Il ghiacciaio più grande del mondo, già da anni osservato speciale degli scienziati poiché minacciato direttamente dal riscaldamento globale, potrebbe fondere ancor più rapidamente di quanto previsto finora. A spiegarlo è un gruppo di ricercatori dell’università della California, che lo scorso 20 maggio hanno pubblicato uno studio sulla rivista scientifica “Earth, Atmospheric, and Planetary Sciences”.
The collapse of Antarctica’s ice sheets would be disastrous. A group of scientists has an idea to save them. https://t.co/oK4kZgmhCg
— CliMateAlliance for Justice (CAJ)🌱 (@reza_taslim1) June 14, 2024
Il ritmo di fusione del ghiacciaio Thwaites è già raddoppiato in 30 anni
Parliamo del ghiacciaio Thwaites, che si estende nell’Antartide occidentale su 120 mila chilometri quadrati (una superficie di poco inferiore a quella dell’intera penisola italiana), e che già oggi è considerato responsabile di circa il 4 per cento dell’innalzamento annuale globale del livello dei mari. Per questo è stato soprannominato “il ghiacciaio dell’apocalisse”.
Già in passato, gli scienziati avevano notato che il ritmo di fusione della calotta è raddoppiato nel corso degli ultimi trent’anni. il nuovo studio indica che tale processo di accelerazione è probabilmente in ulteriore aumento. Il che rischia di riversare nel mare di Amundsen immense quantità di acqua.
Lo scenario catastrofico: innalzamento dei mari di 3 metri, anche New York e Shanghai sommerse
A provocare il fenomeno potrebbe essere il riscaldamento dell’oceano Antartico, che starebbe minando la stabilità del ghiacciaio dal basso. Lo studio precisa infatti che l’ingresso di acqua di mare “provocherà una vigorosa fusione, lungo parecchi chilometri, che lo renderà più vulnerabile e incrementerà le previsioni di perdita di massa”.
Thwaites, Antarctica's so-called "Doomsday Glacier" is melting by half a mile a year. Glaciologists used satellite data to measure the inflow of warm seawater underneath the glacier. If Thwaites melts completely, it will raise global sea levels by almost 2 feet. pic.twitter.com/6Spw2FPDV4
— Interesting Engineering (@IntEngineering) May 30, 2024
In altre parole, di cui alla fine del secolo Thwaits rischia di contribuire all’innalzamento del livello dei mari di tutto il mondo per circa 10 centimetri. Ma secondo gli scenari più negativi negativi dal punto di vista climatico, un suo collasso totale apporterebbe ben 60 centimetri. E potrebbe provocare un effetto-domino anche rispetto agli altri ghiacciai vicini. In tal caso, l’innalzamento provocato potrebbe raggiungere i tre metri.
Tutto ciò, soprattutto per alcune nazioni parti particolarmente esposte, potrebbe significare la scomparsa dalle carte geografiche, anche nel caso si avverassero gli scenari più ottimistici. Un innalzamento di tre metri equivarrebbe invece davvero ad un’apocalisse: anche città come New York e Shanghai verrebbero infatti sommerse.
Si parla tanto di finanza climatica, di numeri, di cifre. Ma ogni dato ha un significato preciso, che non bisogna dimenticare in queste ore di negoziati cruciali alla Cop29 di Baku.
Basta con i “teatrini”. Qua si fa l’azione per il clima, o si muore. Dalla Cop29 arriva un chiaro messaggio a mettere da parte le strategie e gli individualismi.
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo alla Cop29 a Baku, ha ribadito il proprio approccio in materia di lotta ai cambiamenti climatici.