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Ross Lovegrove, i progetti del grande designer britannico
Ross Lovegrove, i progetti del grande designer britannico
Ross Lovegrove, ritratto
Ross Lovegrove è il designer londinese il cui lavoro visionario trova ispirazione nella logica e nella bellezza della natura, re-interpretata attraverso la trilogia 'tecnologia, scienza dei materiali e forma organica intelligente', volto a creare la nuova estetica del Ventunesimo secolo. I suoi progetti, di respiro internazionale, si basano su un approccio allo stesso tempo profondamente umanistico e tecnologicamente intelligente, la cui vitalità innovativa ha dato origine a un’ampia gamma di oggetti che vanno dalle fotocamere alle autovetture, ai treni, all’aviazione, e dall’arredamento, all’illuminazione, all’architettura. Nel corso della sua carriera, Lovegrove ha collaborato con aziende leader in diversi settori della produzione industriale e di design, da Artemide, Kartell, Moroso, Herman Miller, Issey Miyake, a Apple Computers, Tag Heuer, Peugeot e Japan Airlines, per citarne alcune. Le sue opere sono state esposte in Europa, in Asia e negli Stati Uniti.
Bottiglia per Ty Nant di Ross Lovegrove
Ripple. Ross Lovegrove per Ty-Nant, 2001. La bottiglia in Pet con una superficie ondulata, che evoca le forme dell’acqua che scorre, per dare dignità al contenitore usa e getta. ‘Non buttereste via una scultura di Brancusi, perché allora buttare via questa bottiglia?’ ha dichiarato Lovegrove in un’intervista nel 2007.
Go chair di Ross Lovegrove
Go Chair. Ross Lovegrove per Bernhardt, 1998-2001. Creata con magnesio pressofuso, questa sedia è la prima del suo genere per quanto riguarda l’uso di tecnologie e materiali di questo tipo, introducendo il linguaggio dei fluidi organici nel campo del design d’arredamento.
Nagami Robotica Tm di Ross Lovegrove
Robotica TM. Ross Lovegrove per Nagami, 2018. Robotica TM, realizzata con una geometria rotazionale, rappresenta il punto di convergenza tra due ambiti scientifici – la botanica e la robotica – per creare un nuovo approccio al design che unisce la programmazione insita nella natura con quella usata nella robotica per costruire l’artificiale. Lo sgabello alto, accessibile a 360 gradi, grazie agli inserti in silicone resistenti al calore, può essere utilizzato in maniera versatile, come seduta o come piano di appoggio.
Bioyot di Ross Lovegrove
Bioyot. Ricerca Lovegrove. Questo yacht lungo 60 metri, alimentato in parte da energia solare, fa parte della ricerca personale di Lovegrove nell’ambito delle imbarcazioni oceaniche ed è stato sviluppato per esplorare le nuove frontiere del design navale nel Ventunesimo secolo. Una ricerca formale ispirata alla sensualità di forme organiche e alla bellezza di linee scultoree che si possano integrare sinergicamente nel rispetto dell’ambiente marino e della relazione umana con esso. Bioyot fa uso di tecnologie all’avanguardia, come l’energia solare e le micro-turbine in superficie.
Llabo di Ross Lovegrove
Llabo. Ross Lovegrove per United Nude, 2015. Llabo è una scarpa creata per estendere le linee naturali della forma femminile, usando linee verticali che accentuano la fluidità che abbraccia il corpo. Il progetto massimizza l’ampiezza dimensionale possibile con il processo di stampa 3D, unendo un materiale morbido, flessibile e confortevole con uno duro e increspato che garantisca l’integrità strutturale. Questa combinazione crea un design olistico che pur essendo funzionale, non sacrifica l’intento scultoreo iniziale.
Pyrosome di Ross Lovegrove
Pyrosomes. Ross Lovegrove per LG, 2017. L’idea dei Pyrosome nasce per coinvolgere un pubblico più ampio alle nuove tecnologie e avvicinarlo alla tecnologia Oled (Organic light-emitting diode). Create in resina trasparente con stampanti 3D, queste strutture sfruttano la tecnologia per accentuare l’intero oggetto e potenziare la luce diffusa nell’ambiente. Le forme escono direttamente dalla stampante 3D e non necessitano di lavorazione aggiuntive, con la possibilità di variarle solamente attraverso l’inserimento di nuovi dati. La novità di questo progetto è la velocità di realizzazione: il design e la generazione dei file di dati richiedono soltanto tre settimane, e la manifattura e l’assemblaggio solo cinque giorni.
Solar bud di Ross Lovegrove
Solar Bud. Ross Lovegrove per Luceplan, 1998. Un dispositivo luminoso autonomo, realizzato in alluminio e metacrilato, che non necessita di cavi elettrici, in grado di fornire dalle 13 alle 15 ore di luce con una sola carica, che si ottiene con l’esposizione a cinque ore di luce solare diretta.