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Shoah, un progetto per custodire la memoria di Nedo Fiano
Bisogna fare di tutto per non dimenticarsi di ricordare Auschwitz. Sembra un gioco di parole, ma è invece esattamente il senso dell’iniziativa lanciata proprio in occasione del giorno della memoria degli orrori dell’Olocausto dall’associazione Figli della Shoah e dalla Fondazione Cdec (Centro di documentazione ebraica contemporanea): mantenere viva l’esperienza di Nedo Fiano, uno degli ultimi sopravvissuti
Bisogna fare di tutto per non dimenticarsi di ricordare Auschwitz. Sembra un gioco di parole, ma è invece esattamente il senso dell’iniziativa lanciata proprio in occasione del giorno della memoria degli orrori dell’Olocausto dall’associazione Figli della Shoah e dalla Fondazione Cdec (Centro di documentazione ebraica contemporanea): mantenere viva l’esperienza di Nedo Fiano, uno degli ultimi sopravvissuti di Auschwitz ancora in vita. Un uomo che, dopo aver dedicato la vita al ricordo e al racconto della Shoah, da qualche tempo ha iniziato lui stesso a dimenticare: colpa della sua memoria che, complice l’età, non funziona più come una volta. E allora, in soccorso suo e di chi vuole ancora imparare qualcosa da Nedo, è giunto il progetto A5405.
Il progetto è lanciato con il video Forgetting Auschwitz, remembering Auschwitz, ambientato in un tattoo shop in cui sono state invitate alcune persone con la scusa di girare un documentario sul mondo dei tatuaggi. Una volta entrate però, si sono trovate di fronte a qualcosa che non immaginavano. Il tatuatore infatti ha impostato sulla loro pelle la prova di un tatuaggio insolito: la cifra A5405, il numero assegnato a Nedo come prigioniero ad Auschwitz. Le loro reazioni, riflessioni e la loro commozione davanti alla storia di Nedo, sono racchiusi nel video, condiviso sul web, che si chiude con l’invito a mantenere viva la sua memoria, prendendosi carico in prima persona della sua testimonianza in un sito dedicato.
Sul sito ci sono i video di centinaia di persone che interpretano e leggono i ricordi di Nedo in prima persona, come se li avessero vissuti sulla loro pelle e come se fossero i loro stessi ricordi: persone che hanno fatto propria la memoria di Nedo. Tra i “testimoni” anche una serie di volti noti, come Gad Lerner, Moni Ovadia, Ludovico Einaudi, Elda Ferri e Roberto Faenza che hanno deciso di aderire al progetto.
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