Cos’è la geobiologia

L’influenze dei campi magnetici terrestri sugli organismi viventi erano conosciute fin dall’antichità. Spieghiamo bene cos’è la geobiologia.

La geobiologia studia le emanazioni invisibili provenienti dal tipo
di terreno, dalla formazione geologica sottostante, ma soprattutto
dalle acque sotterranee, che possono avere effetti buoni o cattivi
sulla salute dell’umanità. Si parla spesso di “correnti
nere”, particolari combinazioni di diversi fattori geologici,
geomorfologici e magnetici, che possono scatenare cancro o artrite
e la geobiologia studia questi fenomeni cercando di neutralizzarne
gli effetti. Non esiste ancora una spiegazione scientifica fra
un’artrite e la forza del sottosuolo, ma vi sono molte ricerche e
studi di scienziati svizzeri, tedeschi e austriaci che parlano di
malattie provocate “dalle influenze del sottosuolo”.

Ma non tutta l’acqua sotterranea ha poteri non-positivi sull’uomo e
anzi possiamo ricordare alcune caratteristiche dell’acqua che hanno
avuto un effetto determinante sull’evoluzione della vita umana e
possiamo osservare che gli antichi luoghi sacri si trovano nei
punti cruciali delle reti idriche sotterranee. La storia offre
numerose prove della credenza assai diffusa nei poteri salutari
dell’acqua. Dove sono gli antichi luoghi di culto è facile
trovare oggi chiese dedicate a S. Giorgio o a S. Michele, i
salvatori che vinsero il drago/emblema delle forze non positive
della terra, e, accanto a queste, si trova sempre un pozzo o una
sorgente come se nell’azione di questi santi vi fosse l’esigenza
della purificazione che l’acqua portava.
Più di trecento centri dell’antica Grecia, dedicati al dio
Esculapio, che ha come simbo-lo la doppia spirale, furono eretti
accanto a sorgenti d’acqua: in essi vi si svolgevano complessi
rituali in cui si invocavano le proprietà magiche di questo
elemento.
Anche sotto i cerchi megalitici e sotto i menhir vi è una
rete intricata di sinuose vene d’acqua. Di fronte all’altare delle
chiese costruite sugli antichi luoghi di culto pagano c’è un
incrocio di correnti sotterranee.

Esiste un’energia di natura parzialmente magnetica che emerge in
forma di spirale, da questi incroci, e sembra che le pietrefitte
siano collocate in determinati luoghi apposta per servire da
amplificatori di una forza sotterranea che cresce e diminuisce
secondo il ciclo lunare.
L’uso di utilizzare i menhir si è tramandato in tutte le
religioni e troviamo campanili e minareti che hanno il precipuo
scopo di richiamare ed emettere verso l’alto l’energia raccolta dal
sottosuolo. Ogni pietra fitta, o campanile o torre, ha anche lo
scopo di richiamare energia cosmica dal cielo per poi distribuirla
sulla Terra; la loro forma eretta li rende antenne di ricezione fra
Terra e Cielo che porta alla prima ciò che viene dal Cielo e
al secondo ciò che la Terra vuole inviargli.

Uno dei primi ricercatori che presero in considerazione le
influenze dovute al terreno è Georges Lakhovsky, che fu un
vero pioniere di questo campo; la maggior parte delle sue ipotesi,
formulate negli anni trenta, sono state recentemente confermate da
risultati scientifici. Ne “L’origine della vita”, uno dei suoi
libri, egli considera l’irraggiamento cosmico quale energia in
grado di innescare il fenomeno di “autoinduzione” in quei minuscoli
circuiti oscillanti che sono alcuni costituenti della cellula.

Gigi
Capriolo

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