In anticipo di un giorno sulla Giornata mondiale dell’acqua, si celebra oggi per la prima volta laGiornata mondiale dei ghiacciai, istituita dalle Nazioni Unite proprio a partire dal 2025 per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di queste imponenti riserve di acqua dolce e sulla necessità urgente di proteggerle. Dai cambiamenti climatici, che stanno riducendo a grandi passi le portate dei ghiacciai di tutto il mondo, ma per esempio anche dall’uomo.
— World Meteorological Organization (@WMO) March 20, 2025
I ghiacciai coprono circa il 10 per cento della superficie terrestre e rappresentano la principale riserva di acqua dolce del pianeta, tenendone accumulata ben il 69 percento. Oltre a fornire acqua potabile a miliardi di persone, alimentano fiumi e laghi, sostenendo l’agricoltura, la produzione di energia idroelettrica e la biodiversità. Insomma, la loro presenza è fondamentale per il mantenimento degli equilibri climatici e ambientali. Negli ultimi decenni, però, i ghiacciai hanno subito una drastica riduzione a causa dell’aumento delle temperature globali. Secondo l’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM), dal 1975, i ghiacciai non antartici né groenlandesi hanno perso oltre 9mila miliardi di tonnellate di massa glaciale, equivalente a un blocco di ghiaccio grande quanto la Germania e spesso 25 metri. Questo scioglimento accelera l’innalzamento del livello del mare, mettendo a rischio le comunità costiere e gli ecosistemi marini.
A causa della crisi climatica, entro il 2100 in Italia potremmo rimanere con solo 75 ghiacciai (dei 579 attuali). Le perdite idriche sarebbero drammatiche per le persone e gli habitat naturali. Leggi il nostro report👇 https://t.co/Kh8YUKuPSM
E per il futuro le previsioni sono altrettanto preoccupanti. Secondo l’Unesco, senza una significativa riduzione delle emissioni di gas serra, entro il 2100 metà dei ghiacciai mondiali potrebbe scomparire. In Italia, uno studio di Greenpeace prevede che, senza interventi concreti, entro il 2050 si perderà quasi la metà (48,5 per cento) della superficie glaciale attuale, mentre entro il 2100 potrebbe scomparire il 94 per cento dei ghiacciai alpini italiani, che già oggi non versano in ottime condizioni.
Cosa fare per conservazione i ghiacciai
Proprio in risposta a questa crisi, le Nazioni Unite hanno dichiarato il 2025 Anno internazionale della conservazione dei Ghiacciai, con l’obiettivo di promuovere la cooperazione internazionale nella protezione di queste risorse vitali. In Italia, diverse iniziative sono in corso per monitorare e preservare i ghiacciai. Ad esempio, in Piemonte, l‘Arpa ha pubblicato dati sull’annata idrologica 2023/2024, evidenziando l’importanza del monitoraggio continuo per comprendere l’evoluzione dei ghiacciai regionali. In Trentino, sono stati installati cartelloni informativi e creato un centro dedicato al ghiacciaio del Careser per sensibilizzare il pubblico sulla sua tutela.
La prima Giornata Mondiale dei Ghiacciai rappresenta dunque un momento cruciale per riflettere sull’importanza di queste risorse naturali e sull’urgenza di adottare misure concrete per la loro conservazione. E cioè innanzititto ridurre le emissioni di gas serra: secondo un recente studio pubblicato su Science, quasi la metà, 104mila per l’esattezza, dei ghiacciai oggi esistenti scompariranno totalmente anche non superando un riscaldamento globale di 1,5 gradi centigradi, alla fine del secolo, rispetto ai livelli pre-industriali. E poi implementare strategie di adattamento che garantiscano la sopravvivenza dei ghiacciai e la sicurezza delle popolazioni che da essi dipendono.
La lotta per la difesa dell’acqua è ciò che lega le montagne e l’Africa a Hervé Barmasse. L’alpinista crede e promuove un profondo rapporto con la natura per la sua protezione.
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Il nuovo rapporto del Wwf rivela che poli e cime nevose si stanno sciogliendo rapidamente. Perderemo le aree fredde del pianeta e i serbatoi d’acqua dolce.
Finora sono morte almeno sette persone. Le forze di polizia stanno investigando per capire se gli incendi siano dolosi e hanno arrestato sette persone.
Le alluvioni in India e Bangladesh hanno colpito una delle aree più popolate al mondo. Le piogge torrenziali hanno fatto esondare i tanti fiumi di grande portata della zona. Si parla già di 3 milioni si persone colpite.
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