Il 26 agosto il presidente uscente del Gabon, Ali Bongo, ha vinto le elezioni per un terzo mandato.
Ci sono state accuse di brogli e il governo ha risposto bloccando internet e imponendo un coprifuoco.
Ora un gruppo di militari ha dato vita a un golpe, dicendo di voler porre fine al regime di Bongo.
C’è stato un golpe in Gabon, il decimo nel continente africano dal 2019. Un gruppo di militari ha annunciato di aver annullato le elezioni tenutesi il 26 agosto, vinte per un terzo mandato dal presidente uscente Ali Bongo Ondimba, e di aver sciolto le istituzioni.
I risultati elettorali erano stati investiti da accuse di brogli e in risposta il governo aveva imposto il blocco di internet e il coprifuoco. Anche in passato il presidente Ali Bongo aveva ricevuto accuse di manipolazione del voto. I militari autori del colpo di stato, divisi tra guardie presidenziali, membri dell’esercito e agenti di polizia, hanno dichiarato di voler riportare la pace in Gabon, mettendo fine al regime. L’intensa stagione dei golpe africani continua.
Le elezioni in Gabon
Sabato 26 agosto si sono tenute le elezioni in Gabon, stato dell’Africa centrale con una popolazione di circa 2,4 milioni di persone. Del paese si era parlato nei giorni scorsi in quanto primo stato africano a emettere blue bond per ristrutturare il suo debito. Cioè, titoli emessi a un tasso di interesse inferiore rispetto ai classici titoli di stato e finalizzati al finanziamento di progetti di conservazione ambientale.
A vincere le elezioni è stato Ali Bongo Ondimba, il presidente uscente alla fine del suo secondo mandato e al potere da 14 anni, a cui si aggiungono i 44 di suo padre per un totale di 56 anni consecutivi di dinastia Bongo al potere.
Secondo i dati diffusi dal presidente del Centro elettorale gabonese, Michel Stéphane Bonda, il presidente Ali Bongo ha ottenuto circa il 64 per cento delle preferenze, mentre il suo principale sfidante, Albert Ondo Ossa, si è fermato al 30 per cento. I risultati elettorali però sono stati contestati dalle opposizioni, che hanno sottolineato l’assenza di osservatori internazionali. Ali Bongo è stato accusato di brogli e per silenziare le proteste il governo ha imposto un coprifuoco e bloccato l’accesso a internet alla popolazione.
Another military coup in Africa.
The military of Gabon canceled the results of the presidential elections and dissolved the power structures.
On the eve of the country re-elected incumbent President Ali bin Bongo Ondimba for a third term with 64% of the vote. The opposition… pic.twitter.com/IELohdrs5k
Non è la prima volta che il presidente Bongo viene accusato di brogli. Nelle elezioni del 2016 l’aveva spuntata sul rivale Jean Ping per poco più di 5mila voti, dopo un conteggio durato parecchi giorni e incongruenze statistiche sul voto in alcuni distretti. L’accusa di manipolazione elettorale aveva portato molte persone in piazza, tra proteste, assalto alle istituzioni e anche alcune vittime. Uno scenario che si sta ripetendo ora, ma con modalità diverse: quelle del colpo di stato.
Un nuovo colpo di stato in Africa
Nelle scorse ore sul canale televisivo Gabon 24 è stato trasmesso un messaggio di 12 militari, divisi tra guardie presidenziali, membri dell’esercito e agenti di polizia. Riuniti sotto il Comitato per la transizione e il ripristino delle istituzioni, hanno annunciato l’annullamento delle elezioni del 26 agosto, lo scioglimento di tutte le istituzioni e la chiusura dei confini.
Uno dei militari ha tranquillizzato la popolazione e detto che il colpo di stato è volto a “difendere la pace ponendo fine all’attuale regime”, contro “un governo irresponsabile e imprevedibile che provoca un continuo deterioramento della coesione sociale che rischia di portare il paese nel caos”. A Libreville, capitale del Gabon, ci sono statispari in strada, mentre il presidente Ali Bongo e alcuni membri del governo sono stati arrestati.
La scena di un annuncio di golpe in televisione sta diventando frequente nel continente africano. Dal 2019 ci sono stati già dieci colpi di stato, l’ultimo dei quali in Niger nel luglio scorso. Molti altri tentativi di colpi di stato non sono giunti a termine. L’area sta esplodendo per la fragilità delle sue istituzioni democratiche e per le difficoltà economiche, ma anche per un diffuso sentimento anti-occidentale di derivazione coloniale. Intanto riguardo al Gabon si è espressa la comunità internazionale. Dal governo francesehanno fatto sapere che stanno seguendo da vicino la situazione, mentre Josep Borrell, Alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri, ha sottolineato che il golpe porta nuova instabilità nell’area.
In dieci anni, tra il 2004 e il 2014, in Gabon i bracconieri hanno ucciso oltre 25mila elefanti, mettendo a serio rischio la sopravvivenza della specie.
Gli elefanti uccisi in Gabon negli ultimi otto anni sarebbero stati 11mila, circa i due terzi della popolazione totale del parco Minkebe secondo uno studio condotto dall’Agenzia dei parchi nazionali del paese dell’Africa occidentale, in collaborazione con Wwf e Wildlife Conservation Society (Wcs).
La scarcerazione di Narges Mohammadi è avvenuta per motivi di salute e durerà tre settimane. Cresce la pressione sul regime dell’Iran per renderla definitiva.