Il giornalista ambientale George Monbiot ha vinto il premio Orwell

George Monbiot, reporter del Guardian, ha vinto l’Orwell prize. È la prima volta che viene premiato un giornalista climatico.

  • Il giornalista del Guardian George Monbiot ha vinto il premio Orwell.
  • Il reporter è anche attivista ambientale e scrittore.
  • È la prima volta che questo premio viene consegnato a un attivista e climate journalist.

Grazie a una “scrittura elegante e urgente”, George Monbiot, attivista ambientale ed editorialista del Guardian, ha vinto il prestigioso premio Orwell per il giornalismo. Il riconoscimento viene assegnato per gli articoli che più si avvicinano all’ambizione di George Orwell, romanziere, saggista, giornalista e critico, ovvero “fare della scrittura politica un’arte”. È la prima volta che il premio viene vinto da un giornalista ambientale.

La deforestazione dell'Amazzonia in Brasile
La deforestazione dell’Amazzonia in Brasile © Mario Tama/Getty Images

Monbiot spiega perché l’agricoltura è l’attività umana più distruttiva

Monbiot ha vinto il premio per i suoi scritti dedicati alle questioni ambientali più trascurate. “Nella migliore tradizione del giornalismo di George Orwell, George Monbiot attinge a una vasta riserva di conoscenze per scrivere con arguzia, eleganza, intuizione forense e rabbia sostenuta e giustificata sulla crisi più importante e più trascurata che l’umanità deve affrontare”, ha affermato Isabel Hilton, uno dei giudici del premio.

Nel suo ultimo libro, Regenesis: feeding the world without devouring the planet, Monbiot spiega perché l’agricoltura è, nelle sue parole, “l’attività umana più distruttiva che abbia mai rovinato la Terra” e cosa possiamo fare per fermarla. Ha anche realizzato numerosi video virali. Uno di questi, adattato dal suo discorso Ted del 2013, How wolves change rivers, è stato visualizzato su YouTube oltre 40 milioni di volte. Un altro, sulle Natural climate solutions, che ha presentato insieme a Greta Thunberg, è stato visto oltre 50 milioni di volte.

Cambiare i grandi sistemi, non le piccole cose

Gli altri finalisti del premio sono stati Helen Hawkins, ex editore culturale del Times, Marcus Ryder, capo delle consulenze esterne presso il Sir Lenny Henry center for media diversity, e Sameer Padania, autore indipendente.

Ma l’articolo che ha portato Monbiot a vincere il premio è quello intitolato “Capitalism is killing the planet – it’s time to stop buying into our own destruction”, nel quale il giornalista invita la società a concentrarsi più nel cambiare i grandi sistemi, invece che ossessionarci con le piccole cose, come sostituire le borse di plastica con quelle di cotone. “Non sto dicendo che le piccole cose non contino”, scrive Monbiot. “Sto dicendo che queste non dovrebbero escludere le cose che contano di più. Ogni piccolo gesto conta, ma non per molto”.

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