Continua l’assedio israeliano su Gaza nord, dove per l’Onu l’intera popolazione è a rischio morte. Nuovi missili contro l’Iran, mentre in Libano uccisi tre giornalisti.
Giordania, turisti sequestrati e spari nel castello di Karak
Blitz delle forze di sicurezza nella fortezza medievale di Karak, in Giordania, dove un commando armato si era barricato prendendo in ostaggio diversi turisti.
È di 10 morti, tra cui una turista canadese, e diversi feriti, il bilancio di un attacco da parte di un gruppo di uomini armati nel castello di Karak, in Giordania. Lo hanno riferito in serata fonti della sicurezza giordane secondo cui le forze armate hanno fatto irruzione nella fortezza medievale a 120 chilometri a sud della capitale Amman, dove il commando si era barricato prendendo un numero imprecisato di ostaggi.
Terrorist group reportedly launch attack in #Karak south #Jordan; 4 officers, 1 tourist killed
Video @khaberni pic.twitter.com/ElA4JKRx98— Fadi Al-Qadi (@fqadi) 18 dicembre 2016
Il gruppo armato ha attaccato dei poliziotti in pattuglia nella via principale della città ingaggiando un vero e proprio scontro a fuoco e si è poi rifugiato nel castello crociato, passando attraverso l’entrata del sito archeologico a quell’ora ancora pieno di turisti, secondo quanto riportato da fonti di stampa internazionale. Il castello è stato circondato da polizia e forze di sicurezza, che hanno effettuato il blitz.
Ancora nessuna rivendicazione
Nel primo pomeriggio, il premier giordano Hani al-Malki aveva detto spiegato che le forze speciali e la polizia avevano accerchiato 10 uomini armati. L’attacco tuttavia non sarebbe ancora stato rivendicato da alcun gruppo terroristico.
#Terror! #ISIS attack #Jordan tourist castle near #Karak! At least 9 dead & 30 wounded. Jordan has 1.5M #refugees! https://t.co/R99irb0R5b pic.twitter.com/dQJqt0OowV
— Michael Harris PhD (@michaelharrisdr) 18 dicembre 2016
La Giordania è uno stretto alleato degli Stati Uniti nella regione e uno dei pochi stati arabi ad aver aderito alla coalizione internazionale a guida americana contro il cosiddetto Stato Islamico in Iraq e in Siria. Ma l’opinione pubblica del paese è perlopiù contraria a questo coinvolgimento, che – sostengono in molti – ha causato la morte violenta di civili musulmani e accresciuto le minacce alla sicurezza interna della monarchia.
Cresce il sostegno all’Islam radicale
Le autorità di Amman, dal canto loro, sono preoccupate per l’aumento esponenziale di profili che sostengono l’Islam radicale e i gruppi jhadisti nelle aree più povere del paese.
Le forze statunitensi hanno addestrato un piccolo gruppo di ribelli siriani in Giordania così come avevano fatto in precedenza con le forze di sicurezza irachene e palestinesi. Il Califfato aveva più volte minacciato il paese e rivendicato, nel giugno scorso, un attacco suicida con camion-bomba che ha ucciso sei agenti di sicurezza al confine con la Siria.
Secondo il Jordan Times il commando avrebbe raggiunto Karak dalla città di Qatraneh, circa 25 chilometri a nordest di Karak, una zona franca nel deserto e crocevia delle rotte del contrabbando.
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