Comprendere l’epigenetica fornisce gli strumenti per restare in salute. Dall’alimentazione allo stile di vita, scopriamo come influire positivamente sul nostro patrimonio genetico.
Gastrite, rimedi per la cura delle cause e dei sintomi di una spiacevole compagna di stagione
La primavera è in arrivo, i fiori sbocciano e come il picchio nei boschi, anche la gastrite si risveglia, implacabile, in questa stagione. Se il passaggio è d’obbligo, aiutiamoci il più naturalmente possibile
Quella che per molti è la più bella stagione dell’anno, la primavera, per altri rappresenta un periodo di difficoltà per il proprio stomaco che con i suoi dolori e bruciori avverte che la gastrite, insieme alle splendide fioriture, si è risvegliata. Colpisce indistintamente donne, uomini e sempre più spesso gli adolescenti e trovare le cause di tale disagio a volte non è così banale perché se per alcuni è legata solo allo stile di vita, per molti ci sono un insieme di fattori e concause non semplici da individuare.
Cos’è la gastrite
Per gastrite si intende l’infiammazione della parete interna che riveste lo stomaco, chiamata mucosa gastrica. Può presentarsi occasionalmente, al cambio di stagione o in alcuni casi diventare gastrite cronica, con possibili conseguenze quali formazioni di ulcere o patologie più gravi.
Si pensa che all’inizio della primavera i succhi gastrici vengano prodotti più abbondantemente, andando così ad irritare la mucosa che riveste lo stomaco, e considerato che stiamo parlando di acido cloridrico si può immaginare l’effetto causato da tale fenomeno. Di fatto la quantità di succo gastrico presente nello stomaco tende ad aumentare già solo se si odora, se si assaggia o semplicemente se si pensa al cibo. Viceversa la secrezione di succo gastrico è inibita da alcune emozioni quali paura, rabbia e alla vista di qualcosa di spiacevole o al sentore di un odore repellente.
I sintomi
Di fatto però lo stomaco è ben attrezzato fisiologicamente per resistere all’acidità dei succhi gastrici quindi vi sono sicuramente un insieme di cause che scatenano l’infiammazione della mucosa gastrica, cause che dovrebbero essere accolte come un campanello d’allarme quando il problema si ripresenta in modo recidivo e puntuale o peggio ancora quando il problema cronicizza.
I sintomi sono diversi, dai bruciori intensi allo stomaco ai dolori addominali, nausea, vomito, perdita di appetito, pressione epigastrica, gonfiore, flatulenza, stanchezza fino ad arrivare a forme di seria debilitazione.
Le cause della gastrite, uno sguardo allo stile di vita
Considerato che lo stomaco è il serbatoio dove convogliano gli alimenti che ingeriamo, vale la pena gettare lo sguardo alla dieta abituale che potrebbe essere uno dei motivi-causa della gastrite. Se a un’alimentazione poco “pulita” si associa il fumo di sigaretta o il consumo abituale di alcolici, caffè o bevande troppo fredde, il gioco è fatto.
Dare un senso alla propria alimentazione cercando di consumare con equilibrio cibi acidi e alcalini può essere già una buona norma ed evitare tutto ciò che sentiamo disturbare la digestione, con spiacevoli ritorni acidi, è fondamentale. Consideriamo anche che la primavera segue la stagione invernale, durante la quale è più facile abusare di cibi grassi, proteici, pietanze elaborate e speziate, andando ad appesantire l’intero apparato gastrico.
Gastrite acuta in primavera, cura e rimedi
Quindi è più che mai importante in primavera, quando la fase di gastrite acuta si ripresenta, eliminare gli errori alimentari e rivedere la propria dieta abituale. È chiaro che se il disturbo principale è nausea e mancanza di appetito vorrà dire che il cibo non è richiesto e che lo stomaco probabilmente ha la necessità di riposare, quindi un periodo di alimentazione ridotta e mirata potrà solo contribuire a risolvere il problema più velocemente.
Se il sintomo maggiore sono il gonfiore addominale e la flatulenza dobbiamo valutare il funzionamento dell’intestino che se da troppo tempo non è regolare può avere “inceppato” il meccanismo digestivo e avere provocato l’accumulo di tossine indesiderate. Anche in questo caso rivedere il piano alimentare è molto importante, oltre ad associare dei buoni fermenti che vadano a ripopolare la flora batterica intestinale riportando l’intestino alle sue regolari funzioni.
Non ultima la valutazione degli alimenti ai quali si potrebbe essere intolleranti, che se continuamente e metodicamente ingeriti possono provocare forte irritazione della mucosa gastrica, che migliorerà quando i cibi imputati saranno eliminati per un certo periodo dalla dieta.
Helicobacter pylori, il batterio che causa la gastrite
Alcune forme di gastrite possono essere causate dall’helicobacter pylori, un batterio che sopravvive e si riproduce felicemente all’interno dello stomaco causando forme infiammatorie di notevole entità che spesso si traducono in gastrite e ulcere.
