Il 10 dicembre è la Giornata internazionale dei diritti per gli animali. Animal Equality scende in piazza a Milano per dare voce a chi non ce l’ha, per fermare la sofferenza degli animali.
Ogni anno milioni di individui vengono sfruttati e maltrattati dall’industria per produrre profitto. Sono trattati come merci, senza riguardo per i loro diritti, nonostante la necessità di tutelarli sia riconosciuta a livello globale. Forse qualcuno avrà già capito che non stiamo parlando di persone.
Gli animali sono esseri senzienti che soffrono negli allevamenti e nei macelli ogni giorno subendo maltrattamenti e soprusi. Per evidenziare lo stretto legame tra diritti degli animali e diritti umani, nel 1998 l’organizzazione britannica Uncaged ha inaugurato per la prima volta la Giornata internazionale dei diritti degli animali nella stessa data in cui si celebrano i diritti umani, il 10 dicembre.
Per celebrare i diritti di tutti gli animali, compresi quelli più dimenticati che soffrono all’interno dell’industria alimentare, come Animal Equality abbiamo deciso di scendere in piazza a Milano e commemorare tutti quelli che soffrono a causa dello sfruttamento. Costretti a vivere un’esistenza misera in allevamenti sovraffollati e insalubri dove non possono esprimere i loro comportamenti più naturali, per poi finire al macello, in tutto il mondo milioni di animali vivono ancora rinchiusi in gabbia e affrontano quotidianamente la separazione forzata dai propri cuccioli e dai propri genitori.
Esseri senzienti
Nonostante questa sofferenza estrema, sono stati fatti alcuni importanti passi avanti nella tutela degli animali e nel riconoscimento dei loro diritti. Non tutti sanno che attraverso uno dei suoi trattati fondamentali l’Unione europea riconosce gli animali come esseri senzienti, cioè capaci di sentire piacere e dolore, e si impegna per questo a tenere conto del loro benessere. Se la legge spagnola li considera membri della famiglia, poi, l’Animal welfare sentience Act del Regno Unito impone che la tutela degli animali sia presa in considerazione nelle decisioni politiche.
Ma non solo. Nuova Zelanda, Perù e Svezia hanno leggi simili che riconoscono il valore intrinseco degli animali come esseri senzienti meritevoli di un trattamento etico. Una storica riforma costituzionale in Messico da poco votata, inoltre, vieta il maltrattamento degli animali e impegna il paese a garantire la protezione, il trattamento adeguato, la conservazione e la cura degli animali.
Il futuro dei diritti degli animali
Nella pratica però c’è ancora molto da fare. Organizzazioni per la protezione degli animali allevati a scopo alimentare come Animal Equality stanno contribuendo a raggiungere sempre più cambiamenti concreti, con un impatto diretto sulla vita di questi individui.
In Italia, Francia e Germania, per esempio, esiste una legge che vieta l’uccisione dei pulcini maschi da parte dell’industria delle uova. Solo nel nostro paese, circa trenta milioni di questi animali vengono ogni anno gassati e triturati ancora vivi, a poche ore dalla nascita, perché considerati inutili a fini produttivi, ma questa ingiustizia sta per finire. Entro il 2026 infatti il nostro paese dovrà rendere operativo il divieto e fermare questa strage motivata solo dal profitto dell’industria alimentare.
Se questa pratica brutale è sempre più vicina a diventare illegale, tante altre sono ancora realtà. Per questo insieme a tanti attivisti, scenderemo in piazza a Milano, in Via Beltrami (Cairoli, Castello) il 10 dicembre per celebrare i diritti degli animali denunciando le crudeltà che sono costretti a subire. Abbiamo deciso di mostrare al pubblico gli strumenti di tortura legale usati negli allevamenti. Tra questi, le pinze per la castrazione e il taglio della coda dei maialini, una procedura che spesso viene compiuta senza nemmeno l’utilizzo dell’anestesia, ma anche il tubo e l’imbuto che vengono inseriti nelle gole di anatre e oche per alimentarle a forza e produrre il foie gras.
L’evento a Milano è insomma l’occasione per celebrare tutti insieme gli animali dando voce a chi non ce l’ha, per rivendicare i loro diritti e chiedere di fermare la loro sofferenza una volta per tutte. Noi crediamo che ognuno di noi possa fare la propria parte per realizzare il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo a partire da ciò che mettiamo nel piatto: scegliere un’alimentazione a base vegetale significa contribuire giorno dopo giorno a rispettare davvero tutti gli animali.
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