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Frontiers Paolo Pellegrin
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Migranti africani su un gommone, durante le operazioni di salvataggio di Medici senza Frontiere. Dopo essere stati tratti in salvo, i profughi vengono trasferiti via mare su una nave della guardia costiera italiana e condotti in Italia. 26 luglio 2015.© Paolo Pellegrin/Magnum Photos
Frontiers Paolo Pellegrin
Alcuni migranti eritrei, tratti in salvo da una nave di Medici senza Frontiere, si trovano sul ponte dell’imbarcazione che li sta conducendo a Reggio Calabria, il 27 luglio 2015. Mentre perlustrava le acque al largo della Libia, la nave impiegata da MSF, la “Bourbon Argos”, si è imbattuta in due barche di legno con a bordo circa 700 migranti, secondo stime di MSF. Erano partiti dalla costa libica insieme a una terza imbarcazione, che l’organizzazione MSF non ha potuto localizzare. Sarà rintracciata il giorno seguente da una nave irlandese, con delle vittime a bordo. © Paolo Pellegrin/Magnum Photos
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Alcuni migranti eritrei, tratti in salvo da una nave di Medici senza Frontiere, si trovano sul ponte dell’imbarcazione che li sta conducendo a Reggio Calabria, il 27 luglio 2015. Mentre perlustrava le acque al largo della Libia, la nave impiegata da MSF, la “Bourbon Argos”, si è imbattuta in due barche di legno con a bordo circa 700 migranti, secondo stime di MSF. Erano partiti dalla costa libica insieme a una terza imbarcazione, che l’organizzazione MSF non ha potuto localizzare. Sarà rintracciata il giorno seguente da una nave irlandese, con delle vittime a bordo. © Paolo Pellegrin/Magnum Photos
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Sfiniti dalle lunghe ore di attesa in condizioni di caldo torrido e dallo stato di spossamento, i profughi a volte crollano privi di sensi. All’inizio del mese di settembre 2015, dai 15.000 ai 20.000 profughi, per il 70% circa siriani, stavano attendendo di completare le procedure di registrazione presso le autorità greche a Mytilene, capitale dell’isola di Lesbo. Le condizioni di vita nei campi sono pessime: le persone dormono sul pavimento, non dispongono di servizi igienici e sono costrette a sopportare temperature estreme. A causa del crescente numero di arrivi le procedure di registrazione hanno subito dei rallentamenti notevoli. Ai profughi occorrono dai 7 ai 10 giorni per ottenere il documento necessario all’acquisto di un biglietto del traghetto che li condurrà sul continente. Da qui, la maggior parte prosegue verso nord, sino al confine con la Macedonia, per poi continuare il viaggio verso l’Europa occidentale. Lesbo, Grecia, 2015.© Paolo Pellegrin/Magnum Photos
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Lesbo, Grecia, 2015. Sbarchi di profughi nei pressi del villaggio di Skala Sikaminias, all’estremità nord dell’isola greca di Lesbo, a circa 8 miglia nautiche dalle coste turche. Secondo i dati dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), nel corso del 2015 più di 500.000 degli 850.000 profughi e migranti giunti in Grecia sono sbarcati a Lesbo.© Paolo Pellegrin/Magnum Photos
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Walid, ventiquattrenne da Raqqa, Siria. Non ha voluto essere riconosciuto per timore di ripercussioni sulla sua famiglia, rimasta a casa. Kos, Grecia, 2015. © Paolo Pellegrin/Magnum Photos
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Migranti Eritrei sulla loro barca prima di essere soccorsi da Medici senza Frontiere, approssimativamente a 10-15 miglia nautiche di distanza dalle coste libiche il 27 luglio 2015. La nave di Medici senza Frontiere, “Bourbon Argos”, stava pattugliando le acque libiche quando si è imbattuta in due barche di legno che trasportavano quasi 700 migranti. Questi ultimi hanno dichiarato che una terza barca aveva lasciato la Libia insieme a loro, ma Medici senza Frontiere non è riuscita a localizzarla. La barca il giorno dopo è stata soccorsa da una nave irlandese: a bordo sono state trovate delle vittime.© Paolo Pellegrin/Magnum Photos
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Il Forte di Bard in Valle d'Aosta