Pezzi unici che conservano la patina del tempo e la memoria della loro storia con legni e metalli di recupero: è il progetto di design sostenibile di Algranti Lab.
I giardini segreti di San Francisco, piccoli polmoni verdi sui tetti
Andare alla scoperta dei giardini segreti di San Francisco sui tetti degli edifici è un modo insolito per conoscere angoli nascosti e viste inaspettate di una delle città simbolo degli Stati Uniti.
Gli spazi verdi in città, dagli orti urbani come quelli verticali sempre più all’avanguardia, ai tetti verdi e i giardini che mostrano il passare delle stagioni sono luoghi che promuovono la socialità e l’educazione civica – tanto che nel nostro paese la creazione di aree verdi urbane da parte di privati è soggetta a nuovi incentivi fiscali. La città statunitense di San Francisco, nello stato della California, è un esempio notevole di come questo tipo di aree migliori la qualità della vita. Qui infatti sono presenti molti di quelli che vengono chiamati “secret gardens”, giardini privati ma aperti al pubblico che si trovano a livello della strada o sui tetti dei grattacieli, i cosiddetti “rooftop”.
Vengono chiamati anche Popos, acronimo che sta per Privately-owned public open space, cioè spazi aperti al pubblico di proprietà privata. Sono nascosti, non sempre facili da trovare anche con la mappa aggiornata a portata di mano e mentre alcuni offrono splendide viste sulla metropoli, altri invece sono appartati e discreti, fatti su misura per un piacevole pranzo o un incontro romantico.
Spazi pubblici di proprietà privata
I Popos si dividono in due categorie: quelli a livello del suolo trasformati in aree verdi, facilmente accessibili, in piena vista dei passanti; e i giardini sui tetti di alcuni edifici, destinazioni invece nascoste che tendono a essere create laddove non c’è spazio sufficiente da dedicare al verde sul terreno.
Le dimensioni dei giardini a livello stradale rispecchiano l’estensione dei complessi costruiti in cui si trovano: molti sono in realtà diventati piazze di piccole o medie dimensioni delimitate da cancelli accanto alle torri degli uffici, a tutti gli effetti di uso pubblico e aperte duranti gli orari di lavoro. Altra storia, invece, quella delle terrazze sui tetti. I rooftop sono piccoli polmoni verdi che si trovano non solo in cima agli edifici ma talvolta su terrazze ai piani medi dei grattacieli. Queste offrono punti di vista inaspettati su questa scenografica città.
Leggi anche: Exploratorium, il museo di San Francisco per scoprire la scienza con l’arte e il gioco
I giardini segreti di San Francisco sui tetti
Quasi tutti i giardini visitabili sui tetti vengono annunciati da cartelli visibili lungo il marciapiede all’ingresso degli edifici, grazie alla legge approvata dal Consiglio delle autorità di vigilanza della città nel 2012. Però dato che “il codice non è esplicito sulle restrizioni che un proprietario può o non può applicare per quanto riguarda l’ingresso in uno spazio privato”, come racconta Scott Sanchez, amministratore nel dipartimento municipale dedito alla pianificazione, se gli addetti alla sicurezza presenti all’ingresso non consentono l’accesso al rooftop – che può succedere anche perché nel clima odierno così sensibile nei confronti della sicurezza regole e restrizioni sono in aumento – si può fare ben poco, se non gentilmente provare a insistere che si vuole accedere al tetto in qualità di turisti o appassionati di giardini.
Per questo architetti e associazioni ambientaliste sono impegnati nel sollecitare la messa a punto di linee guida che spieghino con chiarezza che tipo di procedure di controllo e di accesso sono ragionevoli e quali invece ingiustificate. Anche perché in una città come San Francisco dove le belle giornate di sole sono frequenti e la temperatura è mite, sempre più persone amano frequentare i rooftop anche in pausa pranzo o per trovare un momento di calma in mezzo alla frenesia della città.
Leggi anche: City lights, la storica libreria di San Francisco simbolo della beat generation
Giardini e rooftop da non mancare
Un giardino sul tetto di facile accesso è la Crocker Galleria, al numero 50 di Post Street. L’edificio di Crocker Galleria ha in realtà due diverse terrazze sul tetto; il primo è accessibile dalla hall della banca Wells Fargo all’angolo tra Montgomery e Post Street (basta entrare e chiedere l’accesso al tetto) e l’altro si trova una rampa di scale dal terzo piano della Galleria. Entrambe le terrazze sono affollate durante l’ora di pranzo, ma sono aperte solo durante l’orario lavorativo. Vi è un ampio salotto, servizi di ristorazione nella Galleria, splendide viste e interessanti sculture; questo è un rooftop che non può assolutamente mancare nel giro alla scoperta dei giardini di San Francisco.
