Il 27 novembre aprono le candidature per la seconda edizione di Women in Action, il programma di LifeGate Way dedicato all’imprenditoria femminile.
Giornata mondiale dell’aiuto umanitario: nel 2023, record di operatori uccisi
Il 19 agosto si celebra la Giornata mondiale dell’aiuto umanitario. Nel 2023 sono stati uccisi 280 operatori umanitari in guerra.
Gli operatori umanitari in prima linea nei conflitti mondiali vengono uccisi in un numero senza precedenti. Lo ha detto l’Ocha, l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari, in occasione del World humanitarian day, ovvero la Giornata mondiale dell’aiuto umanitario, che cade il 19 agosto.
Con 280 operatori umanitari uccisi in 33 Paesi, di cui la maggior parte civili, il 2023 ha segnato l’anno più letale mai registrato per la comunità umanitaria globale. Questo numero così alto rappresenta un aumento del 137 per cento rispetto al 2022, quando furono uccisi 118 operatori umanitari.
Più della metà dei morti sono stati registrati nei primi tre mesi della guerra nella Striscia di Gaza, tra ottobre e dicembre 2023, soprattutto a causa degli attacchi aerei condotti dall’esercito israeliano. Molti degli operatori uccisi, infatti, erano membri dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi nel vicino oriente (Unrwa), verso cui numerosi Paesi, tra cui l’Italia, hanno sospeso gli aiuti umanitari dopo le accuse, mai comprovate, di collusione con Hamas.
Il 2024 rischia di essere ancora più letale
Purtroppo, il 2024 è sulla “buona strada” per diventare un anno ancora più letale. Infatti, secondo il conteggio provvisorio dell’Aid worker security database, al 7 di agosto sono già stati uccisi 172 operatori umanitari.
Oltre alla guerra in Palestina, il 2024 è caratterizzato da livelli estremi di violenza in Sudan e Sud Sudan, i cui morti hanno contribuito al tragico bilancio delle vittime, sia nel 2023 che nel 2024. Altri fronti caldi continuano a essere rappresentati da Haiti, Burkina Faso, Niger, Mali, Nepal, Timor Est, Repubblica Democratica del Congo, Siria e naturalmente dall’Ucraina.
“La normalizzazione della violenza contro gli operatori umanitari e la mancanza di responsabilità sono inaccettabili, inconcepibili ed estremamente dannose per le operazioni di soccorso ovunque”, ha dichiarato Joyce Msuya, sottosegretario generale ad interim per gli Affari umanitari e coordinatore degli aiuti di emergenza. “Oggi, ribadiamo la nostra richiesta che le persone al potere agiscano per porre fine alle violazioni contro i civili e all’impunità con cui vengono commessi questi attacchi atroci”.
In questa Giornata umanitaria mondiale, gli operatori umanitari e coloro che sostengono i loro sforzi in tutto il mondo hanno organizzato eventi di solidarietà e per evidenziare gli effetti dei conflitti armati nel mondo. Per l’occasione, è stato lanciato sui social media l’hashtag #ActforHumanity.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Durante i conflitti, come nel caso dell’Ucraina, il diritto internazionale disciplina l’invio di aiuti ai civili attraverso corridoi umanitari.
Veto di Russia e Cina al prolungamento del programma di aiuti umanitari per la provincia di Idleb, in Siria. Insorgono le organizzazioni non governative.
Nel 2023 sono state uccise 85mila donne nel mondo: nel 60 per cento dei casi, il colpevole era il partner o un membro della famiglia.
Un gruppo di studenti universitari ha raggiunto la città di Kaifeng l’8 novembre dopo cinque ore di viaggio in sella a biciclette in sharing
Profilazione razziale, xenofobia nel dibattito politico e omofobia nel report dell’Ecri. Tra le sue richieste c’è quella di rendere indipendente l’Unar.
Più di cento calciatrici hanno inviato una lettera alla Fifa per chiedere di interrompere la sponsorizzazione con la Saudi Aramco
Da questo autunno 7.000 nuovi studenti di San Diego sosterranno corsi che includono una quota di tematiche riservate al clima.
Dopo la non convalida dei trattenimenti dei 12 migranti di Egitto e Bangladesh, l’elenco dei Paesi sicuri viene definito per legge.