Il primo ministro di Singapore ha annunciato una svolta per la difesa dei diritti omosessuali, cominciando dall’abolizione di una legge di epoca coloniale.
La Georgia approva la legge anti-lgtbq+. Poche ore dopo viene assassinata la donna trans più famosa del paese
Il partito al governo ha approvato una legge sui “valori familiari e la protezione dei minori” che imporrà ampie restrizioni ai diritti lgbtq+. Il giorno successivo viene assassinata una nota modella transgender.
Uccisa a coltellate dal suo ex fidanzato. È morta così Kesaria Abramidze, 37 anni, nota modella transgender, assassinata nel suo appartamento poche ore dopo l’approvazione di una legge sui “valori familiari e la protezione dei minori” che imporrà ampie restrizioni ai diritti della comunità lgbtq+.
È successo in Georgia, dove il 17 settembre 2024, in una votazione boicottata dall’opposizione, il partito al governo Sogno georgiano ha approvato con 84 voti a zero un disegno di legge che fornisce alle autorità una base legale per vietare eventi e manifestazioni pubbliche della bandiera arcobaleno, imponendo la censura anche su libri e film. La legge vieta inoltre la transizione di genere e l’adozione da parte di persone gay e transgender e annulla i matrimoni tra persone dello stesso sesso celebrati all’estero.
Il provvedimento sarebbe “necessario”, secondo i leader del partito al governo, per salvaguardare i “principi morali tradizionali” della Georgia dove la Chiesa Ortodossa, profondamente conservatrice, continua a esercitare una grande influenza.
L’assassinio di Kesaria Abramidze
Il giorno dopo l’approvazione della legge, nella capitale Tbilisi è stata assassinata Kesaria Abramidze, una delle donne transgender più conosciute nel Paese. Secondo la stampa locale, sarebbe stata ammazzata dal suo ex fidanzato, un ragazzo di 26 anni, che è stato arrestato con l’accusa di omicidio “premeditato commesso con particolare crudeltà e circostanze aggravanti per motivi di genere”, come recita una nota del ministero dell’Interno georgiano.
Abramidze è stata la prima persona in Georgia a essersi dichiarata pubblicamente transgender e ha rappresentato il Paese al concorso Miss Trans Star International nel 2018. I gruppi per i diritti umani collegano l’omicidio all’odio alimentato dalla retorica governativa che ha accompagnato l’adozione della nuova legge che limita fortemente i diritti lgbtq+.
La presidente Salome Zurabishvili ha espresso preoccupazione per i crimini d’odio e discriminazione, dicendo che questo omicidio dovrebbe essere un “campanello d’allarme” per la società georgiana. “Un terribile omicidio! La morte di questa bella giovane donna non deve essere vana!”, ha scritto la presidente su Facebook.
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