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Giardini botanici di Villa Taranto
Un percorso costruito nel tempo, formato da numerose e pregiate essenze esotiche importate, che permette al visitatore di trascorrere delle ore come se percorresse aree geografiche sempre diverse.
Il giardino botanico di Villa Taranto (Verbania Pallanza), venti
ettari di verde sulla sponda occidentale del Lago Maggiore, deve la
sua creazione a Neil Boyd McEacharn, facoltoso capitano scozzese
che acquistò la proprietà nel 1930.
L’architettura del giardino venne completamente rinnovata. Furono
creati soleggiati giardini a terrazza e avvallamenti ombrosi, per
permettere di acclimatarsi non solo alle piante provenienti da
regioni temperate e fredde, ma anche a quelle originarie di zone
subtropicali, raccolte da McEacharn durante i suoi innumerevoli
viaggi in Australia e in Asia Orientale. Fu persino realizzato un
impianto d’approvvigionamento idrico che permette di utilizzare per
le annaffiature l’acqua del lago.
Così nel giardino di Villa Taranto vivono piante come
l’Emmenopteris Henry, esemplare unico in Europa di un albero
originario della Cina, piante come il Peccio himalayano, come il
cipresso del Kashmir, come la Dicksoniana antartica, bellissima
felce arborea di provenienza australiana, collocata nella
suggestiva valletta che ospita le piante più rare e
delicate.
Della vegetazione originaria, invece, furono salvati solo alcuni
castagni ultracentenari, qualche camelia e due esemplari di Fagus
sylvatica.
Il risultato del riassestamento è un parco-giardino
all’inglese con ben sette chilometri di viali, dove in primavera
incanta la spettacolare fioritura della Paulownia tomentosa, delle
azalee, delle dalie e di centinaia di varietà di
rododendri.
Non poteva mancare una serra per le piante tropicali dove troneggia
la Victoria amazonica, pianta dalle possenti foglie con i bordi
rialzati capaci di raggiungere i due metri di diametro e dalla
fioritura fugace: i suoi fiori bianchi durano poco più di un
giorno per poi scomparire sott’acqua.
Grazie a ricorrenti scambi con i più prestigiosi orti
botanici del mondo il giardino, visitabile da marzo ad ottobre,
conta ben ventimila taxa ed ha il merito di aver introdotto in
Italia un migliaio di piante mai coltivate prima nel nostro
paese.
Graziella Ceruti
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