L’esercito israeliano ha bombardato una scuola gestita dall’Unrwa nella Striscia di Gaza. Tra le vittime donne e bambini. Tel Aviv rivendica l’attacco.
Una scuola gestita dall’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) nella Striscia di Gazaè stata colpita nella notte tra mercoledì 5 e giovedì 6 giugno da un bombardamento israeliano. Il bilancio è drammatico: i morti sono almeno 40, compresi nove donne e quattordici bambini. L’esercito della nazione ebraica ha rivendicato l’attacco, giustificandolo con la presunta presenza in loco di “una base di Hamas”.
Nella scuola numerosi palestinesi in fuga dalle bombe
“I caccia dell’aviazione hanno effettuato un raid chirurgico su una base di terroristi posta all’interno di una scuola dell’Unrwa nella regione di Nousseriat”, ha affermato un comunicato del comando israeliano. Secondo il quale le bombe avrebbero consentito di “uccidere numerosi combattenti” che avrebbero utilizzato la scuola al fine di porsi al riparo e per pianificare attacchi contro le truppe di Tel Aviv.
L’ospedale Al-Aqsa de Deir Al-Balah, situato nel centro della Striscia di Gaza, ha confermato il numero delle vittime nella scuola Al-Sardi. Si tratta di una struttura nella quale avevano trovato rifugio numerosi palestinesi che avevano tentato, invano, di sfuggire ai bombardamenti aerei.
I negoziati tra Israele e Hamas ancora in difficoltà
Nel frattempo, proseguono con grande difficoltà i negoziati che potrebbero portare ad un cessate il fuoco. I vertici di Hamas hanno confermato di essere pronti a studiare “seriamente e positivamente” ogni proposta basata su “un totale arresto” dell’offensiva israeliana, nonché un ritiro dell’esercito dalla Striscia di Gaza e uno scambio di prigionieri.
A UN-run school in Nuseirat camp in central Gaza was hit by an Israeli strike, killing many forcibly displaced Palestinians who were sheltering there.
Finora, però, Israele ha accettato soltanto il principio di una tregua temporanea, di sei settimane, accompagnata da una ritirata delle truppe limitata solo alle zone più densamente popolate del territorio. Ciò in cambio della liberazione di una parte degli ostaggi nelle mani di Hamas dal 7 ottobre scorso. Tel Aviv sarebbe disponibile però a liberare alcuni prigionieri palestinesi detenuti. Hamas ha accusato Israele di puntare a negoziati “infiniti” per poter proseguire l’invasione.
La Spagna si unisce all’azione legale del Sudafrica contro Israele
A livello giudiziario, infine, una novità di rilevo riguarda la procedura avviata dal Sudafrica di fronte alla Corte internazionale di giustizia. Il ministro degli Esteri della Spagna, José Manuel Albares, ha fatto sapere che il governo di Madrid affiancherà quello di Pretoria all’Aja, seguendo quanto già fatto da Irlanda, Cile e Messico.
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La Corte internazionale di giustizia ha ordinato misure cautelari a Israele per impedire il genocidio a Gaza. Inoltre ha rigettato la richiesta di archiviazione sull’accusa del Sudafrica.
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