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Endorfine, cosa sono e come si producono naturalmente
Le endorfine ci permettono di percepire meno il dolore e di provare benessere. Scopriamo questi potenti analgesici naturali.
Pubblicato per la prima volta il 7 gennaio 2010
- Le endorfine sono sostanze prodotte dal nostro corpo, a livello della ghiandola ipofisi.
- Classificate come neurotrasmettitori e ormoni, le endorfine alleviano il dolore e promuovono la sensazione di benessere.
- Svariate attività stimolano il rilascio di endorfine, come lo sport, l’attività sessuale e le terapie alternative.
Le endorfine fanno parte dal complesso mondo biologico, dove sono partecipi del benessere psicofisico. Insieme ad altri protagonisti biochimici, come la serotonina e la dopamina, le endorfine sono celebri alleate della “felicità”, rendendosi note anche nella cultura popolare.
A livello scientifico, il ruolo delle endorfine è ben definito, seguendo i meccanismi mirati del corpo umano. Tra i non addetti ai lavori ne sono conosciuti gli effetti sul benessere complessivo, così come le strategie per stimolarne il rilascio.
Cosa sono le endorfine e quando vengono rilasciate?
Le endorfine sono delle piccole catene di aminoacidi prodotte dall’ipofisi, una ghiandola endocrina situata alla base del cervello, e dall’ipotalamo, che è una struttura ulteriore collocata a livello cerebrale. Si tratta di componenti del più ampio gruppo degli oppioidi, una classe di sostanze di cui fa parte anche la morfina (comunemente utilizzata per il trattamento del dolore). Classificate come neurotrasmettitori, le endorfine sono conosciute anche come ormoni del benessere, generandosi in risposta allo stress psicologico e al dolore, ma anche durante l’esercizio fisico e l’attività sessuale.
Benefici delle endorfine per la salute mentale e fisica
In linea generale, le endorfine vengono prodotte dal corpo in risposta al dolore, con lo scopo di attenuarlo. La sensazione di sollievo che deriva dal loro rilascio supera, tra l’altro, quella relativa all’utilizzo della morfina. Le endorfine sono implicate anche nella sensazione di euforia indotta dall’esercizio fisico, mentre esiste una correlazione dimostrata tra gli effetti delle endorfine e le situazioni di piacere, come quelle derivanti dalle risate, dai sentimenti amorosi e dal cibo.
Nell’ambito della classificazione biochimica (alfa-,beta-,gamma-), le beta-endorfine costituiscono la frazione più indagata, racchiudendo la maggior parte delle proprietà funzionali delle endorfine. In ogni caso, le ricerche proseguono per ciascuna tipologia, al fine di comprenderne appieno il potenziale.
Le beta-endorfine fanno parte del sistema oppioide endogeno e, come le loro controparti esogene, presentano effetti fortemente incentrati sull’alleviamento del dolore. In particolare, è stato scoperto che le beta-endorfine sono da 18 a 33 volte più potenti della morfina. Il loro meccanismo di azione è inibitorio. In particolare, esse interagiscono con specifici recettori oppioidi (mu), bloccando l’attivazione dei neuroni implicati nella percezione dolorosa. Queste sostanze vantano dunque un’azione analgesica, che può essere invertita dalla somministrazione di nalaxone (una sostanza che agisce da antagonista degli oppioidi).
A livello fisico, le endorfine attenuano il dolore e l’infiammazione, supportando anche le difese immunitarie. A livello psicologico, riducono lo stress, la depressione e gli stati di ansia, agendo sul tono dell’umore e sui livelli di autostima. In aggiunta, impattano sull’efficienza mentale, sostenendo la memoria e le altre funzioni cognitive.
Come stimolare naturalmente la produzione di endorfine con cibi e attività
Secondo alcune evidenze, il rilascio di endorfine può essere favorito dall’alimentazione. In particolare, ciò viene attribuito al consumo di cioccolato fondente e al relativo apporto di componenti polifenolici, così come al consumo di cibi piccanti ricchi di capsaicina.
Attività di varia natura vengono associate alla produzione di endorfine. Tra queste, l’esercizio fisico intenso e il movimento in generale (danza, jogging, ecc.), ma anche la meditazione, l’ascolto (e l’esecuzione) della musica e l’attività sessuale.
L’ambiente circostante può sortire i suoi effetti. Sembra, infatti, che l’esposizione al freddo e ai raggi Uvb possa favorire il rilascio di endorfine, mentre non sono da escludersi alcune pratiche improntate al benessere, come, l’agopuntura, l’aromaterapia e la cromoterapia. Ridere, dormire e immergersi nelle interazioni sociali sono abitudini favorenti, così come lo è uno stile di vita complessivamente equilibrato.
