Nonostante i numerosi appelli internazionali per un cessate il fuoco, l’escalation tra l’esercito di Israele e i combattenti di Hamas, in Palestina, non si arresta. I bombardamenti dell’aviazione della nazione ebraica continuano sulla Striscia di Gaza, e Hamas prosegue con il lancio di razzi.
Colpito l’unico centro per i test anti-Covid nella Striscia di Gaza
Nella giornata di lunedì sono stati anche colpiti gli uffici della Mezzaluna Rossa qatariana, nonché la sola struttura attrezzata per effettuare test anti-Covid nell’enclave costiera palestinese. L’ultimo bilancio in termini di perdite di vite umane indica che dal 10 maggio, giorno di inizio del conflitto armato, sono 212 i palestinesi uccisi, compresi 61 bambini. I feriti sono più di 1.400. Da parte israeliana si conta invece una decina di vittime, tra i quali un bambino, e quasi 300 feriti.
Nel tentativo di porre un argine all’escalation e per evitare che la situazione in Medio Oriente diventi incontrollabile, le diplomazie internazionali hanno lavorato alacremente nei giorni scorsi. In particolare l’Egitto ha tentato una mediazione tra le varie posizioni: non solo quelle di Israele e Palestina ma anche quella degli Stati Uniti, che finora hanno impedito al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di adottare una posizione comune.
La proposta francese dopo la mediazione di Egitto e Giordania
La Francia, nella serata di martedì 18 maggio, ha presentato una proposta di risoluzione, scritta assieme al presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi e al re di Giordania Abdallah II. L’Eliseo ha precisato che “le tre nazioni sono d’accordo su tre punti elementari: i lanci di razzi devono cessare, occorre stabilire un cessate il fuoco immediato e la responsabilità deve essere assunta dalle Nazioni Unite”.
Israël-Gaza : en coordination avec l’Egypte et la Jordanie, la France dépose une résolution à l’ONU pour un cessez-le-feu https://t.co/aplOVKy3ti
Nel corso di una riunione a porte chiuse, l’ambasciatore cinese presso l’Onu, Zhang Jun, ha spiegato di aver “ascoltato la proposta giunta dal collega francese al Consiglio e per quanto riguarda la Cina, sosteniamo tutti gli sforzi che possano portare ad una fine della crisi e ad un ritorno alla pace”. Il diplomatico asiatico ha precisato che resta in ogni caso ancora sul tavolo il testo predisposto della sua nazione, assieme a Norvegia e Tunisia, e che finora non è stato approvato proprio per via del veto di Washington.
Mentre la risposta dell’Iran si fa più imminente, Hamas dice basta a nuove proposte di negoziati con Israele e chiede di tornare al cessate al fuoco in tre fasi.
L’esercito israeliano ha bombardato una scuola gestita dall’Unrwa nella Striscia di Gaza. Tra le vittime donne e bambini. Tel Aviv rivendica l’attacco.
La chiusura degli uffici di Al Jazeera a Gerusalemme Est è l’ultimo atto della guerra che Israele sta conducendo anche contro l’informazione libera. Le reazioni di condanna a livello internazionale sono arrivate immediatamente.
La distruzione di Gaza sta colpendo non solo il presente ma anche la storia e la cultura di un popolo. Centinaia tra siti storici e musei sono stati distrutti dai bombardamenti.
La Corte internazionale di giustizia ha ordinato misure cautelari a Israele per impedire il genocidio a Gaza. Inoltre ha rigettato la richiesta di archiviazione sull’accusa del Sudafrica.
L’ospedale al Shifa a Gaza si è trasformato in un cimitero, con cadaveri in decomposizione, fosse comuni e attacchi israeliani. E ha smesso di operare.
Una mappa per comprendere in che modo i governi di tutto il mondo hanno reagito agli attacchi di Hamas e alla risposta di Israele nella Striscia di Gaza.
I raid di Israele hanno danneggiato decine di strutture mediche a Gaza, altre non funzionano più a causa dell’assedio totale. Il sistema sanitario è al collasso.