La Coppa del Mondo di calcio 2034 si terrà in Arabia Saudita, una scelta della Fifa fortemente criticata per il suo evidente richiamo allo sportswashing.
Ghana, festeggiano i coltivatori di cacao e le foreste, il governo concede il possesso degli alberi da legname
In questo modo gli agricoltori potranno incrementare il proprio reddito e saranno mitigati gli effetti dei cambiamenti climatici sulle piante di cacao.
L’aumento delle temperature globali, causato dai cambiamenti climatici, minaccia le coltivazioni di cacao e, senza interventi, renderà inadatte molte aree dove attualmente si coltiva questa pianta. Per cercare di contrastare questo problema e garantire fonti di reddito diversificate ai coltivatori di cacao, il governo ghanese ha concesso, per la prima volta, agli agricoltori la proprietà degli alberi non di cacao presenti nelle loro fattorie. Circa 150 agricoltori che hanno fatto richiesta saranno ora in grado di piantare alberi nelle loro piantagioni, incrementando così il proprio reddito grazie alla vendita di legname e riducendo al tempo stesso la deforestazione e mitigando gli effetti dei cambiamenti climatici sul cacao.
Ombra per salvare il cacao
La pianta di cacao proviene dalla foresta pluviale, dove per millenni è cresciuta al riparo della protettiva volta degli alberi. Nell’Africa occidentale, dove viene prodotto circa il 70 per cento delle fave di cacao del mondo, il cacao è invece spesso esposto al sole, privo quasi o totalmente di ombra. Per questo la piantumazione di alberi tra le coltivazioni di cacao può influenzare positivamente le condizioni climatiche locali, mantenendo il livello di umidità nell’aria e nel suolo e contribuendo a mantenere la fertilità del terreno.
Più biodiversità per piante più sane
La diffusione degli alberi favorirà anche un incremento della biodiversità che avrà anch’essa ricadute positive sulla produzione di cacao. Uccelli e insetti sono importanti impollinatori per le piante di cacao, mentre diverse specie arboricole possono fungere da ostacolo per i parassiti che infettano le piante di cacao.
Un consorzio per foreste e cacao
Questo importante cambiamento è frutto del lavoro di un consorzio internazionale, composto dalla World Cocoa Foundation (Wcf), dal Sustainable Food Lab, dall’Agro Eco-Louis Bolk Institute e da Meridia, che ha lavorato con il settore del cioccolato e del cacao e con i governi di Ghana Costa d’Avorio per ridurre la distruzione delle foreste nella filiera del cacao.
Leggi anche: L’industria del cacao si adatta ai cambiamenti climatici
Leggi anche: Mars vuole creare cacao ogm resistente ai cambiamenti climatici
Lotta alla deforestazione clandestina
In collaborazione con la Commissione forestale del Ghana e il Ministero delle terre e delle risorse naturali, il consorzio ha sperimentato con successo un nuovo sistema di censimento degli alberi presenti nelle aziende agricole che partecipano a questa iniziativa, per prevenire la deforestazione. “Ora pianterò più alberi nella mia fattoria perché ai taglialegna non sarà permesso di abbatterli”, ha commentato Rosemond Ofosu, uno dei produttori di cacao coinvolti.
Prendersi cura del territorio
L’agricoltura agroforestale insegna infine agli agricoltori e alle loro famiglie ad avere una visione più a lungo termine della gestione del territorio, riducendo così l’attrattiva di guadagni a breve termine ma insostenibili, come la deforestazione e l’estrazione dell’oro illegale su piccola scala.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Cambiamenti climatici e impatto sull’habitat impongono di ripensare la vita in montagna. E il turismo, che resta un grande volano economico.
“Quando scaliamo ci sentiamo libere da tutto”. Le cholitas escaladoras, un gruppo di donne indigene boliviane, rompono gli stereotipi legati all’alpinismo e alla società.
La città governata dalla sindaca Anne Hidalgo sta per approvare un nuovo Piano climatico che prevede oltre 300 ettari di nuove aree verdi.
Tre organizzazioni ambientaliste incassano una storica vittoria contro il governo del Sudafrica: l’espansione del carbone va fermata.
Il rapporto dell’Ispra mostra neanche nel 2023 ci sono stati miglioramenti nella cura del territorio: si continua a cementificare a spron battuto.
Per motivi politici, il governo della Norvegia rinvia l’assegnazione delle licenze per le estrazioni minerarie nei fondali marini.
Un studio ha anticipato di nuovo le previsioni sullo scioglimento pressochè totale del ghiaccio nel mare più settentrionale della pianeta.
Dove sposteremo gli italiani quando saranno loro i migranti climatici? Da questa domanda nasce il libro “Migrare in casa” di Virginia Della Sala.