Il più complesso disastro umanitario al mondo: la crisi del Lago Ciad

La crisi del lago Ciad, Marco Gualazzini

Gomirom Domouli, Ciad, Africa. 18 ottobre 2018 © Marco Gualazzini

La crisi del lago Ciad, Marco Gualazzini

Dar es Salam, Ciad, Africa. 17 ottobre 2018. La crisi umanitaria del bacino del lago Ciad ha causato più di 2 milioni di rifugiati, 5 milioni di persone sono a rischio di insicurezza alimentare, 500mila bambini soffrono di malnutrizione acuta © Marco Gualazzini

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Lago Ciad, Ciad, Africa. 18 ottobre 2018. Negli anni passati il lago Ciad è diventato teatro del peggior disastro umanitario al mondo, devastato da piaghe convergenti dei cambiamenti climatici, estremismo violento, insicurezza alimentare, esplosione della popolazione, delle malattie, povertà, debolezza dello stato, corruzione © Marco Gualazzini

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Melea, Africa, Ciad. 17 ottobre 2018. Melea è un piccolo villaggio nella regione del lago Ciad. L'emergenza umanitaria nel bacino del lago Ciad è una delle più gravi al mondo. Nel 2018 circa 10,7 milioni di persone hanno avuto bisogno di assistenza per sopravvivere © Marco Gualazzini

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Lago Ciad, Ciad, Africa. 18 ottobre 2018. Negli anni passati il lago Ciad è diventato teatro del peggior disastro umanitario al mondo, devastato da piaghe convergenti dei cambiamenti climatici, estremismo violento, insicurezza alimentare, esplosione della popolazione, delle malattie, povertà, debolezza dello stato, corruzione © Marco Gualazzini

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Bol, Ciad, Africa. 19 ottobre 2018. La crisi umanitaria del bacino del lago Ciad ha causato più di 2 milioni di rifugiati, 5 milioni di persone sono a rischio di insicurezza alimentare, 500mila bambini soffrono di malnutrizione acuta © Marco Gualazzini

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Dar es Salam, Ciad, Africa. 17 ottobre 2018. Con il calare della notte, i guppi nomadici di mandriani si accampano alle porte del villaggio di Dar Salam, dopo aver passato il giorno a vendere il bestiame al mercato del villaggio © Marco Gualazzini

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Bol, Ciad, Africa. 15 ottobre 2018. Il lago Ciad è vittima della desertificazione che sta minacciando l’esistenza delle persone che vivono sulle sue sponde e gli ecosistemi delle sue acque. Una volta era il quarto lago più grande dell’Africa, ma dagli anni ’50 la sua superficie si è ridotta del 90% © Marco Gualazzini

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Bol, Ciad, Africa. 15 ottobre 2018 © Marco Gualazzini

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Bol, Ciad, Africa. 16 ottobre 2018. L'ospedale di Bol, l'unico in tutta la regione del lago Ciad. Le malattie più comuni sono malnutrizione, malaria e Aids © Marco Gualazzini

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Bol, Ciad, Africa. 22 ottobre 2018. La madrasa, o scuola coranica, di Yusuf Abakar Kori. Qui studiano oltre 390 ragazzi a cui vengono insegnati i veri precetti dell'Islam © Marco Gualazzini

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Bol, Ciad, Africa. 13 ottobre 2018. Abdullaye Tidjani, 26 anni, nigeriano, ex combattente di Boko Haram, costretto ad arruolarsi. Ha fatto parte dell'ala militare del gruppo islamista per più di 2 anni. Dopo uno dei numerosi massacri da parte dei terroristi, ha deciso di disertare e fuggire con sua moglie e suo figlio © Marco Gualazzini

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Melea, Ciad, Africa. 17 ottobre 2018. Babai Mahamat Kolita, anni 30, è stata rapita nel 2014 dai terroristi di Boko Haram, con cui è stata costretta a vivere per un anno con i suoi bambini. Durante il suo rapimento, suo marito Ababakar Mbomi, un attivista anti-jihadismo, è stato ferito con 11 colpi di fucile © Marco Gualazzini

