
In Italia il 35 per cento di padri aventi diritto preferisce non usufruire del congedo di paternità, sottolineano Inps e Save the Children.
In Germania dal primo gennaio i certificati di nascita presentano l’opzione “altro” in aggiunta a maschio e femmina, riconoscendo così l’esistenza dell’intersessualità.
Spesso impieghiamo tutta la vita per capire chi siamo davvero e magari nemmeno ci riusciamo. Se qualcuno raggiunge la completezza nell’unione con un’altra persona, c’è chi ha bisogno di camminare da solo per scoprire se stesso. Nella maggior parte dei casi sono le nostre passioni, i nostri sogni, le emozioni che proviamo e sappiamo regalare ad urlare al mondo chi siamo.
Attraverso le parole di Nadine Schmidt e Kara Fox, giornaliste della Cnn, veniamo a conoscenza della storia di Lynn. Quando è nato non aveva idea di quale fosse la sua identità – come qualunque bambino del resto. Intuiva soltanto che i genitori erano pronti a soddisfare le sue necessità pur di renderlo felice. In quel momento di delicata bellezza, i medici dissero loro che il figlio non era né maschio né femmina, ma entrambi.
Come Lynn, una fetta di popolazione mondiale compresa tra lo 0,5 e l’1,7 per cento nasce con tratti d’intersessualità, cioè con apparato riproduttivo e/o caratteri sessuali secondari che non sono definibili come esclusivamente maschili o femminili. Di conseguenza viene spesso sottoposta ad invasivi interventi chirurgici nella tenera età, senza ovviamente poter dare il proprio consenso. I genitori di Lynn hanno scelto che diventasse donna, ma qualche anno dopo ha capito di non esserlo, pur senza identificarsi nel genere maschile. Dover scegliere a tutti i costi è soltanto causa di sofferenze.
Per questo il parlamento tedesco ha approvato una legge in base alla quale dal primo gennaio, sui certificati di nascita, oltre alle opzioni “maschio” e “femmina” è possibile sceglierne una terza: “altro” (inter/divers). La Germania diventa così il primo paese dell’Unione europea a riconoscere un terzo genere.
La decisione è arrivata in seguito ad una sentenza della Corte costituzionale federale riguardante il caso di un individuo intersessuale che aveva chiesto di poter modificare le informazioni riportate sulla propria carta d’identità. I giudici hanno infatti imposto al governo di creare la nuova dicitura.
Germania, il terzo sesso registrato sui documenti (per gli intersex) https://t.co/lM1KBHsMB6 pic.twitter.com/EqkJuMaEmL
— Corriere della Sera (@Corriere) 2 gennaio 2019
Certo, con il riconoscimento dell’intersessualità sui documenti non si risolvono tutti i problemi. I genitori potrebbero comunque sentirsi in dovere di decidere per il figlio, sia perché la chirurgia viene ancora consigliata da molti specialisti sia perché preoccupati che venga discriminato – cosa ancora piuttosto probabile. Le associazioni che tutelano i diritti lgbt suggeriscono la necessità di garantire alla famiglia assistenza psicologica a lungo termine.
Inoltre per poter scegliere la nuova opzione sull’atto di nascita è necessario presentare un certificato medico, cosa che “rafforza un’antiquata definizione di genere unicamente basata sulla biologia”, spiega Grietje Baars, professoressa alla City law school di Londra.
Detto questo, l’augurio è che Lynn possa riconciliarsi con i genitori e che chiunque non si riconosca in alcun genere sessuale senta finalmente di appartenere alla società.
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