Gli Arya

Fino a qualche tempo fa si riteneva che alla fine del II millennio a.C. trib

Forti dei loro carri da guerra a due ruote trainati da veloci
corsieri, gli Arya si dice distrussero i siti della valle dell’Indo
giungendo fino alla pianura del Gange.
A sostenere l’esistenza degli Arya non sono stati i ritrovamenti
archeologici, bensì ricerche glottologiche che hanno
evidenziato i collegamenti tra greco, latino, germanico e
sanscrito, ipotizzando una comune matrice
linguistica,l’indoeuropeo.
Oggi tale provenienza è messa in discussione e altre zone
sono state proposte come originarie, mentre alcuni studiosi indiani
sostengono addirittura che non vi fu alcuna invasione e che gli
Arya erano autoctoni.

Nomadi, divisi in tribù guidate da un capo, dediti alle
razzie e alla guerriglia, gli Arya vivevano sui carri e dipendevano
dal bestiame che tenevano in grande considerazione, soprattutto
cavalli e bovini. Per garantirsi spazi per l’agricoltura durante i
brevi periodi di sosta usavano il sistema del “taglia e brucia” e
una volta introdotto il ferro, in un’epoca imprecisata, ma comunque
dopo il 1000 a.C., iniziarono a disboscare stabilmente e si
sedentarizzarono.
Il processo di sedentarizzazione non avvenne solo combattendo le
popolazioni locali, ma implicò anche continui scontri fra le
varie tribù arya, che probabilmente giunsero in India in
ondate successive.

Gradualmente si consolidò un nuovo sistema di governo, ove
il capo eletto dai membri maschi della tribù e assistito da
un consiglio venne soppiantato dal raja, il sovrano tale
perché vincitore sugli altri pretendenti e perché
investito della missione di governare il popolo dal potere
sacerdotale. In questa trasformazione politica che diede vita a
innumerevoli dinastie regnanti i sacerdoti giocarono un ruolo
determinante, trovando nel monarca il protettore della loro
esistenza e il custode dell’ordine sociale e religioso che
propugnavano.

Dalle piccole tribù seminomadi si passò così
ai principati tribali in continua lotta fra loro, da cui emersero
fra il VII e il VI sec. sedici regni principali nel nord-est,
dislocati lungo il corso del Gange, fondamentale arteria di
comunicazione e commercio: tra i più importanti si segnala
il Magadha, destinato a diventare la culla dei più
importanti imperi dal III sec. a.C. in poi.

Maria Ausilia Albanese

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