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Bol, Ciad, Africa. 13 ottobre 2018. L'Aids è aumentato esponenzialmente da quando la lotta nella guerra di Boko Haram è peggiorata a causa delle violenze sessuali da parte degli islamisti. Arta Brachir, 12 anni, arrivata in ospedale per sospetta malaria, è risultata positiva all'Hiv. A causa dello stigma, sua nonna nasconde come ha contratto l'infezione, dicendo alle persone di averlo preso mentre le facevano le trecce © Marco Gualazzini

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Africa, Chad, Bol. 17 ottobre 2018. Un bambino paraplegico mendica in strada, sulla sabbia rovente nel centro di Bol © Marco Gualazzini

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Bol, Ciad, Africa. 13 ottobre 2018. I bambini orfani, soprattutto rifugiati nigeriani, vivono insieme in gruppo nelle scuole coraniche. Durante il giorno vanno in giro mendicando e sono conosciuti come Almajiri. Questi bambini, che vivono nel bacino del lago Ciad, crescono in una costante situazione di guerra e tutto quello che sanno sono armi e morte, che disegnano sui muri della città. Almajiri deriva dalla parola araba 'Al-Muhajirun' che indica una persona che lascia la propria casa alla ricerca della conoscenza islamica © Marco Gualazzini

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Bol, Ciad, Africa. 13 ottobre 2018. Alcuni bambini giocano a calcio con una palla improvvisata. I bambini orfani, soprattutto rifugiati nigeriani, vivono insieme in gruppo nelle scuole coraniche. Durante il giorno vanno in giro mendicando e sono conosciuti come Almajiri. Almajiri deriva dalla parola araba 'Al-Muhajirun' che indica una persona che lascia la propria casa alla ricerca della conoscenza islamica © Marco Gualazzini

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Bol, Ciad, Africa. 16 ottobre 2018. Uno scorcio di Bol, la capitale della regione Lac. Bol si trovava sulle sponde del lago Ciad, prima che si restringesse © Marco Gualazzini

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Bol, Ciad, Africa. 16 ottobre 2018. Yussuf Mamdau Affono, capo del distretto di N'Guela, nella prefettura di Baga Sola. Promuovendo la cultura del (un gruppo etnico stigmatizzato per essersi unito a Boko Haram), prova a combattere il proselitismo estremista © Marco Gualazzini

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Gomirom Domouli, Ciad, Africa. 18 ottobre 2018. Halima Adama è un ex membro del gruppo terroristico Boko Haram. Halima è una kamikaze sopravvissuta a un attacco suicida fatto da lei stessa. Non è morta nell'esplosione ma ha perso entrambe le gambe. Ora è tornata a vivere con la sua famiglia nel villaggio di Gomirom Domouli © Marco Gualazzini

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Bol, Ciad, Africa. 19 ottobre 2018. 73 volontari, uniti in quelli che chiamano comitati di guardia, si uniscono ai soldati dell'esercito per pattugliare le strade e gli ingressi a Bol, per scongiurare possibili attacchi terroristici © Marco Gualazzini

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Melea, Ciad, Africa. 17 ottobre 2018. La guida di una carovana Kanembou recita il Maghrib, la preghiera del tramonto. Il lago Ciad è la principale fonte di vita del Sahel, una fascia semiarida che attraversa l'Africa e separa il Sahara, a nord, dalla savana a sud. Circa un milione di persone vive lì. La regione è colpita da siccità e carestia © Marco Gualazzini

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Bol, Ciad, Africa. 18 ottobre 2018. L'esercito Chadian è coinvolto in numerose missioni anti-terrorismo in tutto il Sahel. l'Ant è una presenza attiva nel bacino del lago Ciad e nelle isole, dove si nascondono gli uomini di Boko Haram © Marco Gualazzini

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Ciad, Africa, 19 ottobre 2018. Alcuni rifugiati recitano l'Asr, la preghiera del pomeriggio sull'isola di Yiga. L'isola di Yiga è uno dei luoghi dove il processo di desertificazione è più evidente. I rifugiati che vivono lì sono costretti a bere l'acqua non potabile del lago © Marco Gualazzini