppo di una catena di approvvigionamento dei minerali critici sostenibile e responsabile e la riduzione delle emissioni di metano nei Paesi produttori”. Inoltre, ha aggiunto Pichetto, “grande rilievo avrà, durante il G7, il tema della finanza climatica e il sostegno ai Paesi più vulnerabili, per tradurre l’impegno finanziario in piani di investimento concreti e attuabili”.

Il richiamo alla conferenza Italia-Africa

Tra i paesi produttori, Pichetto annovera in particolare quelli africani, sulla scorta delle strategia delineata dall’Italia con il Piano Mattei “attraverso partenariati paritari e di mutuo beneficio”, illustrati per ora solamente a voce  in occasione del recente Vertice Italia-Africa. Che, è bene ricordarlo, si è concluso senza una dichiarazione o un accordo scritto tra l’Italia e i leader africani presenti a Roma.

La riunione ministeriale dell’Aie del 2024, che corrisponde al cinquantenario dell’Agenzia nata per rispondere allo shock petrolifero degli anni 70, arriva in un momento cruciale per i mercati energetici e le transizioni verso l’energia pulita a livello globale, e ha sul tavolo come questioni principali proprio rischi per la sicurezza energetica legati, si legge sul sito dell’Agenzia, “all’invasione russa dell’Ucraina, le tensioni geopolitiche in Medio Oriente e oltre – e gli sforzi internazionali per realizzare i risultati della conferenza sui cambiamenti climatici COP28”.

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