Uno studio pubblicato sulla rivista scientifica “Frontiers in psychology” dimostra che venti minuti trascorsi in un ambiente naturale e verde sono sufficienti per ridurre sensibilmente il nostro livello di ormonidello stress perché ci sono profumi naturali che riescono a stimolare alcune aree primordiali del nostro cervello.
Per raggiungere questo obiettivo possiamo fare una passeggiata in un bosco ed osservare la natura oppure possiamo decidere di dedicarci attivamente al giardinaggio. Sì, perché la scienza ha definito la garden therapy come attività in grado di migliorare la nostra salute mentale e fisica.
Si tratta di un vero approccio terapeutico attraverso il quale la connessione con la natura e occuparsi di piante e fiori aiuta a ridurre lo stress, l’ansia e la depressione, migliorando l’umore e la percezione del benessere.
Esistono diverse forme di garden therapy: giardinaggio individuale o di gruppo, l’ortoterapia e l’educazione ambientale. Tutte queste declinazioni sono accomunate da un principio unico: prendersi cura di una pianta equivale a prendersi cura di sé e questa pratica aiuta a sviluppare la capacità di identificare e applicare strategie per migliorare il benessere psicofisico nostro e degli altri.
Conosciuta anche come ortoterapia, la garden therapy è una cura per tanti malesseri psicofisici e nei casi più complessi può tradursi come terapia occupazionale per la riabilitazione di tanti disturbi, dalla cura delle dipendenze, ai disturbi psichiatrici gravi o ai disturbi fisici e motori: è adatta davvero a tutti.
Storia e origini della garden therapy
Non si tratta di una pratica moderna. Le prime testimonianze dei benefici della Garden Therapy risalgono al 500 a.C., quando gli antichi persiani utilizzavano i giardini a scopo terapeutico. Secondo l’Ahta, American horticultural therapy association, i medici dell’antico Egitto prescrivevano passeggiate intorno a un giardino ai pazienti affetti da malattie mentali. Anche nel Medioevo francese esistono testimonianze del fatto che le conseguenze positive sulla salute del contatto con la natura e di prendersi cura di un orto venivano osservate all’interno di un ospizio. Fu poi il dottor Benjamin Rush a decretarne la valenza scientifica nei primi anni dell’Ottocento. Rush, considerato il fondatore della psichiatria americana, nel 1812 pubblicò uno studio sulle migliori possibilità di guarigione dei pazienti che si occupavano di un orto e nel 1879 aprì il primo ospedale con una serra utilizzata per la riabilitazione dei pazienti. Nel primo dopoguerra la Garden Therapy risultò utile anche per riabilitare i militari di ritorno dalla guerra e affetti da incredibili traumi, o per risollevare i veterani feriti gravemente.
Benefici della garden therapy
Secondo gli studi più recenti, la garden therapy comporta numerosi benefici a livello fisico e mentale per chiunque la pratichi perché in questo percorso riabilitativo o terapeutico, il contatto con la natura ha un potere rigenerativo e di benessere di impatto complessivo sul nostro organismo.
I benefici fisici
migliora le abilità motorie come la forza, l’equilibrio e la flessibilità;
migliora la respirazione;
stabilizza la pressione e il battito cardiaco;
abbassa i livelli di cortisolo;
aumenta della produzione di vitamina D grazie all’esposizione solare all’aria aperta.
I benefici psicologici
riduce i sintomi di depressione e ansia;
migliora l’umore e l’autostima;
stimola la connessione con la natura e un forte radicamento;
aumenta l’indipendenza e il controllo;
favorisce la concentrazione;
stimola la capacità di problem solving;
rafforza i legami sociali.
Come praticare la garden therapy
Per fortuna non serve uno spazio grande per praticare la garden therapy e anche nelle case piccole e per chi ha balconcini di modeste dimensioni, i fiori sono l’ideale per abbellire anche solo angolini dei nostri spazi.
Non è la dimensione ma il tempo che si dedica al proprio orto-giardino a fare la differenza. Infatti, perché i benefici della garden therapy siano evidenti e prolungati dobbiamo evitare di sovrastimare le nostre capacità ed esigenze, evitando di tramutare un’attività generatrice di positività in una fonte di ulteriore frustrazione. Coltiviamo quello che possiamo nel nostro spazio, col nostro tempo e a seconda delle nostre energie. Il segreto è pianificare una routine che ci faccia iniziare bene la giornata al mattino oppure sia il nostro rifugio nel fine settimana. Secondo le ricerche, infatti, è sufficiente ma importante dedicare almeno due ore a settimana al contatto con la natura, mettendo le mani nella terra, toccando le radici e gustando le bellezze che la natura ci regala.
Cultivating wellbeing and mental health through gardening
Come valorizzare e prenderci cura dei nostri spazi con la garden therapy
Sul balcone vince il mix di erbe aromatiche, piccoli ortaggi e fiori. Vanno bene quindi le fragoline e i pomodori, ma anche la lattuga, la cipolla e l’aglio e un mix di rosmarino, salvia e lavanda che attireranno anche tanti insetti innocui e colorate farfalle: le nostre case parteciperanno a sostenere la biodiversità.