Aumentare naturalmente le endorfine attraverso l’esercizio fisico
L’esercizio fisico rappresenta, in termini di stimolazione corporea, una “fonte” importante di endorfine. Il rilascio endogeno viene favorito, per lo più, dalle sessioni ad alta intensità, raggiungendo entità importanti nelle attività anaerobiche (es.: sollevamento pesi, corsa veloce). Tuttavia, il rilascio di endorfine viene incentivato anche da attività moderate (camminata veloce, bicicletta, ecc.), purché eseguite in modo continuativo per 30 – 60 minuti. In linea generale, qualsiasi attività che determini movimento può rendersi utile, ancor di più se abituale e protratta sul lungo periodo. Il tipo di attività fisica, così come la frequenza di esecuzione, dovranno adattarsi alle singole esigenze, tenendo conto degli aspetti salutistici e delle attitudini soggettive. L’esercizio fisico dovrà configurarsi come un momento di sfogo e distensione, e inserirsi nella “giornata tipo” senza arrecare stress o sovraccarichi di incombenze. Gli eccessi vanno evitati, così come gli inizi esplosivi: per qualsiasi attività, dunque, è preferibile un approccio graduale nei tempi e nell’intensità. Il massimo beneficio non prescinde dagli altri pilastri del benessere, quali un’alimentazione sana e un riposo sufficiente.
Tecniche per il rilascio delle endorfine: da tecniche di rilassamento a terapie alternative
La produzione delle endorfine sembra trarre una spinta anche da alcuni metodi “alternativi”. Si tratta di pratiche finalizzate al benessere psico-fisico, ormai di utilizzo comune e applicate a diverse problematiche. La meditazione, in particolare, sembra promuovere la salute attivando il sistema nervoso parasimpatico e impattando sull’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, che è implicato nella risposta allo stress. Tra le altre cose, si ritiene che la meditazione possa promuovere il rilascio di endorfine, tanto che i soggetti abituati alla meditazione mostrano soglie del dolore più elevate. I meccanismi alla base di questa correlazione, tuttavia, non sono del tutto chiari. Tra le pratiche in questione rientra anche l’agopuntura, che prevede l’applicazione di piccoli aghi a livello cutaneo per la stimolazione del sistema nervoso centrale. Ciò si associa, contestualmente, al rilascio di endorfine. Diverse evidenze, inoltre, suggeriscono una certa efficacia dell’agopuntura nel trattamento del sintomatologie dolorose.
Gli effetti benefici degli oli essenziali, invece, costruiscono la branca dell’aromaterapia, i cui utilizzi vantano una certa versatilità. Derivanti da specie botaniche ampiamente indagate, gli oli essenziali richiedono, per il relativo utilizzo, la supervisione di un operatore esperto. L’azione benefica viene espletata soprattutto per inalazione (ma non solo), agendo a livello fisico e mentale. I componenti bioattivi inalati possono indurre il rilascio di neurotrasmettitori, come le endorfine, determinando effetti analgesici e una sensazione di benessere.
Contestualmente alle tecniche di rilassamento si inserisce anche la cromoterapia, quale metodo terapeutico alternativo in grado di sortire effetti a livello fisico e psicologico. Secondo i fautori della cromoterapia, i colori agirebbero in termini di bilanciamento energetico, contribuendo al ripristino del benessere. L’azione dei colori viene proposta anche come attenuante dello stress, in quanto agirebbe, tra le altre cose, sul rilascio di endorfine. Si tratta, tuttavia, di un campo da indagare.
Conclusione
Le endorfine sono strumenti biochimici di grande importanza. Prodotte in risposta al dolore e allo stress, esse partecipano al ritrovato benessere. Le pratiche che ne favoriscono il rilascio endogeno sono molteplici, a cominciare dallo sport fino alle medicine alternative. In ogni caso, è bene partire dallo stile di vita, costruendo un giusto equilibrio tra inevitabili fonti di stress e momenti di svago e riposo.
FAQs
- Che cosa fanno le endorfine? A livello fisico, attenuano il dolore e l’infiammazione, mentre a livello mentale, agiscono sulla depressione, sugli stati di ansia e sull’efficienza cognitiva.
- Come si fa a stimolare le endorfine? Il rilascio di endorfine viene favorito dallo sport e dalle attività piacevoli, come fare l’amore, ascoltare musica e mangiare alcuni cibi. Si ritiene che anche le tecniche di rilassamento e alcune branche della medicina alternativa possano indurne la produzione.
- Quali sono i cibi che contengono endorfine? Non sono contenute nei cibi, ma vengono prodotte in modo naturale all’interno del nostro corpo. Consumare alcune alimenti, tuttavia, può favorirne il rilascio. Tra gli alimenti in questione rientrano il cioccolato fondente e i cibi piccanti.
- Cosa libera le endorfine? Vengono rilasciate dall’ipofisi, una ghiandola endocrina situata alla base del cervello, e dall’ipotalamo, una struttura cerebrale.
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