Ha 300 anni e può essere visto persino dallo spazio. È stato scoperto nel Triangolo dei Coralli grazie a una spedizione della National Geographic society.
Galapagos, scoperte 30 testuggini giganti che discendono da specie estinte
Sull’isola Isabela i ricercatori hanno scoperto un gruppo di testuggini ibride, tra cui un esemplare imparentato con la testuggine dell’isola di Pinta.
Con la morte di George il solitario, nel 2012, gli scienziati credevano che la testuggine gigante dell’isola di Pinta (Chelonoidis abingdonii) fosse estinta per sempre. Ma, forse, per questa sottospecie di testuggine delle Galapagos c’è ancora una flebile speranza. Sull’isola Isabela, nell’arcipelago delle Galapagos, un gruppo di ricercatori ha infatti rinvenuto trenta testuggini giganti che potrebbero discendere da due specie ritenute estinte, la testuggine gigante dell’isola di Floreana (Chelonoidis niger) e, appunto, la testuggine gigante dell’isola di Pinta.
Una partente di George
Tra gli esemplari analizzati, secondo quanto riferito dal parco nazionale delle Galapagos e dall’organizzazione Galapagos conservancy, è presente una giovane femmina che presenta una discendenza diretta dalla testuggine gigante dell’isola di Pinta. Secondo i ricercatori, potrebbe “essere una discendente diretta di un esemplare puro che vive ancora nelle vicinanze del vulcano Wolf”, dove sono stati rinvenuti gli animali. Gli altri rettili, undici maschi e diciotto femmine, condividono invece parte del patrimonio genetico con la testuggine gigante dell’isola di Floreana.
L’eredità delle tartarughe scomparse
Le trenta testuggini, rinvenute nel corso di una spedizione che faceva parte della Giant tortoise restoration iniziative, sono state catturate e trasferite nel centro di riproduzione Fausto Llerena, sull’isola di Santa Cruz, dove vengono svolti programmi di riproduzione delle testuggini giganti delle Galapagos. I 29 esemplari imparentati con la testuggine gigante dell’isola di Floreana verranno introdotti in un programma di allevamento in cattività.
Leggi anche: Requiem per una tartaruga (e forse per un intero ordine)
Gli scienziati del centro devono invece ancora decidere cosa fare con la femmina che discende dalla testuggine gigante dell’isola di Pinta, il suo ritrovamento rappresenta in ogni caso un’ottima notizia e prefigura scenari positivi. La sottospecie potrebbe infatti non essere estinta e potrebbe vivere in aree ancora non sufficientemente esplorate delle Galapagos.
Leggi anche: Tutte le specie animali e vegetali dichiarate estinte dal 2010 al 2019
Una storia di speranza
La scoperta dei 29 esemplari ibridati con la testuggine gigante dell’isola di Floreana potrebbe consentire agli scienziati di “de estinguere” questa sottospecie. “Siamo cautamente ottimisti sul fatto che saremo in grado di riportare indietro dall’estinzione questa specie e che possiamo ripopolare l’isola di Floreana con testuggini simili a quelle che la abitavano un tempo – ha commentato Johannah Barry, presidente della Galapagos conservancy -. Potremmo effettivamente essere in grado di riparare parte del danno che abbiamo fatto, e sarebbe meraviglioso”.
Come si sono ibridate le testuggini
Prima dell’arrivo di Charles Darwin, cui l’incredibile varietà di specie endemiche nell’arcipelago ha ispirato la teoria dell’evoluzione, le Galapagos ospitavano quindici specie di testuggini giganti. Almeno quattro di quelle specie sono attualmente considerate estinte.
I ricercatori ritengono che l’ibridazione tra le varie sottospecie, che popolavano originariamente isole distinte, sia stata possibile grazie ai marinai che imbarcavano i rettili per usarli come scorta di cibo durante la navigazione e che, talvolta, erano costretti ad abbandonare le testuggini su altre isole per alleggerire il carico.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
La Cop16 sulla biodiversità si conclude con pochi passi avanti. Cosa resta, al di là della speranza?
Si è conclusa il 2 novembre la Cop16 sulla biodiversità, in Colombia. Nonostante le speranze, non arrivano grandi risultati. Ancora una volta.
Tre puntate speciali di News dal Pianeta Terra per parlare del legame tra biodiversità e transizione energetica, con il supporto di A2A.
In Scozia la popolazione selvatica di gallo cedrone conta ormai solamente 500 individui, per questo è stato avviato un piano per salvarla
Un pomeriggio di confronto sui temi della biodiversità in occasione della presentazione del primo Bilancio di sostenibilità territoriale della Sardegna.
Il 21 ottobre è iniziata in Colombia la Cop16, la conferenza delle Nazioni Unite per tutelare la biodiversità del nostro Pianeta.
L’Australia amplia la riserva marina delle isole Heard e McDonald, superando i suoi stessi obiettivi di tutela degli oceani.
Diversi studi hanno rivalutato, nel corso degli anni, il valore delle vespe per la salute umana, grazie al loro contributo per un’agricoltura meno chimica.
I polpi lavorano in gruppo, ognuno con un ruolo ben preciso, per cacciare. Triglie e cernie sono gli “amici” più stretti.