Sebbene il succo gastrico contenga acido cloridrico che crea un ambiente acido utile alla distruzione dei microrganismi indesiderati, l’helicobacter pylori ha sviluppato una serie di strategie per sopravvivere all’interno dello stomaco e colonizzare la mucosa gastrica. Si calcola che circa la metà della popolazione ha dovuto o deve combattere con questo fastidioso batterio. Fortunatamente nella maggior parte dei casi con sintomi lievi o quasi assenti.
In questo caso vale la pena rinforzare il sistema immunitario che nei cambi di stagione potrebbe abbassarsi oltre a privare l’helicobacter di quell’ambiente acido in cui si mantiene vivo e vitale. Quindi il consiglio è di creare un ambiente più alcalino attraverso l’alimentazione e prodotti specifici da assumere fino alla soluzione del problema.
Gastrite cronica: vita frenetica, tensioni ed emozioni
Se la gastrite è un tema ricorrente e il ritmo della propria vita è probabilmente esagerato si potranno trarre subito delle conclusioni. A volte i regimi frenetici, le corse continue per fare fronte a tutti gli impegni quotidiani, pasti occasionali consumati in breve tempo e ritmi del sonno sballati possono essere la causa scatenante dei disturbi.
Inoltre tensioni continue ed emozioni non esternate sicuramente contribuiscono in modo negativo alla “digestione” delle giornate dando vita a quella sensazione di ribollire che percepiamo all’interno dello stomaco. Imparare a gestire le proprie emozioni non è semplice ma ciò che non si dovrebbe fare è lasciare che queste restino bloccate dentro di noi trasformandosi poi in un fuoco, una fiamma che arde e che noi percepiamo all’interno dello stomaco come un forte bruciore. Insomma, si deve smettere di ingoiare i soliti “bocconi amari” perché prima o poi lo stomaco si ribella e ci costringe a espellere tutto ciò che non desidera più accogliere.
I rimedi naturali giusti
Occorre dunque rivedere l’alimentazione, che dovrà essere leggera, equilibrata e povera di grassi. Procurarsi una tabella o un buon libro dove vengono elencati i cibi acidi e quelli alcalini così da poterli variare e abbinare in modo corretto. Ogni persona dovrebbe tentare di sviluppare la sensibilità giusta per poter capire quale cibo va bene e quale è meglio evitare. Con l’alimentazione si può davvero migliorare la gastrite.
In commercio possiamo trovare preparati a base di altea, liquirizia, argilla bianca e mucillagini di malva che assunti dopo i pasti o prima di coricarsi tengono a bada le crisi di acidità. Funziona bene anche lo sciroppo a base di bava di lumaca contenente allantoina, che oltre ad essere un prezioso cicatrizzante in caso di ulcere, se assunto in estratto puro microfiltrato può dare tregua a dolori e bruciori di stomaco. Ben lo sapevano i nostri nonni che nella loro alimentazione comprendevano anche le lumache.
In caso di stress e stanchezza si può associare un buon adattogeno, cioè quelle sostanze che aiutano l’organismo ad adattarsi alla situazione da sostenere, rendendoci maggiormente energetici e in grado di affrontare le fatiche con minore sforzo. Il magnesio funziona bene nei casi di stress, quindi tenerlo in considerazione nei momenti in cui si sente che la tensione supera i livelli previsti. L’assunzione quotidiana per alcuni periodi ne evita la carenza e le relative conseguenze.
Ancora terapie: fiori e gemmoderivati
Tra i fiori possiamo scegliere Crowea, fiore australiano specifico per ritrovare equilibrio e centratura su se stessi. È un fantastico rimedio contro l’ansia e lo stress, dona pace e tranquillità, utile alle persone che non si placano, sono in apprensione continua ed è considerato il fiore specifico per i problemi di stomaco, per l’ulcera e per il riequilibrio dei succhi gastrici. Si può tranquillamente abbinare a qualsiasi altro rimedio, fitoterapico o allopatico.
Regolatore delle secrezioni gastriche, il gemmoderivato di Ficus carica o fico comune è il rimedio per eccellenza in caso di gastrite, gastrite cronica e ulcera gastroduodenale. Agisce in modo fantastico oltre sui canonici sintomi anche sulla sensazione di gonfiore allo stomaco che già dopo un breve periodo diminuisce. Va assunto circa quindici minuti prima dei pasti e le gocce vanno diluite in poca acqua. Possiamo unirlo alla Tilia tomentosa o tiglio, l’azione sinergica è assolutamente efficace se la nostra gastrite è conseguenza di una forte ansia. Le gocce sono sempre da diluire in poca acqua e possono essere prese contemporaneamente.
Stare a contatto con la natura
Fare lunghe passeggiate o se si preferisce correre, possibilmente in luoghi immersi nel verde, soli o in piacevole compagnia, aiuta a ritrovare ritmi più tranquilli, maggiormente in sintonia con noi stessi e la nostra natura. Riscopriamo la calma, il piacere di leggere un libro seduti su un prato, sdraiarsi al sole ascoltando il nostro respiro e quello degli alberi che abbiamo intorno. Tutto l’organismo e non solo lo stomaco ringrazierà.
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