Vale la pena di vedere nel cuore del financial district il Redwood park, il giardino adiacente al grattacielo Transamerica a forma di piramide, landmark della città, con le sequoie redwood ad alto fusto, luogo molto frequentato per la pausa pranzo e dove spesso c’è anche musica dal vivo.
Due giardini interessanti si trovano al 343 di Sansone street dove c’è The view and sun terrace, con ulivi e sedute in marmo e al 50 di California street, un giardino segreto molto curato, con alberi di molte specie diverse e pavimentazione in granito rosa.
Nuove soluzioni per accedere alle terrazze sui tetti
“I giardini sui tetti sono estensioni dell’atrio degli edifici, e questo è problematico”, racconta Jerold Kayden, professore alla Graduate school of design, la scuola di design dell’università di Harvard, che da molto tempo è impegnato per rendere il verde sui tetti di San Francisco più accessibile. “Se vuoi realizzare uno spazio pubblico su un tetto, il design deve prendere in considerazione il problema dell’accessibilità e trovare soluzioni che non la limitino sin dall’inizio. Altre città non hanno questo tipo di luoghi sui tetti, ma San Francisco sì. Sta a noi renderli sempre più parte della nostra vita quotidiana”.
Dato che non è né facile né economico progettare un accesso dedicato ai rooftop che non interferisca con la planimetria del resto dell’edificio, si sta cercando di sviluppare soluzioni innovative. Ad esempio, per il parco di 5,4 ettari che si troverà in cima al nuovo Transbay transit center, un grande snodo per i trasporti e un’area residenziale progettati dello studio Pelli Clarke Pelli architects, la cui apertura è prevista a inizio 2018. Il parco farà parte della Salesforce tower, il nuovo grattacielo di San Francisco appena completato. Non solo ci sarà un tram sospeso su cavi che partirà dall’adiacente piazza a piano terra, ma anche un ascensore che condurrà direttamente dalla piazza al tetto.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Gli eventi da non perdere del Fuorisalone 2019, una selezione delle migliori feste gratuite (o quasi) per godere pienamente della Design Week di Milano dall’8 al 14 aprile.
Il design sostenibile è uno dei temi centrali dei progetti, delle esposizioni e degli eventi da non perdere durante il Fuorisalone 2019, che si tiene Dall’8 al 14 aprile. Ecco i migliori, divisi per zone.
Paola Antonelli, curatrice della XXII Triennale di Milano, sul rendere il design accessibile a tutti
Paola Antonelli del Moma di New York è una delle persone più influenti nel campo del design. Ci racconta come la mostra Broken nature alla Triennale di Milano, di cui è curatrice, è un’evoluzione naturale del suo percorso.
L’Italian design day è giunto quest’anno alla sua terza edizione e viene celebrato ufficialmente oggi 20 marzo in tutto il mondo secondo la formula consolidata di 100 ambasciatori del design – architetti, designer, giornalisti, registi che si faranno porta bandiera internazionali del nostro paese e del nostro “sistema design” in 100 città. Nelle sedi di consolati, ambasciate, istituti italiani di
Considerato l’ultimo maestro di una generazione insuperata della produzione creativa italiana, Alessandro Mendini, nato nel 1931, ha esercitato un’enorme influenza sulle tendenze estetiche del design anche a livello internazionale con le sue opere che spaziano dall’architettura al disegno industriale, dai pezzi unici all’arte, dalle performance agli scritti teorici. Ha diretto le riviste Modo, Casabella, Domus e Ollo, e creato gruppi
Broken nature è la grande mostra che segna la 22esima Triennale di Milano, sui legami compromessi che uniscono le persone alla natura, e sulle soluzioni per ricostituirli.
L’archivio di Renzo Piano a Genova, raccontato anche in un documentario, custodisce i progetti del grande architetto. Per avvicinare i giovani all’opera al lavoro creativo che è come “guardare nel buio senza paura”.
I colori dell’anno 2019 presentati dalle aziende Sikkens e Pantone, rispettivamente Spiced honey e Living coral, sono accomunati da una vena di ottimismo e faranno da guida al mondo del design e della moda.