Scambio di accuse sulla strage all’ospedale Al-Ahli di Gaza City che ha fatto 500 vittime

Colpito l’ospedale Al-Ahli di Gaza Ciy, pieno di palestinesi feriti negli attacchi dei giorni scorsi: 500 vittime. Scambio di accuse sulle responsabilità.

  • L’ospedale Al Ahli di Gaza City la sera del 17 ottobre è stato centrato da un missile: si contano circa 500 vittime.
  • Scambio di accuse tra palestinesi e Israele: secondo Tel Aviv è stato un razzo lanciato dai terroristi e caduto per errore sulla struttura.
  • Il presidente americano Joe Biden, incontrando Netanyahu, accredita la tesi israeliana.

Ultimo aggiornamento del 18 ottobre 2023 alle ore 12:20

Un bombardamento devastante ha colpito nella serata del 17 ottobre l’ospedale Al-Ahli, nel cuore di Gaza City, causando la morte di un numero stimato di circa 500 persone. “Un nuovo crimine di guerra commesso dall’occupazione nel bombardamento dell’ospedale Al-Ahli Arabi nel centro di Gaza City, che ha provocato l’arrivo di dozzine di morti e feriti al complesso medico Al-Shifa a causa del bombardamento”, si legge nella dichiarazione del governo palestinese. Al Jazeera aggiunge che il bombardamento ha colpito anche una scuola gestita dalle Nazioni Unite che ospitava rifugiati. Il tutto è avvenuto alla vigilia dell’arrivo in Israele del presidente statunitense Joe Biden, il cui obiettivo era cercare di aprire un dialogo per sbloccare la situazione a Gaza.

Come sono andate veramente le cose? 

La responsabilità dell’attacco è al centro di un acceso dibattito. Da un lato, Hamas e il mondo arabo in generale accusa Israele di aver deliberatamente colpito la struttura, considerata dai palestinesi un posto sicuro e protetto dai bombardamenti israeliani, così come previsto da tutte le convenzioni internazionali. Dall’altro, l’esercito israeliano sostiene che si tratti di un missile lanciato dal gruppo militante palestinese della Jihad Islamica, esploso in volo prima di finire sull’ospedale.

Secondo le dichiarazioni dell’esercito israeliano, il missile sarebbe stato lanciato da una postazione non troppo distante dall’ospedale. Il missile sarebbe poi esploso in volo, causando due esplosioni a terra nella stessa zona, una delle quali ha colpito direttamente l’ospedale e l’altra un rifugio per profughi. Le autorità israeliane avrebbero diffuso come prova della propria versione anche un video, che confermerebbe la versione di Tel Aviv. “Un’analisi dei sistemi operativi dell’Idf, l’esercito israeliano, indica che una raffica di razzi è stata lanciata da terroristi a Gaza, passando in prossimità dell’ospedale Al Ahli di Gaza nel momento in cui è stato colpito”, ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in un post sui social media. “Le informazioni provenienti da molteplici fonti che abbiamo in mano indicano che la Jihad islamica è responsabile del fallito lancio di un razzo che ha colpito l’ospedale di Gaza”.

Hamas e la Jihad Islamica respingono le accuse israeliana, sottolineando come un loro razzo Qassam o Katyusha non poteva avere una tale potenza distruttiva, e accusano Israele di aver colpito la zona senza nessun avvertimento, causando una strage. Ieri, poco dopo la strage, il giornalista e neo-portavoce social di Benjamin Netanyahu, Hananya Naftali, aveva scritto in un tweet: “Le forze aeree israeliane hanno colpito base terroristica di Hamas all’interno di un ospedale a Gaza, un alto numero di terroristi sono morti. Spezza il cuore il fatto che Hamas stia lanciando razzi da ospedali, moschee, scuole e usi i civili come scudi umani”. Il tweet era poi stato velocemente rimosso, sostituito da un altro in cui si parlava invece di “misteriosa esplosione a Gaza”. Medici senza Frontiere, che opera a Gaza con del personale anche nell’Al Ahly, si è detta “sconvolta dal bombardamento israeliano”.

 

La Bbc, che ha un team ‘Verify che si occupa specificamente di analizzare situazione controverse come queste, è al lavoro per fare chiarezza sulla situazione. “Abbiamo mostrato i video della notte scorsa e le immagini delle conseguenze scattate questa mattina agli esperti di armi per cercare di verificare cosa sia successo – spiega il broadcast britannico –  Sebbene non vi sia consenso generale, uno di loro ha affermato che il fatto che gli edifici ospedalieri non siano crollati, che alcune auto non siano danneggiate e che non vi sia alcun cratere profondo visibile suggerisce che ciò non sia coerente con un attacco aereo israeliano. Abbiamo anche mostrato a questi esperti un video con il suono evidente dell’impatto: uno ha detto di non poter dire se si trattasse di un attacco israeliano o di un razzo lanciato dall’interno di Gaza”.

Biden oggi in Israele ma non in Giordania 

La versione israeliana però non fa breccia nel mondo arabo: ieri, poco dopo la notizia della strage, manifestanti sono scesi in piazza in diverse città di diversi Paesi, dalla Cisgiordania all’Egitto, dalla Giordania al Libano, tutti paesi che insieme a Arabia Saudita ed Emirati Arabi hanno condannato l’attacco attribuendolo a Israele.

Il presidente statunitense Joe Biden ha confermato la propria visita in Israele, ma ha dovuto annullare la tappa in Giordania, dove era previsto un faccia a faccia con i principali leader arabi. Nel suo incontro con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, Biden si è mostrato ancora una volta fermamente dalla parte di Israele:  “Sono profondamente rattristato e indignato per l’incidente, in base a quello che ho visto sembra che sia stato fatto dall’altra parte in causa e non dai – ha detto rivolto a Netanyahu- anche ci sono molte persone là fuori che non ne sono sicure”. L’obiettivo della visita di Biden era sbloccare l’impasse diplomatica e incoraggiare l’apertura dei colloqui per gli ostaggi e la creazione di corridoi umanitari da e verso Gaza: un compito che oggi sembra molto più difficile di ieri.

 

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