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Il Giappone ha presentato l’ennesimo programma di caccia alle balene per scopi “scientifici” che prevede la soppressione di 314 cetacei per anno, per 12 anni.
Il Giappone non si ferma e programma un nuovo progetto di caccia alle balene con fini di ricerca scientifica, che inizierà nel 2017. Nonostante le numerose critiche avanzate dalla Iucn (Unione mondiale per la conservazione della natura) e dalla commissione scientifica dell’International whaling commission sui programmi di caccia nipponici, il Giappone ha sottoposto alla commissione un nuovo progetto che prevede l’abbattimento di 314 cetacei per anno, per un periodo di 12 anni, a partire dal 2017.
Il progetto giapponese propone di poter cacciare complessivamente ben 122 cetacei in più rispetto agli scorsi anni: 72 balenottere minori (Balaenoptera acutorostrata) e 50 balenottere boreali (Balaenoptera boreali) in più rispetto al numero previsto dall’ultimo programma di caccia intrapreso, il Newrep- A. Anche la Corte internazionale di giustizia dell’Aia (Icj), nella sentenza Whaling in the Antartic, si era espressa in maniera contraria alla caccia con fini scientifici intrapresa dal Giappone: il caso, del 2014 è quanto mai attuale, perché ciò che venne contestato al Giappone era legato alla struttura del programma stesso (Jarpa II), scientificamente poco credibile.
Nello specifico, gli obiettivi dichiarati in fase di stesura del programma non erano poi risultati coerenti con il numero e la tipologia di animali uccisi. Ma c’è di più: il Giappone non ha fornito alla Corte nemmeno un elemento a favore del fatto che si fosse tentato di evitare l’adozione di metodi letali al fine di non dover sopprimere l’animale per effettuare le ricerche scientifiche per cui tale programma era stato messo in atto. Nella nuova bozza di programma consegnata alla commissione scientifica, il Giappone ha chiarito di voler cacciare due sole specie – le balenotteri minori e le balenottere boreali – al largo delle coste di Abashiri e Kushiro (Hokkaido) e Ishinomaki (prefettura di Miyagi). Sempre la commissione scientifica dell’Iwc valuterà il programma giapponese nella riunione annuale, indetta per il maggio 2017.
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