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Rara, esotica e con la forma che ricorda il corpo umano. Un alone di magico mistero ha sempre circondato questa benefica radice, il ginseng.
Il ginseng (Panax ginseng) veniva considerato la radice del cielo, veniva per questo onorato attraverso specifici rituali e in tutta l’Asia orientale era scelta come la prima tra diecimila piante. Nelle leggende più antiche si affermava persino che il suo consumo aiutasse a conseguire l’immortalità. Cresce nell’Asia orientale: Cina, Manciuria, Corea. È largamente coltivato in Corea, da dove viene esportato in grande quantità.
La dose giornaliera media, da assumere lontano dall’ora di coricarsi, è di 1-2 grammi o percentuali corrispondenti, a seconda delle preparazioni. In cosmetica si usa come elasticizzante e rassodante delle pelli secche, rugose, senescenti.
Nel corso della storia sono state provate migliaia di misture di ginseng con altre sostanze. Si può masticare o inghiottire la radice fresca. La radice dissecata può essere cosparsa di zucchero. Può anche essere impiegata per la preparazione di un tè. Un decotto risulta in genere più efficace. Può essere utilizzato in infuso, in polvere, in tintura madre e in preparati galenici per uso orale.
Molto spesso il ginseng viene disciolto in una bevanda alcolica. A tale scopo sono adatte la grappa di riso e di bambù, il brandy, il whisky e anche i vini di riso oppure di uva. Una radice dovrebbe essere lasciata almeno tre mesi nella bevanda, prima che questa sia consumata.
Il tè al ginseng si trova ormai in qualsiasi luogo nel mondo, sotto forma di polvere istantanea. Il ginseng viene anche mescolato con altre piante, specialmente con liquirizia, ling chih, zenzero, aconito per ricavarne ottimi farmaci ricostituenti. Per ogni preparazione a base di ginseng vale però la regola che i risultati si ottengono solo attraverso l’uso regolare e costante.
Il ginsneng contiene saponine triterpeniche (ginsenoidi), sostanze amare, glucosidi,fitoestrogeni, oligoelementi, vitamine e tannini. Aumenta la resistenza al freddo e alla fatica fisica. Attiva la memoria e la concentrazione mentale. Riduce i livelli di zucchero e di colesterolo nel sangue. Stimola il sistema immunitario. Stimola l’appetito e riduce i disturbi digestivi.
Il ginseng è considerato un adattogeno, ossia una sostanza in grado di migliorare la capacità di adattamento dell’organismo a disturbi esterni o interni. E’ indicato quale rimedio nei casi di depressione o di affaticamento, così come nella pratica sportiva, poiché incrementa le prestazioni, la capacità di reazione, la funzione respiratoria. Alla radice si attribuiscono proprietà afrodisiache, probabilmente legate al benessere generale che apporta.
È bene evitare il consumo di ginsneg in gravidanza e in caso di ipertensione o di malattie infiammatorie acute, in quanto potrebbe esacerbare lo stato della malattia stessa. Se lo si utilizza regolarmente occorre interrompere due settimane ogni due mesi.
Una questione dibattuta è se il ginseng migliore sia quello bianco o quello rosso. In realtà al momento dell’estrazione le radici sono bianche ed è solo il trattamento di bollitura a dar origine al ginseng rosso. Con questo metodo si rischia di distruggere certi principi attivi termolabili. Secondo alcuni Autori esisterebbe però una specie selvatica rosso-bruna che contiene una concentrazione di principi attivi più elevato degli altri tipi di ginseng.
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