Per riempire il davanzale di una finestra possiamo puntare su erbe aromatiche e fiori: rosmarino e maggiorana, salvia e timo, ma anche gerbere e gerani in un tripudio di alternanze cromatiche dal rosso al rosa, dal giallo al verde. Potremo così ricreare anche giochi di prospettiva, schermature e punti di fuga visiva sfruttando le diverse altezze e il portamento delle piante.
Possiamo pensare anche a un orto condiviso, nelle città e nei paesi sono tante le iniziative comunali o associative da frequentare. Condividere l’idea della coltivazione non solo allarga la cerchia delle amicizie, ma migliora notevolmente l’umore con lo scambio di opinioni e di esperienze. Inoltre, l’orto ci permette di mangiare e godere di frutta e verdura coltivata con le nostre mani, aumentando la nostra autostima e incentivando lo scambio e il baratto con i nostri vicini di appezzamento, come nelle buone pratiche di un tempo e di buon vicinato.
Non dimentichiamo che la garden therapy può essere realizzata anche in ambienti interni. Le piante da appartamento e da ufficio sono le migliori alleate per ricreare un ambiente salubre, visto che alcune piante contribuiscono a purificare l’aria come il pothos, l’aloe, la tillandsia, il ficus e l’edera. Molte di queste possono abbellire i nostri desk in ufficio o a casa, se facciamo smart working, e miglioreranno la collaborazione e il dialogo tra chi frequenta i nostri spazi: questo potere lo hanno anche i fiori freschi in vaso, lo raccontano diverse ricerche scientifiche.
Il caso studio della National Taiwan University di Taipei sulla garden therapy
I risultati della recente ricerca condotta dalla National Taiwan university di Taipei e pubblicata su HortScience nel 2023 hanno dimostrato che il giardinaggio ha effetti positivi sul cervello. Partecipando alla cura di fiori e piante, è possibile migliorare la connettività funzionale, l’attivazione di emozioni positive e la consapevolezza a livello cerebrale.
Per la ricerca, 23 giovani con un’età media di 23 anni hanno preso parte allo studio. I ricercatori hanno valutato le loro risposte emotive tramite la risonanza magnetica funzionale prima e dopo l’attività di giardinaggio. I livelli di attivazione cerebrale sono stati determinati prima del progetto di giardinaggio, che è durato cinque settimane. La risonanza magnetica è stata utilizzata per valutare i cambiamenti fisiologici durante le diverse fasi dell’attività.
La ricerca ha evidenziato che le diverse fasi del giardinaggio, dalla preparazione alla semina, dalla concimazione al diserbo fino alla raccolta, hanno avuto effetti positivi sulla connettività funzionale del cervello. I risultati indicano che la regione del cervello responsabile tra le altre funzioni della promozione del pensiero positivo, della regolazione emotiva, dell’autocontrollo e del pensiero creativo, è stata particolarmente attivata.
Riflessioni sulla garden therapy
Come abbiamo visto, la Garden Therapy può aiutare tutti a riconquistare un maggiore benessere psicofisico. Per godere degli effetti positivi del contatto con la natura e per soddisfare la nostra esigenza biofilica nella nostra società moderna iperconnessa e spesso immersa in abbondante cemento metropolitano, non serve rivolgersi a degli esperti ma possiamo anche dedicarci a semplici attività di giardinaggio o di orto nelle nostre case.
Il consiglio ideale è piantare piccoli semi: vedere che, grazie alle proprie cure e attenzioni, diventano prima piccoli rametti verdi, poi piantine, fino a donarci veri e propri frutti o fiori dà grande soddisfazione.
La garden therapy ci rassicura perché investiamo il nostro tempo e le nostre energie con la certezza di ottenere qualcosa e possiamo provare la bellissima sensazione di essere in grado di dare vita e di generare bellezza.
L’agrivoltaico permette la coesistenza di agricoltura ed energia solare. Un segmento che potrebbe rappresentare la frontiera della produzione energetica, come dimostra l’esempio di Caviro.
All’Agri data green summit 2024, organizzato da Xfarm, si è discusso di come tecnologia e intelligenza artificiale possano supportare l’agricoltura rigenerativa e sostenibile.
Se ne è discusso a un evento a Roma, a partire dalla proposta di legge per andare oltre gli allevamenti intensivi. Gli interventi di produttori, medici, veterinari, studiosi e politici.
Diversi studi hanno rivalutato, nel corso degli anni, il valore delle vespe per la salute umana, grazie al loro contributo per un’agricoltura meno chimica.
Una startup innovativa mette satelliti e AI al servizio degli agricoltori in difficoltà a causa dei cambiamenti climatici, ma anche di governi e imprese.
Il governo danese ha annunciato l’introduzione di una tassa sulle emissioni agricole e del bestiame. Lo storico accordo prevede anche una riconversione dei terreni agricoli in zone umide e foreste.