Raccontano storie coraggiose, ma soprattutto prospettive sui nuovi equilibri geografici, gli scatti dei fotografi premiati al World press photo 2022, il concorso di fotogiornalismo più importante al mondo. Tra i principali argomenti, gli effetti della crisi climatica e i conflitti ancora in corso in ogni angolo del globo.
“Insieme i vincitori globali rendono omaggio al passato mentre abitano il presente e guardano al futuro“, ha dichiarato la presidente della giuria Rena Effendi, poco dopo la premiazione al World press photo. Le fotografie scelte per questo anno indimenticabile sono tutte interconnesse e affrontano la problematica legata al progresso dell’umanità e agli effetti devastanti sul nostro pianeta.
Non a caso, per la prima volta dopo 67 anni di storia del World press photo, lo scatto dell’anno è stato vinto da una fotografia senza persone al suo interno. Amber Bracken, con una foto dal titolo Kamloops Residential School per il New York Times, rievoca i bambini morti alla Kamloops Indian Residential School. L’istituzione era stata creata nel 1890 per assimilare alla cultura occidentale persone provenienti da varie comunità indigene, rispondendo così ad una politica d’integrazione forzata messa in atto a Kamloops, nella Columbia Britannica, in Canada.
In Oceania il fuoco aiuta a proteggere l’ambiente
L’organizzazione ha introdotto importanti novità per rimediare ad uno squilibrio geografico per cui quasi la metà delle foto premiate nelle scorse edizioni provenivano dall’Europa. Per questo sono state create sei giurie continentali: Africa, Asia, Europa, America del nord e centrale, America del sud, Sudest asiatico e Oceania. La World press photo story of the year quest’anno arriva dall’Oceania.
Matthew Abbott, per la rivista National Geographic, ha proposto una foto dal titolo “Saving Forests with Fire”, per mostrare come il popolo di Nawarddeken, proveniente dal nord dell’Australia, utilizzi strategicamente il fuoco per proteggere il proprio ambiente. Si chiama cool burning, ed è una tecnica di combustione a freddo utilizzata per bruciare il sottobosco con lo scopo di prevenire l’accumulo di residui vegetali. In tal modo, la popolazione è riuscita a ridurre con successo la quantità di CO2 nell’aria, dannosa per il riscaldamento globale.
Foresta pluviale amazzonica: uno scatto sulle azioni disastrose dell’uomo
Proprio sull’ambiente e sul suo danneggiamento è stato assegnato anche il World press photo long-term project award. Lalo de Almeida, con il suo scatto dal nome Amazonian Dystopia, ha rivelato una triste panoramica sulla foresta pluviale amazzonica danneggiata gravemente da deforestazione, sfruttamento delle risorse naturali ed estrazione mineraria.
Le foto scelte in occasione del World Press Photo 2022 svelano una moltitudine di risultati disastrosi causati dello sfruttamento della terra e delle risorse naturali. Per questo, ancora una volta, si è costretti a ripensare ai nostri modelli di consumo e di produzione, abbracciando la transizione energetica e promuovendo i nuovi modelli sostenibili.
Le fotografie, insieme a tutte le produzioni premiate, saranno presentate in anteprima al De Nieuwe Kerk, una chiesa al centro di Amsterdam, nei Paesi Bassi, il prossimo 15 aprile. Successivamente inizierà il tour mondiale della mostra e le date verranno aggiunte al calendario durante tutto l’anno.