
L’Onu ha proclamato il 2025 anno delle cooperative ritenendole di fondamentale contributo allo sviluppo sostenibile.
Il Geranium di Copenaghen, al secondo posto nella classifica dei 50 ristoranti migliori del mondo, riaprirà presto con un menù rinnovato e senza carne.
Situato all’ottavo piano dello stadio di Copenaghen, in Danimarca, il ristorante Geranium offre una vista panoramica sul campo da calcio. Una posizione insolita per un locale che fa parte dell’olimpo della cucina moderna e che non solo può vantare tre stelle Michelin, il più alto riconoscimento nella nota guida francese, ma che si è anche posizionato al secondo posto nella classifica dei cinquanta ristoranti migliori del mondo. Al momento della riapertura, prevista a gennaio ma posticipata al due marzo causa pandemia, lo chef Rasmus Kofoed presenterà una grande novità: un menù senza carne.
“Ci sono state un paio di chiusure per Covid, durante le quali ho avuto il tempo di immergermi in altre cose. Ora sento che ho bisogno di un cambiamento”, ha dichiarato lo chef, classe 1974. In un post su Instagram ha scritto che si è trattato di una “scelta logica”, in quanto lui stesso non mangia carne da cinque anni, e di un’evoluzione del tutto naturale per il ristorante. La nuova carta – con signature dishes, le ricette più iconiche, totalmente rivisitate – “riflette ciò che sono e ciò che sto diventando come cuoco e come persona. Dal mio punto di vista, il cambiamento è positivo, ci consente di crescere e di imparare”.
Il Geranium continuerà invece a servire pietanze a base di pesce, ma punterà soprattutto su frutta e verdura di stagione, coltivate nella penisola scandinava seguendo le tecniche dell’agricoltura biologica o biodinamica. L’obiettivo? Realizzare “piatti puri, equilibrati e ben presentati”, come li definisce la guida Michelin che cita l’impegno del locale verso una “gastronomia sostenibile”.
Decisione simile, ma più drastica, è stata presa dallo chef Daniel Humm del tristellato Eleven madison park a New York, il quale ha optato per una proposta vegana. Sebbene abbia ricevuto anche delle critiche, la sua presa di posizione, proprio come quella di Kofoed, fa riflettere. Sono segnali che testimoniano come qualcosa stia davvero cambiando: la necessità di andare in una direzione più sostenibile per il Pianeta è ormai evidente, anche ai livelli più alti della ristorazione.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
L’Onu ha proclamato il 2025 anno delle cooperative ritenendole di fondamentale contributo allo sviluppo sostenibile.
Dal mischiglio della Basilicata alla zucca malon del Friuli al cappero di Selargius, in Sardegna: i presìdi Slow Food che valorizzano prodotti dimenticati, ma di fondamentale valore per la biodiversità, il territorio e le comunità.
Vegetariano, di stagione, dai sapori mediterranei, ma anche profumato con spezie che vengono da Paesi lontani: ecco il nostro menù per ricordarci, anche a tavola, che il Natale è unione e condivisione!
I dati emersi dall’ultimo rapporto Ismea, l’ente pubblico che analizza il mercato agro-alimentare, ci obbligano a riflettere sul costo del cibo e su come buona parte del prezzo pagato non arrivi agli agricoltori.
Secondo una ricerca dell’Università di Tor Vergata, la dieta biologica mediterranea aumenta i batteri buoni nell’intestino e diminuisce quelli cattivi.
Tutti parlano della dieta mediterranea, ma in pochi la conoscono davvero. Ecco in cosa consiste e come possiamo recuperarla. L’incontro di Food Forward con gli esperti.
Secondo Legambiente, le analisi effettuate sugli alimenti restituiscono un quadro preoccupante sull’uso dei pesticidi.
Cosa deve esserci (e cosa no) nella lista degli ingredienti di un buon panettone artigianale? Cosa rivela la data di scadenza? Sveliamo i segreti del re dei lievitati.
A dirlo è uno studio della Commissione europea che ha fatto una prima stima del potenziale contributo della Pac agli obiettivi climatici.