Il ghiacciaio dell’apocalisse fonde più velocemente del previsto

Uno studio statunitense spiega che il ritmo di diffusione del ghiacciaio Thwaites, in Antartide, è maggiore rispetto a quanto previsto finora.

Il ghiacciaio più grande del mondo, già da anni osservato speciale degli scienziati poiché minacciato direttamente dal riscaldamento globale, potrebbe fondere ancor più rapidamente di quanto previsto finora. A spiegarlo è un gruppo di ricercatori dell’università della California, che lo scorso 20 maggio hanno pubblicato uno studio sulla rivista scientifica “Earth, Atmospheric, and Planetary Sciences”.

Il ritmo di fusione del ghiacciaio Thwaites è già raddoppiato in 30 anni

Parliamo del ghiacciaio Thwaites, che si estende nell’Antartide occidentale su 120 mila chilometri quadrati (una superficie di poco inferiore a quella dell’intera penisola italiana), e che già oggi è considerato responsabile di circa il 4 per cento dell’innalzamento annuale globale del livello dei mari. Per questo è stato soprannominato “il ghiacciaio dell’apocalisse”.

ghiacciaio Thwaites antartide
Una lingua del ghiacciaio Thwaites, in Antartide © Wikimedia Commons

Già in passato, gli scienziati avevano notato che il ritmo di fusione della calotta è raddoppiato nel corso degli ultimi trent’anni. il nuovo studio indica che tale processo di accelerazione è probabilmente in ulteriore aumento. Il che rischia di riversare nel mare di Amundsen immense quantità di acqua.

Lo scenario catastrofico: innalzamento dei mari di 3 metri, anche New York e Shanghai sommerse

A provocare il fenomeno potrebbe essere il riscaldamento dell’oceano Antartico, che starebbe minando la stabilità del ghiacciaio dal basso. Lo studio precisa infatti che l’ingresso di acqua di mare “provocherà una vigorosa fusione, lungo parecchi chilometri, che lo renderà più vulnerabile e incrementerà le previsioni di perdita di massa”.

In altre parole, di cui alla fine del secolo Thwaits rischia di contribuire all’innalzamento del livello dei mari di tutto il mondo per circa 10 centimetri. Ma secondo gli scenari più negativi negativi dal punto di vista climatico, un suo collasso totale apporterebbe ben 60 centimetri. E potrebbe provocare un effetto-domino anche rispetto agli altri ghiacciai vicini. In tal caso, l’innalzamento provocato potrebbe raggiungere i tre metri.

Tutto ciò, soprattutto per alcune nazioni parti particolarmente esposte, potrebbe significare la scomparsa dalle carte geografiche, anche nel caso si avverassero gli scenari più ottimistici. Un innalzamento di tre metri equivarrebbe invece davvero ad un’apocalisse: anche città come New York e Shanghai verrebbero infatti sommerse.

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