Il 7 ottobre Israele ha dato il via ai bombardamenti sulla Striscia di Gaza, dopo l’attacco dell’organizzazione estremista palestinese Hamas che ha causato oltre 1.200 morti, di cui circa 260 al rave Supernova, e la presa in ostaggio di circa 150 persone.
Cos’è la Striscia di Gaza
La Striscia di Gaza è l’area più densamente popolata al mondo e qui vivono circa 2,3 milioni di persone, di cui circa il 50% con età inferiore ai 15 anni. Dal 2007, anno della vittoria delle elezioni di Hamas, Israele ha imposto su Gaza uno stringente embargo, che limita l’entrata e l’uscita delle persone e delle merci. L’organizzazione non governativa Human rights watch ha definito Gaza “una prigione a cielo aperto”, una situazione destinata ad aggravarsi ora che Israele ha comandato l’assedio totale, vale a dire il taglio alle forniture di acqua, energia elettrica, cibo e carburante, un’operazione che l’Onu ha definito una violazione del diritto internazionale.
Catastrofe umanitaria
I bombardamenti israeliani su Gaza stanno riducendo interi quartieri in macerie. Il bilancio al 12 ottobre è di 1.350 morti, di cui 326 bambini, 11 operatori sanitari, 8 giornalisti e 11 membri dello staff dell’Onu. Gli sfollati palestinesi sono già 260mila, ma dalla Striscia di Gaza non c’è via d’uscita: Israele ha bombardato l’unico valico di frontiera aperto, quello di Rafah, che conduce all’Egitto.