Dal 1970 in poi, gli stati produttori di petrolio e le società del comparto oil&gas hanno raggiunto un totale di 52mila miliardi di dollari di profitti.
Negli ultimi cinquant’anni l’industria del gas e del petrolio ha incassato 52mila miliardi di dollari di profitti.
In media, si tratta quindi di 2,8 miliardi di dollari al giorno.
I dati sono stati elaborati dal professor Aviel Verbruggen dell’università di Anversa.
Che i combustibili fossili siano anche un business fiorente, oltre che i principali responsabili della crisi climatica, si sapeva. Ma i numeri lasciano a bocca aperta anche gli addetti ai lavori. Secondo una nuova analisi, infatti, negli ultimi cinquant’anni l’industria del gas e del petrolio ha incassato 2,8 miliardi di dollari di profitti. Ogni singolo giorno.
L’incredibile giro d’affari di gas e petrolio
Dal 1970 in poi, gli stati produttori di petrolio e le società del comparto oil&gas hanno raggiunto un totale di 52mila miliardi di dollari di profitti (al cambio attuale, il dollaro ha un valore pressoché equivalente all’euro). Queste cifre sono schizzate verso l’alto anche perché la formazione di un cartello di paesi produttori ha artificialmente ridotto la domanda, gonfiando così i prezzi. La media è dunque di 2,8 miliardi di dollari al giorno. E questo non è il ricavo lordo bensì la rendita, cioè la quota di guadagno che rimane dopo avere dedotto i costi di produzione.
Lo studio è stato condotto dal professor Aviel Verbruggen dell’università di Anversa, rielaborando i dati della Banca mondiale. Nonostante debba essere ancora pubblicato da una rivista accademica, tre diversi esperti interpellati dal quotidiano britannico Guardian ne confermano l’autorevolezza: fanno capo rispettivamente all’University College London, alla London School of Economics al think tank Carbon tracker.
Incassare miliardi con la distruzione del pianeta
C’è da dire che, in parte, queste somme vertiginose sono state reindirizzate agli stati sotto forma di royalties. Ma questo non cambia di una virgola il fulcro della faccenda. Cioè che, “nell’arco degli ultimi cinquant’anni, le aziende hanno guadagnato una quantità gigantesca di denaro producendo combustibili fossili, la cui combustione è la causa primaria dei cambiamenti climatici. Tutto questo sta già causando una miseria indicibile in tutto il mondo e rappresenta una delle principali minacce per la civiltà umana in futuro”, commenta il professor Paul Ekins dell’University College London.
“The oil and gas industry has delivered $2.8bn a day in pure profit for 50 years, a new analysis reveals. The vast total captured by petrostates and fossil fuel companies since 1970 is $52tn, providing the power to ‘buy every politician, every system…’” https://t.co/5NHmOFBLyI
— David Wallace-Wells (@dwallacewells) July 21, 2022
Alcune di queste aziende sono le stesse che negli ultimi anni hanno piazzato in giro per il mondo le cosiddette bombe climatiche, carbon bombs. Cioè 195 progetti di esplorazione ed estrazione di combustibili fossili che, se sfruttati, potrebbero emettere in atmosfera almeno un miliardo di tonnellate di CO2 nell’arco del loro intero ciclo di vita. Condannando in via definitiva il futuro del clima e, quindi, il nostro.
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