Diverse fosse comuni sono state rinvenute nei pressi degli ospedali al Nasser e al Shifa, a Gaza. L’Onu chiede un’indagine indipendente.
- Nel cortile dell’ospedale al Shifa sono state rinvenute due fosse comuni con una trentina di corpi palestinesi.
- Un’altra fossa comune con 283 corpi è stata rinvenuta all’ospedale al Nasser, ma altre fonti parlano di 300 cadaveri.
- Alcuni corpi hanno braccia legate e segni di proiettili in testa. I due ospedali sono stati sotto l’assedio di Israele nelle scorse settimane.
L’Onu ha invocato un’inchiesta indipendente sulle fosse comuni scoperte nel sud della Striscia di Gaza, nei pressi degli ospedali assediati dalle truppe israeliane. Fosse comuni contenenti una trentina di corpi palestinesi sono state trovate nei pressi dell’ospedale al Shifa, a Gaza. Un’altra fossa comune con 283 corpi palestinesi è stata rinvenuta nei pressi dell’ospedale al Nasser, a Khan Yunis. Fonti palestinesi denunciano che diversi corpi erano legati e con spari in testa, segno che a seppellirli sia stato l’esercito israeliano. Che però smentisce.
Centinaia di cadaveri palestinesi
Nelle scorse settimane sono state trovate alcune fosse comuni nei pressi dell’ospedale al Shifa, il più grande della Striscia di Gaza. L’esercito israeliano tra marzo e inizio aprile ha condotto una lunga operazione militare al suo interno, sostenendo che Hamas usasse la struttura come base operativa militare, come già detto a novembre senza che però fornisse prove convincenti.
Nel corso dell’operazione i soldati israeliani hanno ucciso centinaia di persone indicate come miliziani di Hamas, una notizia ancora una volta non verificabile anche perché fino a ora spesso l’esercito israeliano non ha fatto distinzione tra miliziani e civili. E a inizio aprile una trentina di cadaveri palestinesi sono stati trovati in due fosse comuni proprio presso l’ospedale al Nasser. Nei giorni scorsi poi è stata trovata un’altra fossa comune, questa volta presso l’ospedale al Nasser, a Khan Yunis, un’altra delle strutture assediate via terra e via aerea da Israele negli scorsi mesi con raid e colpi di artiglieria.
Al suo interno i servizi di emergenza palestinesi hanno rinvenuto 283 corpi, ma altre fonti parlano addirittura di oltre 300 cadaveri. Mahmoud Basal, portavoce della Protezione civile palestinese, ha detto che alcuni corpi avevano le mani legate, altri presentavano colpi di proiettili in testa e altri ancora erano vestiti da prigionieri. Elementi che dimostrerebbero la responsabilità israeliana, tanto dell’uccisione quanto della sepoltura.
L’Onu si definisce “inorridita”
L’esercito israeliano ha detto che i corpi erano già seppelliti nel cortile dell’ospedale al Nasser prima del suo arrivo. E che li avrebbe riesumati per controllare l’eventuale presenza di ostaggi israeliani, per poi seppellirli nuovamente. Una dichiarazione molto generica, senza che siano stati forniti altri dettagli sul numero di corpi riesumati e sull’eventuale ritrovamento di ostaggi. Per questo bollata come “disinformazione” dalla Protezione civile palestinese.
Il capo dell’Agenzia per i diritti umani delle Nazioni Unite, Volker Turk, si è detto ”inorridito” dalla scoperta di fosse comuni nei pressi degli ospedali palestinesi al Nasser e al Shifa. E ha chiesto un’indagine indipendente sull’accaduto, perché se ne accerti la responsabilità. Turk ha anche condannato i bombardamenti israeliani che hanno causato morte e distruzione nell’area e ha messo in guardia Tel Aviv contro un’operazione su Rafah.
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