Come costruire un nuovo multilateralismo climatico? Secondo Mark Watts, alla guida di C40, la risposta è nelle città e nel loro modo di far rete.
Germania, basta carne agli eventi ufficiali del ministero dell’Ambiente
Il provvedimento è stato deciso dal ministro dell’Ambiente Barbara Hendricks, per contrastare i cambiamenti climatici ed essere di esempio per i cittadini.
Il legame che unisce la nostra alimentazione allo sfacelo ambientale che sta vivendo il pianeta non è più un segreto. L’allevamento di bestiame, secondo il rapporto Livestock’s Long Shadow, pubblicato nel 2008 dalle Nazioni Unite, è la causa principale dei cambiamenti climatici e genera più gas serra dell’intero settore dei trasporti. Per cercare di contrastare questo fenomeno il ministro dell’Ambiente della Germania, Barbara Hendricks, ha deciso di adottare un provvedimento sensato e coerente con la carica che ricopre, ha infatti annunciato che d’ora in avanti in tutti gli eventi ufficiali del ministero dell’Ambiente dovranno essere serviti esclusivamente piatti vegetariani.
Bio e a km0
Il provvedimento, scattato dall’inizio di febbraio e senza precedenti in Europa, vieta dunque di servire carne e pesce durante gli eventi ufficiali del ministero, come convegni e conferenze, mentre saranno ancora serviti nelle mense per il personale del ministero. La direttiva prevede inoltre l’impiego di cibo proveniente esclusivamente da agricoltura biologica, prediligendo prodotti locali e di stagione.
Menù vegetariano per il clima
“Non vogliamo dire alle persone cosa devono o non devono mangiare – ha spiegato Barbara Hendricks in un comunicato – vogliamo contribuire alla protezione dell’ambiente con un buon esempio, perché il cibo vegetariano è migliore per il clima rispetto a carne e pesce”.
Le critiche del ministro dell’Agricoltura
L’innovativa e pionieristica idea del ministro dell’Ambiente, di limitare il consumo di carne nella patria dei würstel, ha scatenato prevedibili polemiche. Tra i critici c’è il ministro dell’Agricoltura, il cristiano democratico Christian Schmidt, secondo il quale il provvedimento rappresenterebbe una limitazione delle libertà personali. “Credo nella diversità e nella libertà di scelta, non in uno stato bambinaia e nell’ideologia. Anche carne e pesce fanno parte di una dieta equilibrata”. Schmidt ha anche accusato la Henricks di voler “introdurre il vegetarianismo dalla porta di servizio”.
Una questione di coerenza
Eppure l’adozione di un menù vegetariano da parte del ministero dell’Ambiente rappresenta una scelta logica, considerato che il 65 per cento delle emissioni del settore agricolo provengono dalla zootecnia e che gli allevamenti intensivi sono responsabili della deforestazione in Amazzonia, dello spreco di acqua e del declino della biodiversità. “Vogliamo mettere in pratica ciò che predichiamo, è una questione di credibilità”, ha affermato Michael Schroeren, portavoce di Barbara Hendricks.
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